Mozzarella adulterata: i carabinieri conducono una operazione che porta all’arresto ai domiciliari di almeno 13 persone. Sequestrato il caseificio Cantile di Sparanise e beni per circa 5 milioni di euro.
Dalla conferenza stampa che si è tenuta presso l’ufficio della Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere, diretto dalla dott. Raffaele Capasso, sono emersi elementi che descrivono e delineano purtroppo una vicenda alquanto inquietante e paradossale, che ha portato all’arresto (ai domiciliari) di 13 persone, tutti accusati a vario titolo non solo di aver sofisticato la produzione della mozzarella Dop, ma anche di aver messo in commercio sostanze nocive, ecc, ecc.
Alla presenza del colonnello Pannone dell’Arma dei Carabinieri e della pm Federica D’Amodio, è stato precisato che l’operazione di stamane, lunedì, è stata caratterizzata anche dal sequestro di beni per un valore complessivo di 5 milioni di euro, tra cui 7 punti vendita in Campania (4 nel casertano e 3 nel napoletano) e per il momento è stato attenzionato dagli inquirenti un sistema, che secondo la Procura, fruttava circa 10.000.000 di euro annui.
Per quanto concerne l’attività aziendale, la stessa, ora sarà seguita da un curatore giudiziario.
Ma chi sono realmente le persone coinvolte in questa vicenda che scuote il mondo della Mozzarella Dop. Secondo quanto acclarato oltre alle 13 persone indagate spedite ai domiciliari, ve ne sarebbero altre 10.
Guido Cantile e i figli Luigiantonio e Pasquale, sarebbero gli imprenditori che in primis avrebbero messo su un sistema collaudato di produzione del prodotto caseario che non era del tutto rispettoso dei principi e della normativa vigente. Ci sono, poi, anche due biologhe dell’azienda Cantile: Assunta Caprio (biologa originaria di Teano) e Ilena Micillo. Paola Mormile e Clorinda Bovenzi (contabile originaria di Teano), sarebbero le due contabili, anche loro indagate. Tra i nomi c’è anche il trasportatore Amedeo Fasulo.
Luigi Bacco, Giuseppina Genovese e Antonio Di Feo, apparterrebbero all’indotto del Planet Group. I due veterinari Asl, invece sono Agostino Verde e Luigi Cammisa.
Alla fine gli inquirenti, mediante anche l’uso di intercettazioni telefoniche hanno prodotto importanti elementi per dedurre che la produzione della mozzarella Dop presso i locale del Caseificio, alla periferia di Sparanise, gestito da Guido Cantile e i propri figli non rispiecchiasse esattamente i principi sanciti sia per quanto concerne la tracciabilità del latte, sia la sicurezza sul lavoro, sia la genuinità del prodotto che circolava anche in alcuni centri commerciali con tanto di marchio Auchan e Monoprix.
Mediante un’operazione eseguita dai carabinieri del comando provinciale di Caserta, a seguito di un’ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari emessa dal Gip di Santa Maria Capua Vetere, risultano, al momento, indagate ben 13 persone, a partire dai titolari del noto caseificio.
Le accuse e le contestazioni della Procura, , vanno dall’associazione a delinquere al commercio di sostanze nocive. Sono coinvolti anche veterinari Asl e si è appreso che l’intera inchiesta ha avuto origine dall’infortunio avvenuto ai danni di un operaio, verificatosi nel caseificio Cantile, quando per un’ipotizzata manomissione del macchinario al fine di aumentare la produzione, proprio quest’ultimo avrebbe perso le dita di una mano.
Servizio da Caserta C’è