Eletta per la prima volta in consiglio comunale tanti anni fa, praticamente durante l’era mesozoica, ha fatto del ruolo di amministratore una vera e propria attività di vita, anzi una vocazione. Capace, rispetto ai propri colleghi di un tempo di sopravvivere a tutto, anche all’era glaciale della politica sidicina, La lady di ferro, con qualche punto di ruggine, si è contraddistinta maggiormente nelle attività inerenti il turismo e gli spettacoli nel Governo Picierno svolgendo per oltre un decennio il ruolo di assessore. Ultima seguace di Ciriaco De Mita dal quale ha appreso l’arte della “d” e della “t”. Eletta l’ultima volta in consiglio comunale con la lista Corbisiero, coltivando (questa volta) l’ambizione di assurgere al ben più prestigioso ruolo di “Lady di acciaio” – magari inox (per evitare i tanto fastidiosi punti di ruggine) cede immediatamente al fascino della maggioranza quando è chiamata – si mormora una sola volta, peraltro con il nome sbagliato – in giunta dal Sindaco D’Andrea per l’emergenza covid. Lusingata dell’opportunità saluta tutti i suoi compagni di viaggio, soprattutto il proprio Capogruppo che non la prende bene e, senza troppi preamboli, si accomoda in giunta sedendo alla destra del padre con la stessa naturalezza di un candidato della prima ora. Alcuni detrattori, dopo tutto questo tempo, ancora si domandano se sia nata prima la poltrona su cui siede o ella stessa. Altri, invece, ipotizzano sibillinamente che a conclusione delle riunioni di Giunta sia l’ultima a lasciare la sala non per sistemare le ultime scartoffie amministrative, ma per timore di lasciare incustodito il posto, su cui a scanso di equivoci ha fatto incidere le proprie effigie ed istallato apposito gps. Finita l’emergenza covid, però, quando gli altri assessori si sono dimessi come richiesto dal sindaco in consiglio comunale è stata l’unica a non abbandonare lo scranno convinta di averlo ormai usucapito. Meritevole di fiducia da parte del primo cittadino forse più di qualunque altro in amministrazione, l’assessora Pentella, per quanto ci è dato sapere, ha avuto incarico di occuparsi di scuole a trecentosessanta gradi (sol perché di più non si poteva) con delega contestuale, data da sé medesima, ad occuparsi di tutto ciò che può e le viene in mente. Il Governo centrale e regionale appresa tale notizia stanno valutando l’idea di non riaprire le scuole a settembre.
To be continued…
Carlo Cosma Barra