Carissimo Luciano, cominciamo con la nostra attestazione di stima ed apprezzamento per la Tua civile e coraggiosa partecipazione alla vita della nostra “sofferente città” (Guido Zanni). E sai perché coraggiosa? Semplicemente perché molti nostri Concittadini, addirittura, pur apprezzando o pensandola alla nostra maniera, hanno persino paura di apporre un “like” ai nostri articoli. Paura che il “manovratore del vapore” possa accorgersi del loro dissenso e passare ad eventuali ritorsioni. E questo succederà anche per la tua Lettera. Scommettiamo? Il nostro sembra essere un Giornale scomodo, il Giornale dei “millantatori di professione”. E sai perché siamo dei “millantatori”, semplicemente perchè non siamo dei bugiardi. Tu stesso, infatti, ricordi puntualmente l’annuncio di una Conferenza Stampa ad opera del (S)indaco per “aggiornare” i Cittadini sulle motivazioni dei mostruosi aumenti delle tariffe idriche. “Seguiranno aggiornamenti”. Quante Conferenze Stampa sono state effettuate? Quanti aggiornamenti sono “seguiti”? Chi è il “bugiardo”? Chi è il “millantatore”? Ai Cittadini l’ardua sentenza. Tu stesso fai cenno al “sito web istituzionale in allestimento” già da tempo immemore. Nel mentre si usa come Informazione Istituzionale quella di una pagina Facebook intestata ad un Movimento Politico!!! Chi è il “bugiardo”? Chi è il “millantatore”? Caro Luciano, in materia di Giornalismo, di Legge sulla Trasparenza, di Informazione Istituzionale, di arrogante e spregevole supponenza in materi di Difformità di Trattamento, vuoi un’altra chicca?
Il (P)residente del Consiglio Comunale di Teano, Pasqualino Tammaro, nel prodursi in una improbabile difesa su “procedimenti giurisprudenziali” relativi alla regolarità del Regolamento Comunale (sul TUEL…) sul funzionamento del Consiglio Comunale, invia in data 02.09.2024 una propria personalissima (a)rringa difensiva procedurale a soli due nostri Autorevolissimi Colleghi (Elio Zanni, Teano Cè e Giancarlo Izzo, Paese News). Autorevolissimi Colleghi della “becera Stampa locale”, n.d.r.. E Il Messaggio, Registrato al Tribunale di S. Maria C.V. al n. 506/98? Vedi Carissimo Luciano da quanti azzeccagarbugli sei rappresentato in Comune? E noi saremmo i “millantatori di professione”? Almeno una cosa è certa, il nostro mestiere, umilmente, lo conosciamo e lo sappiamo fare!!! Né tantomeno siamo bugiardi, né ci ammantiamo di pseudo millantato credito. O no? Comunque Caro Luciano grazie sempre per il tuo accorato e proficuo contributo.
Pasquale Di Benedetto
Io elettore a due anni dalle elezioni cosa penso?
Gent.mo Direttore,
approfitto della tua consueta disponibilità. Mi ero ripromesso di stare in religioso silenzio ma il diavoletto che vive in me, ha avuto la meglio sull’angioletto coinquilino e mi ha chiesto: “ma tu elettore, a due anni dalle elezioni cosa pensi?”. Mi perdonerai se “inonderò” con questa mia le pagine del giornale, ma dopo tanto silenzio sono un vulcano in piena. Ringrazio fin d’ora chi avrà la forza di arrivare fino in fondo. Non Ti nascondo che nel passato con qualche amico abbiamo provato e valutato, lasciami passare i termini, “l’incoscienza consapevole di scendere in campo”, di mettersi in gioco e abbracciare quella croce. Un sentimento di appartenenza che sarebbe dovuto andare ben oltre quel “senso di responsabilità e amore profondo verso la Città”. Ore ed ore sottratte alla famiglia ed al tempo libero. Era il periodo del Covid, ed i primi incontri avvenivano talvolta in videoconferenza, altre volte in modalità carboneria. Discussioni di tanto in tanto animate su come organizzare un gruppo di lavoro che potesse attrarre simpatizzanti, come proporre le nostre idee e come regolamentare l’attività. Un progetto da costruire con la condivisione e la pianificazione strategica di un programma che avrebbe dovuto condurci a raggiungere i nostri obiettivi. Poche regole, semplici e chiare. Quasi quasi mi ero convinto di essere sulla strada giusta. Poi però bastò un niente, per farmi svegliare da quel sogno e tutto svanì nel nulla più assoluto. Sciolto in men che non si dica come neve al sole. Evidentemente, non si era ancora pronti. Nella vita si sa, servono anche i fallimenti. Aiutano a crescere, a conoscere e pesare le persone. Con il senno di poi, meglio sia andata così. Per la mia famiglia, ma principalmente per la mia salute. Sogno o son desto, mi son chiesto quando ho letto in un commento di un post del Primo Cittadino che annunciava alla cittadinanza la DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA COMUNALE N. 74 DEL 31-07-2024 ……omissis….“A breve convocheremo una conferenza stampa per spiegare alla cittadinanza le ragioni alla base di questo atto obbligato, unitamente alle misure che abbiamo già adottato e che adotteremo per ridurre, nel più breve tempo possibile, gli effetti di simili aumenti sulla popolazione. Seguiranno aggiornamenti.” ….04omissis…….. Argomento: aumento delle tariffe del servizio idrico integrato comunale. Ingenuamente ebbi l’ardire di chiedere se in sede di conferenza stampa il popolo sovrano avrebbe dovuto fare solo da uditore, oppure ci sarebbe stata la possibilità di porre domande e nel caso affermativo, quale sarebbe stata la procedura per sottoporre i quesiti. Dall’altro lato del filo il silenzio è stata la risposta. Ho provato allora ad interrogare me stesso. Tra domande, idee e proposte avrei diviso il tutto lontano. in tre sezioni: sogni, miracoli e pazzie. Comincerei dai sogni. Vorrei conoscere, nel dettaglio, cosa abbia prodotto in questi due anni ogni membro del Consiglio Comunale e della Giunta; quale contributo abbia portato alla causa e quale sia lo stato dei suoi obiettivi. Mi piacerebbe che potesse illustrare il suo operato allo stesso modo di come quando in sede di comizi elettorali ebbe quel coraggio, invidiabile, che lo fece salire su un palco, proporsi come amministratore e chiedere il voto. Ebbene, sarei contento di avere contezza se esista una pianificazione delle attività riguardanti i problemi aperti ed eventualmente i nuovi progetti da porre in essere. Un “CHI FA COSA”. Mi renderebbe felice sapere che, prima dell’inverno, si possa procedere ad una pulizia delle caditoie, per evitare che le perturbazioni atmosferiche violente, ormai divenute frequenti ed imprevedibili, possano creare danni. Proverei la medesima delizia, nell’apprendere che le scuole di prossima apertura possano partire a pieno regime senza problemi. Che ci si è organizzati e strutturati in modo tale che con l’arrivo dell’inverno i bambini non debbano più restare al freddo perché è finito il gas e nessuno se n’è accorto. Che il servizio di scuolabus sia stato organizzato secondo la regola del buon padre di famiglia. Sarei altrettanto contento, se una volta e per tutte si potessero eliminare le buche lungo le strade dell’intero territorio. Che le voragini apertesi in viale Ferrovia e via XXVI Ottobre, da tempo immemore, siano riparate quanto prima. L’augurio è che nessuno si faccia mai male. Ma se dovesse succedere, di chi sarebbe la responsabilità? Mi piacerebbe leggere i comunicati, gli aggiornamenti, le novità dell’Ente, non più dai profili privati del Sindaco, del consigliere di turno o di un suo lacchè, ma bensì da un profilo istituzionale creato ad hoc su tutte le piattaforme social. Sarebbe magari “una figata” avere un’APP dedicata per essere in contatto diretto con i cittadini. Per restare in tema, altra figata sarebbe avere il sito web istituzionale finalmente privo del cartello “sito web in allestimento”. Mi chiedo: ma paghiamo qualcuno per la manutenzione dello stesso, oppure c’è qualche “cuggino bravo” che si presta volontariamente alla gestione? In un’ottica sempre più green, individuerei un’area in cui piantare un alberello, per ogni bambino nato da genitori residenti nel nostro comune, come segno di speranza. Per conservare la memoria, sarebbe importante ricostruire la storia della nostra città. Lasciando perdere i famosi, per i quali andrebbe fatto un lavoro a parte. Sarebbe veramente bello raccontare ai bambini chi erano i personaggi e le usanze di un tempo poi non troppo Ecco forse la nostra salvezza dobbiamo cercarla nei bambini. Ma attenzione! Ai bimbi non vanno raccontate bugie……….. Che nessun Pinocchio di turno si offenda. Cito ad esempio “Peppe cazzaina”, “minuccella”, “zì Vicienz ‘a barbera”, ma ce ne sono tanti altri. Che sò magari creando un evento a riguardo ed invitando “gli anziani” a raccontar di loro. Un evento che non sia solo “sasicc e friariell”……….. Anche quelli vanno bene, ma tra un panzarotto ed un puparuolo sarebbe bello “condire” con un briciolo di storia. Abbandonando i sogni, passerei ai miracoli. Sarebbe veramente bello avere notizia se è mai passato per l’anticamera del cervello implementare un sistema di videosorveglianza funzionante. Oppure se si ha già in mente un piano per contrastare i furti che stanno aumentando sempre più nell’ultimo periodo. Se si è mai almeno anche solo pensato dotarsi di sistemi fotovoltaici e favorire lo sviluppo degli stessi a livello residenziale, incentivando le Comunità Energetiche Rinnovabili – CER. Se qualcuno abbia mai prospettato l’idea di razionalizzare il parco informatico degli uffici comunali. Tanto a livello di dispositivi quanto a livello di infrastruttura e rendere disponibili ai cittadini servizi on-line al passo con l’attuale tecnologia. Come lo avrebbe chiamato il compianto Troisi, un miracolo-miracolo sarebbe la possibilità di creare degli incontri tra Amministratori e Cittadini, magari a cadenza trimestrale, dove condividere lo stato dell’arte. Accogliere suggerimenti e raccogliere segnalazioni. Un confronto costruttivo in cui coinvolgere fattivamente associazioni e liberi professionisti. Al limite tra miracolo e pazzia, dormirei sonni più tranquilli se ci si impegnasse con maggiore ardore per avere un pronto soccorso degno di questo nome. Vi assicuro, correre in autoambulanza al più vicino ospedale con un malore in atto non è il massimo e non lo auguro a nessuno. In ultimo ci sarebbe la sezione pazzie. Troppo spesso, ormai, leggo le lamentele dei cittadini delle frazioni per la mancanza di acqua nelle loro abitazioni. Problema ormai importato anche per i residenti di Teano centro e non. Analizzando i costi di gestione ordinari del servizio idrico e le spese straordinarie per gli interventi di riparazione, non so se tra i meandri delle stanze di palazzo San Francesco, qualche anima buona abbia mai chiesto ai propri neuroni di sedersi ad un tavolo ed ipotizzare un progetto di rifacimento dell’intero impianto idrico su tutto il territorio sidicino. Si risolverebbe una volta e per tutte questo annoso problema. Già sento le voci: “Ehh, ma dove li prendiamo i soldi ? Chist camp ‘e fantasie!”. …………..Schhhhh! Non lo dite urlando. E nemmeno sotto voce. Vi sento!! Un’altra follia sarebbe cospargersi il capo di cenere ed ammettere le proprie incapacità. I propri limiti. Aprirsi alle amministrazioni a noi vicine che, sicuramente più lungimiranti di noi, hanno saputo pianificare il futuro delle loro rispettive comunità in modo serio. Non sarebbe “uno scuorn”, ma bensì un grande segnale di “senso di responsabilità e amore profondo verso la Città” chiedere loro di illustrare come hanno fatto e come stanno facendo per guidare la macchina amministrativa, in alcuni casi in modo impeccabile. Come intercettare finanziamenti per attingere a fondi regionali. Nazionali. Europei. Una pazzia sarebbe non ripetere più come un mantra che siamo senza soldi. In dissesto. In crisi. Che abbiamo ereditato “nu palazz carut”. Addirittura cosa dell’altro mondo sarebbe ridurre al minimo le imposte comunali e, follia delle follie offrire dei servizi ai cittadini che ormai si stanno abituando a non avere nemmeno quel minimo sindacale. Caro Direttore, mi fermerei qui anche se ne avrei altre mille di cose da dire, proporre, sottoporre alla Tua attenzione. Chissà forse continuerò con i miei pensieri ad alta voce, o forse no. Questo è stato solo un momento di ordinaria lucidità, preso da un senso di sconforto. Posso solo immaginare che amministrare una Città oggi non sia facile. La burocrazia che impone scelte talvolta impopolari, l’apatia dei cittadini, il degrado che regna indisturbato da anni. La necessità di far quadrare i conti. La riduzione delle risorse assegnate. Ma, credimi, mi piange letteralmente il cuore immaginare che da qui a pochi anni il mio paesello possa letteralmente scomparire. Inutile girarci intorno. Stiamo andando dritti in quella direzione. O mi sbaglio? Per un aereo il punto di non ritorno è quel punto, lungo il percorso, oltrepassato il quale non è più possibile, per motivi di autonomia, rientrare alla base di partenza con le previste riserve di carburante a bordo. Ebbene, noi quanto carburante abbiamo ancora? Siamo nella condizione di continuare il viaggio? Abbiamo carburante necessario per tornare indietro oppure finirà inesorabilmente durante il volo e ci schianteremo al suolo? Come si usa scrivere nei solleciti di pagamento, “qualora avesse già pagato, non tenga presente questo avviso”, allo stesso modo ove mai tutto quanto sopra sia già stato posto in essere, mi scuso per la mia ignoranza sugli argomenti. In un futuro prossimo proverò ad essere maggiormente informato.
Luciano Passariello