Al nemico che fugge, ponti d’oro. Il concetto espresso con questa metafora è semplice, se il nemico fugge conviene agevolargli in ogni modo la strada perché non cambi avviso. Non sprecare quindi energie nell’inseguirlo ma semplicemente lasciarlo fuggire. Anzi, come suggeriscono Scipione l’Africano e l’antica arte militare cinese, il buon stratega deve attaccare in modo da lasciare sempre una via di fuga al nemico, con l’obiettivo di farlo scappare più che di distruggerlo. Ecco, è con questa metafora che vorremmo riassumere quanto kafkianamente accaduto nell’ultima seduta del Consiglio Comunale del 06.10.2022. Questo Consiglio era stato preceduto da un nostro intervento (05.10.2022), con il cui Titolo già avevamo evidenziato l’illegittimità nei procedimenti burocratico/amministrativi della Maggioranza al (G)overno della Città: “Amministrazione, la normativa? È facoltativa…”. Oggi, però, alla luce di quanto accaduto, avremmo potuto titolare questo nostro intervento: “Opposizione, modalità? È facoltativa…”. Veniamo al dunque. Come scrivevamo il 05 ottobre, a noi, “calunniatori di professione”, ci sembrava lapalissiano che l’Ordine del Giorno del Consiglio, così come era stato predisposto, era chiaramente ed insindacabilmente perlomeno incompleto, lacunoso e non rispettoso della normativa (Art. 46 TUEL, Art. 25 Statuto Comunale, nonché Decreto Sindacale n. 14/2022, repetita iuvant). Quindi per cui, già eravamo pronti ad assistere al “fuoco di sbarramento” da parte dell’Opposizione, la quale, come minimo avrebbe ritenuto illegittimo il Consiglio così convocato, lo avrebbe come minimo fatto inficiare e, come minimo, preteso di farlo rimandare a data da destinarsi con un Ordine del giorno redatto a norma di Legge! Abbiamo, però, dovuto constatare, nostro malgrado, che le polveri da sparo di quel tanto atteso “fuoco di sbarramento” da parte dell’Opposizione, sono risultate pateticamente bagnate, umidicce e, perciò hanno letteralmente fatto “fetecchia”, come suol dirsi in questi casi.
Diremo di più. A rincarare la dose vi è stata la comunicazione della nascita di un nuovo Gruppo Politico di Opposizione denominato “Teano Moderata” a firma della Consigliera di Opposizione ed appartenente all’originaria lista capeggiata da Fabrizio Zarone “SiAmo Teano”, Daniela Mignacco. Un divorzio, si specifica, che non sarebbe dovuto a dei ripensamenti sul ruolo di opposizione, bensì a più o meno espliciti dissensi sulle modalità di agire di gruppo e/o in ordine sparso sulle iniziative da intraprendere. Sembrerebbe, è d’obbligo il condizionale, che la Mignacco, ad esempio, non sarebbe stata opportunamente informata dai Compagni di cordata persino sulla lettera inviata alla Dirigente Scolastica sulla vicenda Scuola di S. Marco. Ad ogni buon conto, ritornando alle iniziative sterili in materia di Convocazione del Consiglio, viene presentata una pregiudiziale sull’argomento da parte di Zarone, si badi bene, pregiudiziale resa oralmente, non per iscritto, non perentoria, non procrastinabile, con la quale si chiedeva il rinvio dell’intera seduta consiliare rappresentando che essendo inficiata la stessa si determinava l’annullamento di tutti gli atti deliberativi e consequenziali adottati in seno la stessa con riserva (?) di esposto agli organi competenti salvo poi permettere generosamente che il Sindaco, conscio del marchiano errore, riparasse al danno dando lettura in aula dei nominativi degli Assessori e dei beneficiari delle Deleghe. Pregiudiziali, tra le altre, presentate anche dalla Mignacco sulle difformità di presentazione del documento di Bilancio, votate “favorevolmente” dal Gruppo “SiAmo Teano” “danneggiando” la compagna di Partito e favorendo la Maggioranza chiaramente in difficoltà. Al nemico che fugge, ponti d’oro. Un atteggiamento alquanto contraddittorio ed ondivago di fare opposizione che ha visto, infine, F. Zarone, N. Cataldo, L. Camasso, e M. Zarone abbandonare l’aula poiché elementi della Maggioranza avrebbero pretestuosamente e con atteggiamenti provocatori tolto la parola al Consigliere Marco Zarone. Atteggiamenti resisi ancor più gravi dalla mancanza di imparzialità e terzietà del Segretario Comunale. Noi che assistiamo e scriviamo da lontano, non possiamo che ritornare indietro nel tempo e rivivere le “arringhe” delle Opposizioni dei vari Claudio Cipriano o Luigi Vernoni. Opposizioni, quelle, determinate, autorevoli, imperiose, senza se e senza ma. Ad ogni buon conto, e sempre per amore della verità delle cose, ospiteremo volentieri interventi volti a dissipare ogni dubbio sulle azioni proprie che attengono ad una Opposizione coriacea e sulle azioni proprie di una Maggioranza volte ad una possibile riesumazione di Teano. Pertanto, anche noi, “Al nemico che fugge, offriamo ponti d’oro”.
Pasquale Di Benedetto