Delle due, l’una. O certi Quotidiani hanno l’ardire di pubblicare false notizie (fake news), e noi non crediamo fino a tal punto, o il Sindaco di Teano ha avuto dal Ministero della Salute una dispensa personale per attenersi a percorsi sanitari fuori da ogni parametro procedurale in materia. Se i predetti Quotidiani si prendono la licenza di riportare false dichiarazioni del Primo Cittadino, ci troviamo persino di fronte ad un reato penale e ad un grave atteggiamento che lede i principi di Etica e Codice di Comportamento dell’Ordinamento Giornalistico; per questi due ipotetici casi andrebbero deferiti non solo all’Autorità Giudiziaria, bensì anche all’Ordine Professionale di appartenenza. Ne dovrebbe, perciò, scaturire un’immediata reazione di ordine giuridico del Sindaco o perlomeno una Sua immediata richiesta di rettifica ai sensi della Legge sulla Stampa. Se così non fosse, e ne siamo certi vista la specificità della materia trattata (impossibile da inventarsi di sana pianta), ci troveremmo di fronte ad un caso perlomeno sospetto e degno di essere trattato visto che si parla della tutela della salute dei cittadini, bene primario per eccellenza. Ad oggi non si hanno notizie, né di una iniziativa di ordine giudiziario, né abbiamo avuto modo di leggere di qualche richiesta di rettifica ufficiale e formale. Fatta questa doverosa premessa, il tema dell’oggetto è la notizia apparsa in merito ad una paziente di Teano della quale si annunciava la guarigione a mezzo stampa on line con questo titolo: “Coronavirus, 50enne rischia la vita: salvata dal cambio di terapia e dall’assistenza domiciliare. – Dina, una donna 50enne di Teano, è stata salvata dalla terapia e dal tipo di assistenza messa in campo dal COC del comune sidicino in sinergia con l’infermiere di quartiere, il servizio di radiografia domiciliare e l’anestesista volontario…….Stava rischiando la vita, ogni giorno le sue condizioni di salute peggioravano……. Dalla Germania il comune di Teano ha fatto arrivare due respiratori capaci di somministrare ossigeno a temperatura costante (intorno ai 37 gradi), in modo da facilitare la respirazione e accelerare la guarigione…..”. Ora, sempre se non siano false notizie, quelle del Giornale, non possiamo che esultare per la guarigione della Signora Dina, ma al di là della bella notizia della guarigione, se così fosse, Teano dovrebbe assurgere a livello di esempi internazionali, dato che, grazie ad un “cambio di terapia”, grazie all’utilizzo di un “anestesista volontario” ed alla capacità di fare arrivare in tempi record dalla Germania ben due “respiratori di ultima generazione”, si è stati in grado di salvare una vita umana. E se questa non è una iniziativa di eccellenza sanitaria per la lotta al Coronavirus alla pari della scoperta del Vaccino, non vediamo altri esempi simili in tutta la Sanità Europea ed oltre! Supponiamo, inoltre, che le predette pratiche siano state avallate sia dall’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità), sia dall’AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco), sia dal Comitato Etico dell’Asl di Caserta, preposto proprio alle sperimentazioni in campo sanitario. Vista l’eco ottenuta sulla stampa e vista l’alta valenza sanitaria, la notizia, però, non poteva non suscitare commenti tra diversi Sanitari del territorio. Chi ha autorizzato un eventuale cambio di terapia dato che esistono dei protocolli piuttosto rigidi in materia? Chi sarebbe l’anestesista volontario e chi ne certifica l’esperienza professionale? Chi ha certificato da punto di vista tecnico e funzionale dei 2 respiratori, dato che l’Asl di competenza è dotata di un Servizio deputato a tanto (Servizio Biotecnologie)? Con quali fondi sarebbero stati acquistati? Quest’ultima non da poco visto che la Procura di Napoli si sta interessando ai 72 Ventilatori Polmonari acquistati dalla Regione e risultati non a norma. Inoltre, si chiedono alcuni Sanitari, se la donna era a rischio di vita perché non è stato disposto l’immediato ricovero come da prassi? Perché la donna non era seguita dalle USCA? Domande legittime anche alla luce del fatto che già Teano ebbe un trattamento di “favore” allorquando annunciò l’avvio dei test sierologici e non venne raggiunto da nessuna diffida dall’Asl al contrario di altri Comuni che si videro arrivare addirittura i NAS per aver intrapreso iniziative senza l’avallo dell’Ente Sanitario di Via Unità Italiana. Sulla vicenda, anche questa volta, auspicando costruttive delucidazioni, attendiamo eventuale smentita dal Sindaco di Teano.
Pasquale di Benedetto