Le aspettative della gente comune per conoscere i risultati delle grandi manovre svoltesi in queste ultime ore per il famoso rimpasto del governo cittadino, saranno finalmente esaudite dopo la lettura di questo articolo ma, nessuno si illuda di trovare niente di sconvolgente, tutto nella norma, compresi i mugugni degli esclusi, le proteste di chi aspettava il suo turno ma è rimasto deluso e le contestazioni sulla mancanza di stile e di sensibilità verso chi è stato degradato.
Vecchie storie e vecchi comportamenti che si ripetono sotto tutti i cieli.
Allora, il sindaco Picierno, fatte le debite valutazioni di tipo politico, considerate le aspettative, valutato il rendimento dei singoli assessori, considerate le appartenenze, scrutato l’orizzonte, ha deciso di far fuori Antonio Feola e Marco Zarone e sostituirli con Sandro Pinelli e Franco Palmiero.
Sì avete capito bene, Sandro Pinelli, il Presidente del Consiglio, fresco di nomina, è stato nominato assessore ma con incarichi ancora da definire. Per Franco Palmieri invece non si fa fatica ad immaginare una delega all’agricoltura, una competenza che egli ha perché imprenditore agrario e dunque buon assessore di se stesso. In quanto a Pinelli, sebbene quella dell’assessorato è stata sempre una sua aspirazione mai celata, non comprendiamo come farà a rispettare il suo unico impegno assunto al momento della nomina a Presidente del Consiglio: fare approvare il regolamento comunale. Ma queste sono quisquiglie, interessano più i cultori dell’etica .
Nel formulare un minimo di ipotesi sulle reazioni a questo mini rimpasto, il primo pensiero va ai fuoriusciti, a Feola Antonio, il quale però ci è sembrato di capire che ne fa soprattutto un problema di correttezza, cioè la mancanza di stile, per intenderci. Si chiede come sia possibile che il Sindaco possa revocare due assessori e non avere neanche la sensibilità di avvertirli. Sembra che i due non sapessero neanche che questa mattina ci sarebbe stata la loro espulsione e la contestuale nomina della nuova Giunta. Notizie di prima mano però assicurano che il sindaco ha spedito o spedirà una lettera ai due ex assessori per ringraziarli della collaborazione. Forse pensa di non vederli più se addirittura è costretto a scrivergli.
Per Marco Zarone invece il discorso sembra diverso, infatti Marco non ha mai nascosto la sua contrarietà ad una sua rimozione dalla Giunta in quanto egli si considera rappresentante politico del PSE e a queste condizioni accettò la candidatura nella lista di Picierno. Ci sono poi le aspettative deluse e sono quelle di Paride Compagnone e Armando La Prova. Il primo ci credeva ad un suo incarico, glielo avevano fatto credere e l’esclusione non sarà digerita tanto bene, stesso discorso vale per Armando La Prova il quale aveva mesi fa rifiutato addirittura di fare il Presidente del Consiglio in attesa di questi eventi, che però non hanno portato per lui buone nuove.
A voler essere ottimisti ci sembra di vedere arrivare all’orizzonte un piccolo uragano, che travolge tutto quello che si trova davanti. Un uragano originato dalle tante cose che non girano nella casa Comunale, dalle vicende giudiziarie che seguono il loro corso, malumori da parte di almeno due assessori di peso che mal sopportano il peso e le ingerenze di altri colleghi; la incapacità di realizzare veramente qualcosa di veramente qualificante per la città, a parte le parate ed i viaggi; la necessità di giustificare la rimozione di Pinelli da Presidente del Consiglio, spiegare se è stato premiato con l’assessorato per quello che ha fatto come Presidente in un mese o se hanno voluto rimuovere un personaggio scomodo che non gli avrebbe fatto vivere momenti tranquilli in consiglio comunale; la necessità di trovare un sostituto e, le ultime vicende ci dicono che nonostante il prestigio della carica, conferitogli da due personaggi che hanno preceduto la meteora Pinelli e cioè Bruno Ruggiero e Carlo Giorgio, non c’è nella maggioranza nessuno disposto a fare questo sacrificio, a meno di un ripensamento da parte di La Prova. Per inciso ma non è determinante, occorre sapere che la carica di presidente del Consiglio viene compensata con una indennità di 200 euro mensili mentre l’assessorato supera gli ottocento euro.
Si dovrà forse verificare la disponibilità dell’opposizione di indicare un suo uomo e qui, a parte la dichiarata indisponibilità di Ciro Balbo,l’unica figura su cui puntare sarebbe Emiddio Scoglio , che per non essere etichettato politicamente e per la sua lunga esperienza , potrebbe rappresentare una valida soluzione. Il sommario e non esaustivo elenco degli elementi di perturbazione, non tengono conto della reazione dei tre delusi ed offesi (Zarone, Feola e Compagnone) a cui si può aggiungere Armando la Prova e fanno quattro che sommati ai sette della minoranza fanno 11.
Figueras