Ieri si è svolta l’annunciata tavola rotonda per discutere del problema sanità nell’alto casertano. Sono intervenuti una quindicina di sindaci, pochini, per la verità. Qualcuno forse è intervenuto nel dibattito senza però farsi riconoscere, probabilmente ritenendo di partecipare ad un incontro tra vecchi amici, si sprecavano infatti i Gennaro, Raffaele, Pasquale, Peppe seguiti dal, caro, amico, fratello ma di nessuno si è capita la qualifica.
Molti commentatori ed alcuni interventi registrati durante il mesto dibattito, hanno sottolineato che si stava celebrando il funerale dell’Ospedale di Teano. Una serie di considerazioni ed alcune precise dichiarazioni, come quelle pronunciate del dottore Raffaele Di Robbio, presente in doppia veste di chirurgo presso gli ospedali di Sessa e Teano e vicesindaco di Pietravairano e del portavoce sindacale Mario Migliozzi, hanno confermato che, mentre si discuteva di quello che si sarebbe dovuto o potuto fare, alcune precise disposizioni impartite dai vertici aziendali, in contemporanea con lo svolgimento del dibattito, imponevano la chiusura di ulteriori funzioni e trasferimenti presso altra sede di personale dell’Ospedale di Teano. Praticamente la chiusura in diretta.
Non avevamo ben chiaro il proposito di questa tavola rotonda, oggi invece, dopo alcune ore dal termine di questo triste dibattito, le idee sono più chiare. La grande scoperta fatta dall’Onorevole Oliviero, dopo aver commissionato particolari studi sul settore della sanità, è stata che la Provincia di Caserta ha il minor numero di posti letto in rapporto alle altre provincie campane ed il minor trasferimento di risorse. Ma queste notizie Oliviero non doveva già conoscerle come consigliere regionale e componente della Commissione Sanità di cui era membro? Oliviero propone di fare un comitato che si faccia ricevere dal Governatore Caldoro per affermare il principio che il nuovo piano ospedaliero deve tagliare in proporzione a quello che effettivamente c’è e dunque, restituire a Caserta parte di quello che è stato tolto in particolare all’Alto Casertano. Che poi tutto si traduce in: Poiché gli Ospedali di Sessa e Piedimonte non dovranno essere chiusi ma lamentano uno stato di emergenza, e Teano è ormai chiuso, le risorse recuperabili vadano in questi due ospedali.
E bravo Oliviero! Vorrebbe fare oggi che è all’opposizione quello che avrebbe potuto fare ieri che era in maggioranza.
L’intelligenza del consigliere Oliviero sta proprio nella scelta della sede dove fare questo convegno: Teano, perché così gli ingenui penseranno che è un riconoscimento e solidarietà per il nostro ospedale, invece l’obiettivo finale è quello di celebrare il nostro funerale e presentare le sue condoglianze ad un ingenuo(?) Picierno che parla ancora di grande prova di solidarietà e compattezza tra i rappresentanti dei vari comuni dell’alto casertano e mentre da una parte afferma che, il problema al centro del dibattito non è, nè di destra né di sinistra, vieta al neo Consigliere Provinciale, nonché sindaco di Vairano Patenora, Giovanni Robbio di prendere la parola, anticipando la chiusura del dibattito sulla richiesta di Pasquale Pino, puntualmente negata.
Alla veglia funebre, con la salma in mezzo alla stanza, arrivano per primi i mandanti dell’omicidio per presentare le loro profonde e sentite condoglianze per la morte di uno di loro.
Ieri c’erano tutti i protagonisti di questo nuovo film. Intanto la sede, nella chiesa dell’Annunziata, anche se sconsacrata, un rappresentante della cupola (amministrazione regionale di centrosinistra Bassoliniano, On.Gennaro Oliviero) che ha, negli anni creato le condizioni per la chiusura del nostro ospedale), alcuni (pochissimi per la verità) sindaci di area sinistra che hanno reso omaggio all’iniziativa di Oliviero e portato il saluto (condoglianze) al sindaco di Teano, rappresentante della collettività che ha subito il grave lutto dell’Ospedale.
Hanno detto che nomineranno un comitato per incontrare Bassolino. Forse lo faranno o forse no, certamente il nostro paese non potrà giocarsi nessuna carta perchè il nostro Ospedale, indipendentemente dal piano attuale o futuro, è già morto e lo hanno ammazzato lentamente direttamente o con la complicità degli stessi che oggi vorrebbe farci credere che tutto è ancora possibile.
Almeno ci risparmiassero la mortificazione di venirci a prendere per i fondelli a casa nostra.
Antonio Guttoriello