Non è trascorsa nemmeno una settimana (29.12.2021) dal nostro ultimo intervento dove esortavamo “uno shock terapeutico che porti la Città fuori da un vetusto provincialismo” che, per tutta risposta, veniamo a conoscenza dei primi “balli del qua qua” in previsione delle Amministrative del 2022 per eleggere il nuovo Sindaco. Perché “balli del qua qua”? Chi è che fa “qua qua”? Ovvero chi starnazza? Le anatre o papere che dir si voglia. E le papere, in genere, dove le troviamo? In genere nell’aia delle masserie. Non certamente in Via Montenapoleone! O in Via Mezzocannone! E, così, per essere esasperatamente analitici andiamo a capire cos’è quel “vetusto provincialismo” che, secondo noi, nel terzo millennio ancora vi si trova invischiata la Città di Teano. Troviamo, così, molto interessante la riflessione di Claudio Volpe secondo il quale il provincialismo: “ […] occupa la mente di coloro che non riescono ad andare a fondo delle cose, […]” ricordandoci come provincialismo sia, in fondo, mancanza di capacità analitica…Cosa che, spesso, non è. Illuminante, in tal senso, la descrizione di Valentina Di Cesare: ”Sempre restando sul discorso della diffusione culturale, infatti, probabilmente a causa di quell’atavico senso di inferiorità sedimentatosi negli anni, spesso le piccole città si atteggiano a metropoli, proponendo di frequente buffe passerelle e trionfi di solipsismi.” In breve, quello che noi definivamo (29.12.2021) il più bieco Provincialismo politico: gusto o costume caratterizzato da una certa arretratezza e ingenuità (Definizioni da Oxford Languages).
Ma veniamo a qualche esempio più specifico. Tra i primi “balli del qua qua” troviamo, ad esempio, la brillante e lungimirante idea di un già candidato a Consigliere Comunale, Antonio Gliottone, accompagnato da altri Cittadini, di recarsi in pellegrinaggio (Madonna dei Lattani) a Roccamonfina per chiedere la candidatura a Sindaco di Teano, e dicasi Teano, alla ex Sindaco della stessa cittadina del vulcano, Letizia Tari. E qui, come sopra, ci sembra di ravvedere quella citata “mancanza di capacità analitica”, per non parlare di “quell’atavico senso di inferiorità sedimentatosi negli anni”, per finire con quelle “buffe passerelle e trionfi di solipsismi”. Ovvero quel bieco Provincialismo politico: gusto o costume caratterizzato da una certa arretratezza e ingenuità, che a causa della “mancanza di capacità analitica”, risulta alquanto offensiva, l’iniziativa, per l’intera Città di Teano, la quale, apparirebbe totalmente priva di Uomini, Professionisti e/o Politici degni ed in grado di rappresentarla. O, forse, tutto ciò, a causa di poca personale considerazione, taluni personaggi, come ultima spiaggia, per darsi un lustro, (buffe passerelle e trionfi di solipsismi), devono necessariamente mettersi al servizio dei Gonzaga o del Duca di Urbino? Qua, qua, qua. E trattando spesso le piccole città si atteggiano a metropoli, proponendo di frequente buffe passerelle e trionfi di solipsismi.” E sempre trattando dei primi “balli del qua qua” in previsione delle Amministrative del 2022, ricordando come “spesso le piccole città si atteggiano a metropoli, proponendo di frequente buffe passerelle e trionfi di solipsismi”, leggiamo come qualche altro potenziale candidato vorrebbe “fare di Teano una Città bella e del buon vivere, a “impatto climatico zero”. Insomma un po’ come quel Sindaco che farneticava ipotizzando “l’area di compostaggio nel pollaio della nonna, le guardie ambientali, ed il parco fotovoltaico più esteso della Provincia di Caserta”. Mancanza di capacità analitica e buffe passerelle e trionfi di solipsismi. Questi i primi “balli del qua qua”. Per ora.
Pasquale Di Benedetto