Rave party di Capodanno per due notti consecutive – ma oggi dovrebbe finire tutto – nell’opificio ex Irrigazione Italia, in località Maiorise a Teano. Attualmente sotto sequestro giudiziario ed affidata ad un avvocato come custode, che si conferma «zona franca» per i radunisti della musica da sballo e gli alcolici diffusi in una condizione di illegalità e per il lancio, scontato in questi ambienti, di nuove sostanze stupefacenti. Un coro unanime di condanna si è però già levato ieri sera da parte di molti teanesi di fronte all’ennesimo veglione galeotto. «Teano non può essere ridotta a città dei giovani in cerca dell’ultimo tipo di pasticca immessa sul mercato. Che il sindaco, Nicola Di Benedetto, e l’amministrazione comunale tutta, corrano subito ai ripari per evitare di farci assistere alla prossima, terza edizione del rave internazionale», dice la signora che consegna ai cronisti le sole iniziali, M.N.. Il riferimento è al rave party dello scorso fine settembre, e quindi di soli tre mesi fa, che attirò sul posto giovani provenienti persino dalla Francia e che ha poi portato a diverse denunce per occupazione di suolo pubblico da parte dei carabinieri. Alle porte sud di Teano giunsero quasi settecento radunisti da mezza Europa. Tutti pensarono a un caso isolato, che ben difficilmente si sarebbe potuto ripetere. E, invece, solo novanta giorni dopo – la scena si è ripetuta. Il suolo dell’ex opificio, è diventato un vero campo minato, tra bottiglie di vetro, schegge di ferro arrugginite. Chiodi e persino escrementi. Sul posto si sono recati, ieri pomeriggio, anche i carabinieri di Teano per i controlli di rito. Controlli che in questi casi però, come esperienza consiglia e cronaca insegna, per una questione di opportunità, si conducono sempre a «distanza di sicurezza». Si pensi che all’interno dell’area ci sono circa 500 giovani, la cui reazione potrebbe risultare pericolosa a fronte di una presenza non sufficientemente organizzata di forze dell’ordine. L’unico rimedio resta la prevenzione. Occorreva che qualcuno valutasse la situazione dopo l’effettuazione del primo rave per evitare lo svolgersi della seconda edizione, ma così non è stato. E adesso, nulla sembra più scoraggiare gli habitué dei rave che riescono ad attirare sui luoghi prescelti – questo è l’altro punto dolente della questione – ragazzi e ragazze che in perfetta buona fede pensano di trovare lì solo un momento di puro svago a rischio zero. «Sono quelli che rischiano di più», spiega I.Q un ex grande disk jockey di Teano.