Nell’esprimere tutte le nostre perplessità sulla mancata riapertura delle scuole (07.04.2021), come previsto al contrario in tutta Italia, ricordavamo quanto deciso dal Governo: “Va detto che il decreto legge del governo guidato da Mario Draghi non prevede deroghe per i primi cittadini ad eccezione di eventuali focolai nella popolazione scolastica. Insomma, servono particolari condizioni critiche. Ed è stato questo “l’escamotage” utilizzato dai primi cittadini che hanno disposto la prosecuzione delle lezioni a distanza per un periodo più o meno lungo. Per farlo sono state disposte sanificazioni ‘straordinarie‘ o ci si è basati su dati elevati di contagio relativi alla popolazione, non solo quella scolastica”. Pertanto il Sindaco di Teano si appellò proprio a fantasiosi “focolai” per procrastinare l’aperture delle scuole solo al 12 aprile. I cittadini e soprattutto le mamme (non tutte), quindi, accettarono tale decisione affidandosi completamente a quelle che erano le iniziative a tutela della salute dei loro bambini e corpo docente. Si perché il Sindaco così si esprimeva: “Le mie valutazioni sono dettate prima dal mio ruolo di medico e successivamente da quello di Sindaco”. E quale maggiore garanzia se non quella di un Sindaco Medico? Infatti, Il Sindaco il giorno 06 Aprile dichiarava, “nel suo ruolo di medico”, che “i dati che sono visibili nel bollettino dell’Asl sono reali (ma non veritieri….n.d.r.) ma, non possono essere aggiornati in tempo reale come quelli che sono in mio possesso, quindi confermo che in data odierna i positivi nel nostro comune sono 104….”.
Si adduceva, pertanto, una reale e potenziale situazione di rischio per alunni e corpo docente. Si lasciava intendere, si paventava, insomma, un mini “focolaio” in atto da giustificare la permanenza della chiusura delle scuole. Infatti, il Sindaco rincarava affermando che: “Certo! i dati che sono visibili nel bollettino dell’Asl sono reali ma, non possono essere aggiornati in tempo reale come quelli che sono in mio possesso, quindi confermo che in data odierna i positivi nel nostro comune sono 104, così come potete evincere dall’elenco schermato che vi ho fornito… vedrete i bollettini dell’Asl i prossimi giorni e poi ne riparleremo…”. E noi, in totale stato di agitazione ed ansia, preoccupati per l’incolumità degli alunni, abbiamo seguito nei giorni a venire tutti i dati pubblicati dall’Asl in attesa di questa esplosione epidemiologica nel Comune di Teano. Lo aveva preannunciato il Sindaco Medico di Teano! Aspetta aspetta, ma questo focolaio non esplodeva. Anzi! Il giorno 06 aprile, il numero dei contagiati a Teano assommava a n. 69, il 07 Aprile 68, l’08 Aprile 56, il 09 aprile 54, il 10 aprile 50, l’11 aprile 50, il 12 Aprile 56 casi a Teano. “……vedrete i bollettini dell’Asl i prossimi giorni e poi ne riparleremo…”, pontificava il Sindaco mettendo, peraltro, in discussione i dati ufficiali dell’Asl! Ora i dati li abbiamo seguiti giorno per giorno e abbiamo constatato una linea decrescente continua e, speriamo, inarrestabile. Quindi? Dove sarebbe avvenuto questo focolaio? Come si giustifica la chiusura su Ordinanza per altri quattro giorni delle scuole in piena difformità con le Disposizioni del Governo? Sarebbe opportuno saperlo, semplicemente perché in situazioni così gravi per la salute fisica e psicologica di una intera cittadinanza qualcuno ne dovrà pur rispondere! Sarebbe, pertanto, auspicabile, in autotutela come si dice, che il Sindaco, sicuro dei dati “…in mio possesso”, ricorra alle vie legali contro la Dirigenza Asl colpevole di false attestazioni e, perciò, di “attentato alla salute pubblica”! O no? Al contrario, come si evince dai dati che smentiscono lo stesso Sindaco, questi si cospargesse il capo di cenere e chiedesse scusa ai cittadini, alle mamme ed agli alunni costretti oltremodo in Dad. O no?
Siamo convinti della premura che il Sindaco riserva ai suoi concittadini, ma siamo altrettanto convinti che, spesso, si stia abusando della resilienza degli stessi già oltremodo stressati da una disorganizzazione nazionale nell’affrontare il problema pandemia. Sarebbe, quindi, ora di smetterla con gli show. E ribadiamo che ricoprire certi incarichi, al di là di una virtù che dovrebbe essere di tutti, la sobrietà, vuol dire anche essere ammantati da serietà rappresentativa, ovvero quella consapevolezza della propria capacità empatica che si traduce in compostezza di atteggiamenti, nel senso di responsabilità e del dovere verso chi si rappresenta, nella rispondenza ai principi di rettitudine e di moralità nel governo della res pubblica. Abbiamo l’impressione, invece, noi ormai vegliardi, che oggi alcuni “Amministratori” si dilettano ad imitare i più famosi “Influencer” affidando la propria autorevole e sacra rappresentanza e simbologia Istituzionale a Facebook o Instagram. Affidandosi ad incomprensibili (per il cittadino medio, i più) “effetti specchio” o “photoshop” o “fotoritocchi”. Tutte applicazioni che non potranno mai, però, ritoccare o modificare il proprio personale concetto e reale conoscenza sulla “nobiltà dell’arte della politica”. L’uomo non è ridicolo se non quando vuole apparire o essere ciò che non è (A. Dumas).
Pasquale Di Benedetto