Da oggi al 5 maggio presso l’Istituto Italiano di Cultura narra la sua splendida storia Aquileia, crocevia dell’Impero Romano, come la nostra Teano fu Porta alta della Campania Felice. Sintesi di civiltà, razze e modalità culturali di espressione anche esotica ( vedi l’Iseion teanese) Con immagini e testimonianze documentali, si dipana una vicenda antica e nuova dall’erezione della città fino al "miracolo" della fulgente Basilica del Patriarca Popone. Un itinerario oltre gli angusti limiti dell’orizzonte che, tra le figure in esposizione e gli originali pannelli, invita lo spettatore alla meraviglia di mosaici e colori, di pregiate ambre, di rutilanti gioielli, di gemme incise.
La mostra itinerante è una feconda "invenzione" dall’Associazione Nazionale per Aquileia, nata nel 1929, instancabile ancora oggi sul territorio di Aquileia attraverso scavi, mostre, convegni e ricerche. Utilizzando testi e immagini attualizzate in progressione, il sodalizio friulano apre in prospettiva le vicende scavatorie effettuate con intelletto d’amore, senza soluzione di continuità. La mostra è corroborata anche dall’Associazione Mitteleuropa che ha scucito la grana per la traduzione in Inglese dei pannelli di maggior rilievo e prodotto altri supporti didascalici per una dinamica fruibilità conoscitiva delle interazioni dialettiche tra Aquileia e una cospicua fetta del Mondo Antico. Aquileia la nobile città imperiale come fenice "rinasce" dalle sue ceneri per illuminare con gli ultimi bagliori di una splendida civiltà gli epigoni di una cultura smarrita nella sclerosi della memoria.
Anche Teano meriterebbe un’attenzione di maggior respiro e di più ampio coinvolgimento.Una delicata, levigata contaminazione con la nostra parte più antica che " ci illumina d’immenso"
Giulio De Monaco