CASERTA – I terreni ubicati nel casertano a Teano, nella frazione Pugliano, confiscati al clan Magliulo, adibiti alla coltivazione di alberi da frutto pesco e mele e affidati in gestione alla Cooperativa Le Terre di Don Peppe Diana-Libera Terra sono stati oggetto di atti intimidatori.
Ignoti hanno tagliato l’impianto di irrigazione del pescheto in più punti e divelto tutte le chiavi di arresto dell’impianto con relativo furto di materiale nonché sono stati rimossi e buttati a terra i frutti dei i primi tre filari di pesche, che pronti per essere raccolti non sono piu’ recuperabili. Anche all’adiacente meleto risultano danneggiate le chiavi d’arresto dell’impianto di irrigazione. A darne notizia Libera. L’episodio è stato denunciato ai carabinieri della locale stazione
«Un atto doloso e voluto – dice Don Luigi Ciotti, presidente nazionale di Libera– rispetto ai tanti percorsi di legalità che si stanno realizzando su quel territorio dove prima regnava illegalità e il potere criminale. Un grave segnale che ci preoccupa ma non ci ferma: ai segni del potere criminale rispondiamo ancora una volta con il potere dei segni, quello dell’impegno e della corresponsabilità, della mobilitazione. Un noi che ci vede impegnati in tanti percorsi di giustizia e di economia sana che crescono e si allargano grazie alla collaborazione tra le tante associazioni di volontariato,del mondo della Chiesa, delle istituzioni, prefettura, magistratura e forze di polizia, cioè le energia sane e fresche della società. Solo unendo le forze degli onesti la richiesta di cambiamento diventa forza di cambiamento».
«Condanniamo con fermezza il raid vandalico compiuto ai danni dei frutteti di Libera sui terreni confiscati alla camorra a Teano». Così la Fondazione Polis della Regione Campania per le vittime innocenti della criminalità e i beni confiscati in merito all’atto intimidatorio con il quale ignoti hanno danneggiato il sistema di irrigazione dei campi sottratti al clan Magliulo e rubato materiale agricolo.
Il Mattino.it