Matrimoni gay è la sfida del movimento omossessuale, teso ad ottenere una legge che permette a persone dello stesso sesso di poter contrarre un matrimonio, cancellando il requisito di uomo donna. Nel trattare questo argomento, mi corre obbligo precisare che è ben lungi da me l’idea di voler usare discriminazioni, odio o violenze nei confronti degli omosessuali, perché queste situazioni fanno a cazzotti colla mia preparazione di vero umanista e di autentico cattolico tradizionalista, che, però, non ha mai fatto sconti a chi ignobilmente rivolta gli altari e che predica a vanvera. Ciò premesso constato che è molto diffusa una cultura, che rifiuta questi novelli “matrimoni”, confezionati da Renzi e compagni.
E’ un dato di fatto: vi è sul punto una riprovazione religiosa e morale. Sul lato religioso, va detto che la bibbia, che purtroppo, pochi addetti ai lavori hanno letto, considera lecite solo le relazioni tra uomo e donna (Genesi, n.27,28). Detto precetto divino viene ancora con insistenza ribadito con il Levitico terzo (20,13), laddove viene ricordato che Dio ridusse in cenere la città di Sodoma e Gomorra, perché in esse vi era la presenza di molti prostituti omossessuali. Queste non sono parole al vento, il tutto è documentato, basta leggere! Questa condanna durò nei secoli. Nel 390 dopo Cristo, infatti, Teodosio I e Valentiniano II emanarono la famosa “Patimur Urbem Roman”, e sanzionarono con la pena del fuoco dette pratiche, che furono sempre considerate un sacrilegio. Nell’era moderna l’umanità ebbe dal Signore il dono di vedere sulla cattedra di Pietro Benedetto sedicesimo, il più grande pontefice dopo quel campione del cattolicesimo, che risponde al nome di Papa Pacelli; con il grande Benedetto è stato posto ordine alla materia: con la sua Teologia della Creazione.
Il Papa emerito constata che Dio ha creato l’uomo e la donna a sua immagine e somiglianza e, pertanto, questi sono i soli chiamati dal signore a trasmettere la ulteriore unità del Creatore nella complementarietà dei sessi e il tutto mediante reciproche donazioni sponsali.
Queste unioni sono state finalizzate dal Signore alla trasmissione della vita. Ebbene va precisato che il grande Benedetto non condanna gli omossessuali, ma la messa in atto della pratica della omosessualità, che è un sacrilegio. Va da sé che se gli omossessuali avranno fatto ricorso alla virtù dell’astinenza, sicuramente, alla chiamata del Signore, saranno accolti ed ammessi alla sua grazia. La castità, al di fuori del matrimonio, che è un sacramento, è richiesta a chiunque e quindi anche a chi ha un orientamento diverso. A questo punto non è ozioso sottolineare che, da parte di alcuni, si vorrebbe accreditare la teoria del gender per scalfire quella della creazione. Secondo costoro, alla nascita, non vi sarebbe una distinzione dei sessi, (sic!), ossia dei geni ed il neonato in epoca adolescenziale, dovrebbe scegliere da che parte stare. Assurdo! Proprio perché la natura ha provveduto, sia dal concepimento, a scolpire nel corpo i sessi, che sono ben visibili, presenti ed ordinati con una perfetta distinzione dei ruoli ereditari e genetici. Con questa teoria del gender, ereditata dalla fantascienza, si vuole mettere in atto un maldestro tentativo teso a cancellare tutte le leggi della natura e della genetica e delle scienze naturali. Si vorrebbe, in parole povere, usare i tribunali per imporre una distorta visione della realtà a favore di ricchi signori, alcuni anche di estrazione politica, come la cronaca di ha raccontato. (Ma, a proposito una volta la sinistra non considerava il denaro lo sterco del diavolo?) Si tratta di un espediente, tutto a carico di donne povere, bisognose di denaro, che vengono schiavizzate e prese in fitto lungo il periodo della gravidanza e del parto e dalle tette delle stesse viene staccato il neonato per essere consegnato a ricchi ed opulenti personaggi, figli di questa società consumistica, che tratta il bambino come un giocattolo ed un peluche. E’ questa una pratica immorale, disumana, orribile, che applica all’umanità le stesse tecniche, che praticano i dottori veterinari nelle aziende zootecniche. Questa pratica va ad alimentare il mercato nero della maternità ed è triste, perché si discute di queste cose senza assistere al consueto agitarsi delle femministe e con l’omertoso silenzio di chi avrebbe il dovere di far sentire la sua voce!
Non è giusto negare al neonato il calore della madre e rendere orfano della stessa una povera creatura innocente ed indifesa.
Perché negare a questi bambini le emozioni, che tutti noi proviamo colle note della classica novecentesca canzone MAMMA.
Questa grande opera d’arte a me come a tutti quelli che, hanno avuto la gioia materna prova le lacrime, perché il cordone ombelicale non si stacca mai! Mamma son tanto felice perché ritorno da te. Mamma, ma la canzone mia più bella sei tu, sei tu la vita e io per la vita non ti lascerò mai più.
Si era nel 1940 senza mercificazioni, senza consumismo. Altri tempi! Altri uomini!
Antonio Zarone