Chi entra in Teano dalle diverse strade che portano al centro- paese
trova diversi tabellonzi toponomastici. a) Teano dello Storico
incontro: b) Teanum Sidicinum; c) Teano Città della pace e così via.
Reliquati e lacerti delle diverse amministrazioni comunarde che
avevano orientamenti e preferenze variegate e differenti. Lo si
potrebbe ben chiamare TEANO DEI PRESIDENTI, vista la grande diffusione
di questa carica, dopo quella di sindaco la più ambita, Nel mio
piccolo la chiamerei come nel titolo, potendo un piccolo paese come il
nostro, ridotto ormai a una sorta di barbabietola archeologica
semidisabitata, beneficiare di ben quattro Musei e una Galleria d’Arte
Moderna. Però che sciccheria. Proviamo a farne un elenco e a
delinearne una sommaria scheda
1) Il Museo Archeologico Nazionale “Teanum Sidicinum ”
racchiuso come una perla preziosa nel cuore antico
dell’antichissima e nobilissima Teano in un edificio tardo-gotico di
magnificenza straordinaria. Per la risicatezza del personale di
custodia il visitatore, il turista, il curioso di turno deve
rivolgersi ai Custodi su nel terrazzo del loggione, una cosa
piuttosto scomoda in verità. A me capitò che portando in visita al
predetto monumento un mio antico compagno di scuola ammalato di
nostalgia sidicina, che risiede ormai in altro Comune, ci rivolgemmo
ai notabili dipendenti su , all’appartamento loro sul terrazzo. Ebbene
i Lord custodi alla nostra sommessa richiesta di fruire dell’ascensore
risposero con un ghigno ferino: “E’ solo per uso interno ” .Ci toccò
fare, coda tra le gambe il percorso del gambero, mentre i baldi
giovanotti ( un maschio e una femmina)scendevano trionfalmente giù col
mezzo meccanico. ”
2) Museo diocesano di Arte Sacra sito nel seminario
vescovile riattualizzato splendidamente in chiave architettonica
lussuosa con uno splendido quadriportico di bella visuale e una
stupenda scalea d’ingresso comoda ed elegante. Dalle scalette che
conducono al giardino si potrebbero ammirare con stupore e venerazione
i resti sacri della inespugnabile cinta muraria vista dall’interno:
una visione che sconcerta in bellezza e forza , assolutamente da
vedere. Al piano di sopra il Museo ancora in allestimento con
splendidi ricordi di arredi liturgici e statue e vasi sacri in
argento. Visitabile per appuntamento.
3) L’ecomuseo,fruibile solo durante manifestazioni varie ma ricco di testimonianze raccolte nel mondo contadino e rurale. L’impegno e la costanza espressi dalla dinamica professoressa Giuseppina Mastrostefano per la realizzazione di questo piccolo capolavoro meritano non solo l’apprezzamento della nostra comunità ma anche una maggiore sensibilità della nostra maggiore istituzione territoriale per collocarlo in sede più idonea ad ospitare ed esporre le numerose testimonianze di un mondo rurale e contadino che tanta parte hanno significato nella storia della nostra gente.
4) Il Museo del risorgimento aperto una volta l’anno , il 26 di ottobre ( come recita sconsolatamente il pio catechismo:” confessarsi e comunicarsi una volta l’anno, almeno a Pasqua.”)
5) La galleria di arte contemporanea e design che pure museo è, dislocata in Piazza Vittoria nello storico palazzo Jannaccone. Visibile il venerdì il sabato e la domenica.
Questo è il tracciato ben sommario e
approssimativo delle nostre bellezze inamidate e imbalsamate in
contenitori museali di ostica godibilità.
Ogni commento o osservazione, o peggio ancora sommesso suggerimento lascia il tempo che trova…..ormai!