Egregio direttore,
Le scrivo per rispondere ad un articolo, a firma del buon Figueras (chiunque egli sia…), nel quale, in maniera assolutamente proditoria (di chi, è facile immaginare…), si tenta di far passare la grande affermazione del PDL e dei suoi candidati a Teano come frutto delle operazioni di persone estranee alle strutture di partito, i cui esponenti, invece, si cerca di far passare come sconfitti. Ebbene, in tutta coscienza, tale operazione va respinta, e qualificata per quello che in realtà è: un maldestro tentativo di manipolare la realtà con i (pur miseri) mezzi di comunicazione, per occultarla e trasformarla in una situazione di fatto che, sebbene a taluni sicuramente farebbe piacere, non è assolutamente vera. Caro direttore, mi permetto di dirlo con l’autorità di chi lavora con onestà, prima di tutto intellettuale, sarebbe il caso di sgomberare il campo da mistificazioni e di far largo alla verità. Ebbene, proprio con riferimento al risultato delle elezioni, e alla vittoria del PDL e dell’on. Patriciello, chi scrive può ben vantare il primato che spetta a chi ha operato e combattuto, al pari dei suoi sodali di partito, e, in tale veste di esponente del PDL proveniente dalla disciolta AN, può rivendicare ai dott.ri Conca e Cirelli, oltre che a se stesso e a tutti gli altri ex alleanzini, il felice risultato avuto. In realtà, al di là di ogni retorica, questi sono i fatti che confermano tali circostanze, e, viceversa, smentiscono quanto detto sulle colonne del suo giornale: 1) il coordinatore del PDL di Teano è il dott. Roberto Conca; 2) lo stesso PDL, a Teano, in questo momento non ha altri esponenti all’infuori di quelli già appartenenti ad Alleanza Nazionale, se si eccettuano pochi giovani aderenti al neo costituito Movimento Giovanile; 3) di tali giovani, tuttavia, con rammarico devo notare che solo alcuni hanno sostenuto la campagna elettorale: non è giusto che altri, magari trincerati dietro cariche da poco, prendano i loro meriti; 4) nella qualità di appartenenti ad un partito, gli esponenti del PDL hanno indirizzato i voti seguendo vari criteri: primo tra tutti quello dell’appartenenza politica al PDL (gli ex alleanzini, nel PDL, ci credono!); poi quello della territorialità, e infine quello della preferenza personale, tenendo conto che si avevano a disposizione ben tre preferenze; 5) in applicazione di tali criteri, i voti sono stati indirizzati, in primo luogo, all’esponente territorialmente più vicino (l’on. Patriciello), e poi sono stati distribuiti tra tutti i restanti candidati, tra i quali anche l’on. Petrenga. Quanto al sostegno attivo dato all’elezione dell’on. Patriciello da persone esponenti di altri partiti, poi, davvero non pare credibile tale circostanza: perché mai membri del PD o di altri partiti avrebbero dovuto far votare Patriciello? Con che faccia davanti al loro elettorato? Ma soprattutto, chi scrive può con sicurezza affermare che il sostegno all’on.le Patriciello da parte del coordinamento del PDL di Teano è stato pubblico e totale: basta ricordarsi che gli aderenti del PDL di Teano (tutti provenienti da AN, ad eccezione di tre giovani nuovi alla politica) hanno allestito anche un infopoint presso un gazebo in pieno centro di Teano durante il mercato, distribuendo a tutti materiale elettorale e riscuotendo larghissimo consenso. Una ultima riflessione va poi fatta con riferimento ai voti di lista senza preferenza (o con preferenza per il presidente Berlusconi) ricevuti dal PDL: essi sono la conferma che le strutture del partito, a Teano, sono culturalmente egemoni, e diffondono ai quattro angoli del comune la cultura della nuova destra che, con la creazione di questo nuovo grande partito, vogliono offrire a Teano stessa e all’Italia. Solo per chiudere, mi permetta una domanda: è davvero comodo salire sul carro del vincitore, ma davvero pensa che sia così facile? E non pensa che sia fuori luogo, per salire, tentare di scalzare quelli che lo occupano da prima della battaglia e che hanno onorevolmente combattuto?
Una risposta, sebbene superflua, davvero la vorrei! Confido nella sua pubblicazione.
Un sentito ringraziamento.
Benedetto Barra
Gentile Signor Benedetto Barra,
perché mai non avremmo dovuto pubblicare la sua lettera e non darle una risposta, seppure “superflua?
Sappiamo bene che, a chi sceglie di svolgere l’attività giornalistica, può capitare di imbattersi in lettori che, forse distratti da vicende personali, forse troppo presi dalla passionalità giovanile, forse non pronti a cogliere il significato vero delle parole che si leggono, forse impossibilitati per la troppa autorità intellettuale ad interpretare concetti semplici, forse convinti di essere gli unici capaci di interpretare la “verità”, finiscono poi con il dare una immagine di sé probabilmente diversa, certamente peggiore di quella reale.
Lei ha quasi invocato una risposta “sebbene superflua” (poi se ci sarà occasione ci spiegherà cosa se ne fa di una risposta superflua) ed io gliela darò senza però commettere l’errore di entrare nel merito dei concetti da lei espressi. Non mi interessano e tra l’altro li ritengo fuori dal vero tema trattato nell’articolo contestato, anche perché in caso contrario dovrei chiederle conto delle parole “proditorio” e “ministificazione” il cui significato è “tradimento e imbroglio”.
Di tutta la lettera, per quello che ci riguarda più direttamente, lei ha dato il meglio di sé nello scrivere la frase:”un maldestro tentativo di manipolare con i pur “miseri mezzi” di comunicazione…”
Signor Barra, noi siamo persone libere, non abbiamo padroni, nè economici né politici, non subiamo pressioni e non apriamo le porte a nessuno. Si informi cosa è Il Messaggio, lo chieda anche ai suoi referenti politici locali ai quali è stato spesso data ospitalità e mi auguro non sia per questo diventato “un misero mezzo di comunicazione”, come lei lo ha definito.
Il “buon” Figueras una cosa però vuole che lei la sappia, a proposito di carri, di vincitori e vinti. Prima di diventare Figueras, il nostro collaboratore salì quindici anni fa su di un carro che non si sapeva dove sarebbe andato e se avesse mai avuto la possibilità di vincere, quel carro invece fece un grande cammino, vinse perse e rivinse e proprio dopo una sua schiacciante vittoria, Figueras decise di scendere dal carro.
Altro stile ed altri uomini.
Non so per quali battaglie combattute lei ora si sente l’unico vincitore, certamente non quella dell’umiltà, elemento fondamentale per chi vuole proporsi per aggregare e non dividere e lei dovrebbe sapere, e se non lo sa qualcuno glielo spieghi, che non è tanto difficile ottenere la vittoria lo è invece gestirla.
La saluto molto cordialmente, naturalmente anche a nome di Figueras.
Antonio Guttoriello