La scuola faticosa col suo ritmo di spiegazioni e compiti in classe, le avvincenti partite di calcetto, le amicizie destinate a durare per sempre come quella con Niko: sembra tutto normale nella vita di Leo. Ma poi arriva lei, Beatrice. E niente è più come prima. Non la solita bella tipa qualunque, ma l’unica che può far brillare davvero una sera troppo buia, perché lei è lì, fissa come una stella, col volto di perla incorniciato dai capelli di quel colore rosso, come solo sa essere l’amore che scalda il cuore di Leo, e dagli occhi verdi come fuochi nella notte. Ma Leo la ritrova anche nella luce del cielo di un giorno che assomiglia a un immenso mare di nuvole danzanti perennemente. E così la rivede anche sul soffitto della sua stanza, come un paradiso impossibile, irraggiungibile. Forse sarebbe bastato che Leo avesse avuto il coraggio di dichiarare il suo amore a quella dolce ragazza che aveva intravisto per caso a una festa. Ma all’improvviso la tempesta della vita lo sconvolge, lo travolge con tutta la sua violenza, brutale e agghiacciante: la leucemia, che come un serpente bianco (quel bianco sinonimo di vuoto che tanto spaventa Leo) presto si porterà via la sua Beatrice. Leo non ci vuole credere, è assurdo, non può essere realtà, sente crollare come macerie, dalla sua mente, i suoi sogni, gli stessi che il suo supplente di storia e filosofia (non per niente soprannominato il Sognatore) incita i suoi studenti a inseguire, sapendo che “i sogni veri si costruiscono con gli ostacoli. Altrimenti non si trasformano in progetti, ma restano sogni. I sogni non sono già, si rivelano a poco a poco, magari in modo diverso da come li avevamo sognati”. Il cammino per arrivare a una meta finale del tutto inaspettata per Leo, non sarà facile. All’inizio egli ha paura che il suo sogno è già andato distrutto. Ma imparerà, col tempo, che i sogni non muoiono mai, ma ci fanno rinascere, dentro, nel profondo. Leo darà il suo sangue per Beatrice, per vederla ancora sorridere e anche piangere, e lui assieme a lei, nonostante la stanchezza e la magrezza sempre più divorino il suo corpo.
E così colorerà le sue ultime giornate di emozioni, andando spesso a casa sua a trovarla e scrivendo in compagnia un diario indirizzato a Dio, attraverso il quale Leo riscoprirà il significato di una vita in cui nulla bisogna dare mai per scontato e nella quale solo quando stai per perdere qualcosa capisci quanto valga. E quando su Beatrice calerà il sipario della morte, resta solo il silenzio. Il silenzio della tristezza, ma anche quello che dà la forza di ricominciare. Ma forse non serve nemmeno pronunciarlo il verbo ricominciare per un sogno che non si è mai interrotto e che ora ha solo cambiato nome, Silvia, la migliore amica di Leo, che non l’ha mai abbandonato nel suo viaggio. Quella stessa Silvia che proprio Beatrice gli ha permesso di vedere con nuovi occhi, con quelli puri dell’innamorato. Lei è la sua Beatrice dagli occhi azzurri sulla terra, mentre l’altra, volata in cielo, osserverà dall’alto, indiscreta e ormai serena, la trama della favola con Leo che lei ha cominciato.
Questa storia, intensa e toccante, caro lettore, t’insegna che niente e nessuno può rubare i tuoi sogni che nascono solo da te, che nella vita non è vero che tutto succede senza senso e senza un perché, che c’è sempre l’occasione per riscattarti e uscire dagli incubi più terribili del passato, riuscendo a cogliere la bellezza autentica delle cose. Non rubarti e non lasciarti rubare il futuro.
Rosella Verdolotti