Oggi quasi al termine di due giornate caratterizzate dal dolore originato dalle notizie del sisma che ha interessato tre regioni dell’Italia centrale provocando centinaia di morti, ci giunge notizia di un altro evento grave, l’incendio della dorsale sud del Monte San Nicola a Pietravairano alla cui cima si erge imponente e maestoso il recuperato Teatro Tempio romano.
Dalle prime notizie raccolte sul posto sembra che l’incendio si sia sviluppato verso le 17/18 di oggi pomeriggio. Un incendio che sembra avere tutte le caratteristiche di un incendio doloso per la rapidità con cui si è sviluppato e comunque su questo saranno i vigili del Fuoco, accorsi sul posto che con l’aiuto anche del Corpo Forestale e di un elicottero hanno cercato di limitare l’area interessata all’incendio. Nel momento in cui scriviamo però l’incendio non sembra del tutto domato in quanto due lingue di fuoco si stanno spostando sul versante di Vairano Patenora.
Certo è che se non è stata la natura che ha deciso di darci quest’altra lezione, dobbiamo pensare che la nostra terra, il nostro territorio, la nostra storia, la nostra cultura non siano gradite da quanti hanno deciso di dare uno schiaffo così forte a quello che rappresentiamo ma soprattutto a quello che abbiamo rappresentato, come popolo, nel corso dei secoli.
Appena un paio di mesi fa su quel monte, all’interno di quel teatro, fu celebrata dal Vescovo Aiello una solenne funzione religiosa a cui parteciparono centinaia di fedeli che, a piedi percorsero gli stretti sentieri che conducono alla sommità dell’irto monte San Nicola, attraversando quella stessa vegetazione che forse oggi è stata involontaria complice di questo sciagurato gesto.
Ci è capitato di raccogliere una breve dichiarazione del prof. Giuseppe Angelone, responsabile delle attività culturali del Comune di Pietravairano, il quale non ha nascosto tutta l’amarezza personale e dell’intera amministrazione perché indubbiamente quanto sta accadendo su quel monte penalizza fortemente tutti gli sforzi che la stessa amministrazione ha prodotto in questi anni per restituire il teatro-tempio quale patrimonio disponibile per l’intero territorio dell’alto casertano.
Nei prossimi giorni ne sapremo di più ma certo è che occorrerà alzare molto la guardia in alcuni settori della vita pubblica perché non sempre i veri valori riescono ad essere condivisi e anzi spesso sono barattati con interessi che con la cultura e la storia di questa gente non hanno proprio nulla a che fare.
Antonio Guttoriello