Fate quel che dico, non fate ciò che faccio. È trascorso poco, pochissimo, quasi un battito di ciglia dal giorno in cui Sindaco, dalle pagine di questa testata, auspicava e pontificava, illuminato, alla pace universale, alla fratellanza con messer lupo, colloquiava con sorella acqua e fratello foco, chiamava indistintamente a raccolta tutte le anime della città, pie e meno, anche gli sciacalli. << Lo scontro e le contrapposizioni non giovano alla città!… La Città di Teano ha bisogno di costruire un clima di serenità e pace. Se fossi portato a pensare a male sarei spinto a credere che si voglia a tutti i costi cercare lo scontro, uno scontro che non fa bene a nessuno, men che meno alla Città>> Ipse dixit! Regola aurea affermata ed immediatamente tradita. Ma ciò che può generalmente valere per gli altri, probabilmente non vale per Il nostro primo cittadino che, erudito sin dal suo primo vagito all’arte della politica, sa bene ed ha interiorizzato a menadito il principio << Il più grande condottiero è colui che vince senza combattere>>. E così, se qualcuno sta alzando la testa o la mano è meglio elargire, anche a futura memoria, un sonoro scappellotto. Quando il generale cinese Sun tzu scrisse tra il quarto e quinto secolo a.d. il manoscritto “l’Arte della guerra” mai si sarebbe espettato che la sua eredità sarebbe stata raccolta, non da Napoleone Bonaparte o da Mao Zedong, ma da un giovane Sindaco natio di una piccola borgata di periferia, non secondo per ambizione e lungimiranza ai due dittatori. Ma senza tergiversare oltre bisogna riconoscere che quanto realizzato dal nostro Sindaco in occasione, prima delle elezioni provinciali, poi della fuoriuscita dalla maggioranza di governo cittadino dei consiglieri Magellano e Compagnone, è a tutti gli effetti una manovra di grandissima strategia militare. Da un lato si recide ciò che si ritiene l’arto malato ed improduttivo della propria squadra, dall’altro si acquisiscono forze fresche esterne, con poco sforzo ed al minimo prezzo. Magellano e Compagnone hanno cercato ed hanno trovato guerra e per questo vengono “rottamati”. I consiglieri dissidenti vengono allontanati (non vanno via loro!) per avere creato un gruppo esterno alla maggioranza a cui, tra l’altro, pur non condividendone le ragioni politiche, hanno riconfermato fiducia e appoggio o perché vengono giudicati, come dice il Sindaco, semplicemente improduttivi? Qualche sibillino, quelli per capirci che sono soliti fare le chiacchiere da bar, potrebbe pensare ad una ammenda propinata per lesa maestà. In effetti il Sindaco è un uomo sentimentale, amico dei bambini, la guida indiscussa per tutti i componenti della sua “giovine” amministrazione, la sintesi di quella che può sembrare una strana commistione tra “l’uomo ferito“della canzone Teorema e il “soldato nemico” della canzone “la Guerra di Piero”. Hai ragione tu caro Sindaco, le mele marce vanno allontanate per evitare che il cesto si infetti… vuoi mai che qualcun altro possa rivendicare la propria esistenza? Tuttavia, però a pensarci bene, il senso di tutta questa vicenda, di cui me ne vedo bene di sminuire l’altissimo valore didascalico, viene riassunta egregiamente dallo sketch “Gennarino Parsifal” del trio Triosi, Arena, De Caro. Già rivedo il Consigliere Magellano nei panni di Ciro, il giovane guappo napoletano gridare al boss Gennarino Parsifal detto “ò fetent”, lontano da questo, non appena messosi al sicuro, la famosissima frase intonata a modo di singolar tenzone << Onn Gennarì sit fess’>>. Probabilmente così si sarà sentito il Dr. D’Andrea… magari impotente e tradito. Ed allora come dargli torto. A questo punto però se Magellano e la Compagnone, rispondendo alla logica aziendalistica palesata dal Dr. D’Andrea, sono stati messi alla porta perché, pur essendone stati messi nelle condizioni, non hanno raggiunto risultati, ci viene spontaneo domandare in un anno e mezzo chi li ha raggiunti questi benedetti risultati. Li ha raggiunti forse il delegato all’ecologia con un servizio a singhiozzo e le continue proroghe o, il delegato ai servizi cimiteriali per avere imbastito una gara il cui esito non si conosce e non si conoscerà, almeno a breve? Magari i risultati sono stati portati a casa dal delegato alla sicurezza scolastica che, dopo avere aperto le scuole normalmente, le ha fatte chiudere per scongiurare qualsiasi pericolo per gli amatissimi bambini o magari lo stesso Capogruppo di Maggioranza per non essersi ancora reso conto che l’atto autoritativo ed estemporaneo del Sindaco lo ha di fatto esautorato completamente dalle proprie funzioni e nel ruolo ricoperto. Il domani però è incerto. Cosa faranno i Consiglieri epurati: raddrizzeranno la schiena e dignitosamente passeranno dall’altra parte delle barricate o rimarranno, nonostante tutto, al proprio posto? Una preghiera sola però: fate quel che volete, ma non lagnatevi che volete bene al paesello!
Carlo Cosma Barra