Abbiamo già trattato, nel passato, l’argomento del randagismo dalle nostre parti. Denunciammo la grave situazione che era stata segnalata da più lettori, relativa alla presenza di numerosi randagi che affollavano la collina di S.Antonio. Persone che vedevano compromessa la loro passeggiata pomeridiana per la presenza minacciosa di branchi di cani affamati che si muovevano scorazzando in cerca di qualcosa da mangiare e per questo annusavano e sbranavano addirittura le buste di plastica lasciate ai bordi della strada da qualche “civilissimo” nostro concittadino.
Qualche ciclista addirittura inseguito dai cani finito in una cunetta laterale alla discesa dalla collina. Provammo a saperne di più sull’attività degli accalappiacani che avrebbero dovuto liberare l’area da questi poveri animali. Purtroppo le notizie non furono confortanti, qualcuno diceva che il problema era che quando arrivavano gli accalappiacani il branco non c’era, qualcun altro invece affermava che addirittura gli operatori addetti alla mansione avevano un certo timore nell’eseguire la cattura. Ma ci fu anche chi ipotizzò che il vero problema non fosse tanto la cattura degli animali bensì il costo che si produceva a carico del Comune per l’ospitalità presso i canili convenzionati.
In quel periodo la rabbia dei cittadini aumentò perché il Comandante dei vigili, non curante del problema del randagismo, si preoccupava di avvertire i proprietari dei cani di provvedere alla raccolta e smaltimento dei bisogni che i loro cani lasciavano nelle strade, senza indicare però dove questi rifiuti andavano messi.
Sta di fatto che il problema non fu risolto allora e non è stato risolto ora perché le segnalazioni sulla presenza di questi branchi affamati ed inferociti dalla fame si fanno sempre più numerose. L’ultima ci viene segnalata dalle parti del rione Cavone dove un branco di cani, in più occasioni, ha letteralmente sbranato altri animali (gatti e cani). Una vera lotta per la sopravvivenza. Gli abitanti di questo quartiere ma anche di via Abenavolo e ancora della collina di S.Antonio e S.Reparata sono preoccupati, per sé per i propri figli e per gli animali domestici, diventati prede preferite dal branco, soprattutto nelle ore notturne.
Non vorremmo dare notizie di aggressioni da parte dei cani randagi, i vigili Urbani conoscono molto bene il problema e devono pretendere dagli amministratori tutte le risorse necessarie per fronteggiare il problema attraverso gli operatori specializzati. Occorre intervenire per tempo e non liquidare la questione con la solita frase” non abbiamo soldi”.
Aldo Ferrari