E’ furibondo il Sindaco di Teano Raffaele Picierno. Dopo avere appreso della conclusione delle indagini da parte dei PM avviate circa quattro anni fa su di una materia spigolosa e controversa che ha interessato un settore vitale della economia locale degli ultimi anni, cioè l’edilizia. Non si da pace soprattutto per i reati ipotizzati come “l’associazione a delinquere, l’abuso d’ufficio e rilascio di permessi a costruire illegittimi”. Nella declaratoria descritta dai due PM addirittura il Picierno viene indicato come colui che dava le direttive e gli altri eseguivano e tra questi il figlio Lorenzo, Barra Enrico, Mignacco Lorenzo, Compagnone Tommaso, Picerno Dario ed altri.
“Finalmente ora saprò di cosa mi si accusa e chi mi accusa” Da l’impressione di avere accolto la chiusura delle indagini con un sospiro di sollievo. Troppo tempo è trascorso da quando sono partite le indagini e troppe ipotesi sono state formulate dagli innocentisti ed i colpevolisti e dunque l’ingegnere Picierno, nella qualità di Sindaco della Città, ma soprattutto come individuo, si auspica che la procedura prima di arrivare ad una archiviazione o un rinvio a giudizio, sia breve e tenga conto anche del particolare momento della città, che si appresta a celebrare il 150^ anniversario dello Storico Incontro. Circostanza quest’ultima non secondaria se si pensa che soggetti delle indagini, sono le due figure dell’Amministrazione Comunale che avranno la maggiore visibilità in quei giorni, il Sindaco e l’assessore al turismo Rosaria Pentella. Facili obbiettivi per una strumentalizzazione, da qualche parte ipotizzata, ma che ci auguriamo non si realizzi.
“Ma vi sembra verosimile che io, mia moglie, mio figlio ed il geometra Barra ci siamo potuti mettere insieme per firmare permessi o autorizzare pratiche illecite e quant’altro viene addebitato alle nostre persone?”. Un interrogativo che Picierno ripete più volte durante la breve conversazione svolta alla presenza del neo Presidente del Consiglio Sandro Pinelli. “Nei prossimi venti giorni forniremo agli inquirenti ogni chiarimento utile all’accertamento della verità e sono sicuro che nessun GUP può autorizzare il rinvio a giudizio di persone per fatti e circostanze inesistenti”.
In questa vicenda si intrecciano almeno tre diverse implicazioni: morale, politica e economica. La prima di ordine morale riguarda la coscienza dei singoli protagonisti ed è quella che dovrebbe stare alla base di ogni ragionamento e di convivenza civile. La seconda, quella politica, interviene quando protagonista in negativo è un pubblico amministratore ed allora di fronte a responsabilità accertate si deve dar conto al popolo, la terza, quella economica è la implicazione dagli effetti più evidenti, i danni creati all’intero sistema economico cittadino. Per questi tre grandi motivazioni deve valere ancora più forte l’auspicio che tutto si concluda ed in fretta, questa vicenda ha già prodotto danni economici e lacerazioni intime soprattutto in chi è assolutamente e coscientemente convinto della propria innocenza.
In un precedente articolo abbiamo definito questa vicenda ‘una bufera giudiziaria’ e come ogni bufera, provoca comunque danni, non solo nelle cose, ma certamente nella mente delle persone coinvolte, a torto o a ragione. Infatti ci sono segnali sconcertanti provenienti da persone che dimostrano di non essere in grado di distinguere tra la cronaca giudiziaria e quella giornalistica e pretenderebbero che i giornali facessero quello che la giustizia non è stata ancora in grado di fare, cioè elencare i buoni da una parte ed i cattivi dall’altra. Fortunatamente si tratta di casi isolati.
Antonio Guttoriello