Egr. Direttore,
ho letto, come sempre del resto, gli articoli on-line del Messaggio, mi sono soffermato sull’articolo a firma di Severino Cipullo che riportava lo sfogo dell’amico Compagnone, attuale consigliere di maggioranza. Scorrendo la dichiarazione di Compagnone, a tratti sorridevo, conoscendo bene Compagnone ed ero sicuro della “genuinità” del suo sfogo ma, conosco anche i “marpioni” con cui si deve confrontare.
Il sorriso sì e poi trasformato in risata quando ho letto dell’ amarezza per le promesse e degli accordi pre-elettorali, puntualmente e ovviamente disattesi nel momento cruciale in corso d’opera o per meglio dire in fase di “ri-miscuglio” della giunta comunale.
Personalmente penso che un assessore vada sostituito solo se ha mostrato uno scarso impegno nell’eseguire il suo incarico e non vada mai fatta una sostituzione solo per dispensare denaro pubblico ora a uno e ora all’altro. A tal proposito mi domando: “ ma se l’assessore non percepisse nessuna retribuzione economica, in quanti vorrebbero ricoprire quel ruolo?” Ritornando allo sfogo dell’amico Compagnone, mentre leggevo, mi chiedevo, cosa si potevano aspettare, tutti i consiglieri esclusi dalla nomina ad assessore, da parte di un Sindaco che, a torto o a ragione, cerca di mantenere in piedi un’amministrazione, coinvolta da mille problemi interni e da indagini giudiziarie che ad oggi non ancora sono stati chiariti. Il nostro Sindaco, persona espertissima nel saper gestire i problemi interni, ha fatto le sue scelte, ha valutato il peso di ogni singolo consigliere ed ha deciso quali fossero le persone che, indipendentemente dai mille problemi che lo affliggono, lo possano condurre alla fine del mandato, di più sta cercando anche nuovi “amici di sventura” tra i consiglieri di minoranza. Tutto questo, ovviamente, aspettando la conclusione dell’indagine della magistratura.
Cosa si possono aspettare gli amici, in questo periodo nelle file della Maggioranza e mi riferisco a: Feola, Compagnone, Zarone inseriti in una gabbia di belve feroci dove molti hanno abdicato la propria integrità morale e il rispetto per i cittadini all’ ambizione personale. Che cosa possono sperare coloro i quali vogliono impegnarsi per il bene della nostra amata Città quando devono relazionarsi in una maggioranza che sembra più “un’accozzaglia di nomi” che nulla hanno di politico, dove qualche “buontempone” riesce a far credere, fortunatamente a pochi creduloni, che sia giusto, corretto e strategicamente inoppugnabile, appartenere a uno schieramento politico di destra (essendone tesserati) e ricoprire ruoli amministrativi di primo piano in un’Amministrazione che è chiaramente di sinistra. Questo si sa è il mistero della politica. L’amico Compagnone chiede il rispetto delle regole adombrando un eventuale forte presa di posizione da parte di coloro che, a oggi, si ritengono esclusi o poco considerati dal proprio Sindaco.
Personalmente non credo a nessuna presa di posizione, tutto resterà così com’e con l’aggiunta di qualche piccolo contentino che il Sindaco sapientemente elargirà e, sappiamo bene che in questo lui è un maestro. Una cosa sarebbe auspicabile, coloro che si ritengono fuori da questi giochi, quelli che vogliono ben marcare la totale estraneità “ dai venti giudiziari” salutassero il Sindaco, i suoi amici Assessori e Consiglieri rimandando, ai cittadini teanesi,il giudizio sull’attuale Amministrazione.
Teano, oramai, è diventata la Città degli sprechi e dello sperpero del danaro pubblico. Soldi che sono buttati in opere pubbliche che nessuno riesce a spiegarne l’utilità e la necessità e, così come ai tempi dell’Impero romano, l’Imperatore, per tener calmo il popolo assoggettato da tasse, balzelli, “omicidi di palazzo” e ridotto alla fame, inventò le “gare del Colosseo” dando modo al popolo di sfogarsi applaudendo alla morte, cosi molti Teanesi “fuggono” dai propri problemi, chiudono gli occhi, fanno finta di non capire e scendendo nella “piazza” per gustarsi gli, oramai, innumerevoli e costosissimi festeggiamenti che un mese sì e un mese no ci sono proposti da Nerone e Agrippina. Sono fiducioso che tutto questo prestò finirà e che davvero in tutti ci sia la voglia di riscatto che possa riportare Teano ad essere la bella e invidiata Città dell’alto casertano.
Carlo Mirabella