Caro Tonino,
grazie sempre di farmi avere Il Messaggio che, come ho scritto in altra occasione, mi dà la possibilità di un collegamento con le radici, quelle che sono difficili da estirpare, anche quando in certe occasioni ne avresti veramente voglia.
Leggo di questa pietosa vicenda in ritardo perchè sono tornato dalle vacanze solo da qualche giorno, e la mia reazione è stata di assoluta incredulità.
Ti esprimo la mia solidarietà, ma da vecchio giornalista che in 35 anni di attività ne ha viste di "cotte e di crude" ed ha avuto a che fare con vicende molto più gravi, mi devi permettere una affettuosa tirata di orecchie. Ma come hai potuto ,tu che a Teano (che noi tutti della nostra generazione abbiamo amato), vivi hai potuto immaginare che vi accadano queste cose di cui si parla nell’articolo, peraltro debbo dirti, molto garbato?
Credo che a Teano, nè ai nostri tempi nè mai, Nessuno si sia mai permesso dagli scranni di "chi può" di favorire qualcuno. Nessuno che abbia mai segnalato un parente o un amico. E poi…le pacche sulle spalle! Cose da mafiosi!
Il favorire l’iter di qualche pratica, accelerare l’erogazione di un contributo agli amici o agli amici degli amici?!! Io ho girato il mondo, conosciuto fatti e persone e ti posso assicurare che queste cose accadono dovunque e in certi Paesi sono ormai prassi istituzionalizzate. Ma a Teanooo!!!!
Da vecchio teanese , a Te che ci vivi da sempre dovresti sapere che queste cose non vi accadono e che non vi sono mai accadute. Queste cose avvengono sempre e soltanto in quel famoso paese che si chiama "Altrove".
Agli autori della denuncia mi sia permesso dire : Ma cari amici – e qui tante pacche sulle spalle!- per così poco, o forse per niente,non bastava un chiarimento civile? Senza scomodare avvocati e senza spreco inutile di carta bollata.
Ma di cosa ti accusano? Di "lesa maestà"?
Dopo tanti anni, al ritorno dalle vacanze, nel tragitto da Napoli a Roma, sono stato spinto dal desiderio di rivedere la nostra Teano. Pomeriggio torrido , paese deserto. Ho avvertito un senso di solitudine e di una una tristezza che si poteva stringere in mano. Mi è sembrato di attraversare un cimitero abbandonato. Oh, perdonatemi ! Mi è uscito dal più profondo del cuore! Speriamo che i nostri amati defunti non se la prendano a male e non mi facciano scrivere da un avvocato, magari torinese, che fa più effetto.
Coraggio Tonino. Se ti mandano in gattabuia ti porto le arance!
Mentre ti scrivo, pensavo alle manifestazioni a Roma di questi giorni contro il tentativo di bavaglio alla stampa e come ancora oggi il concetto di libertà di espressione sia ritenuto sacro e inviolabile. Ci tentino pure con la minaccia della galera :NON CI RIUSCIRANNO! E ancora riflettevo : l’altro giorno Roberto Benigni ha commentato certe note e tristi vicende italiane con queste parole :" il Governo è ormai alle sue ultime orge: Si, non è un refuso di stampa , ha detto proprio :orge. E non si riferiva sicuramente a quel paese che si chiama Altrove, ma al nostro Paese.
Ma son sicuro che nessuno gli farà mai una denuncia.
Caro Tonino, non te la prendere: sono i rischi del mestiere. Ma in questo caso credo si possa liberamente parlare di bolle di sapone: fanno effetto ma scoppiano subito senza lasciare traccia. Proprio come certi palloni gonfiati. E il riferimento, a scanso di equivoci, e solo per gli abitanti di Altrove.
Un caro abbraccio
Tuo Bruno Rubino
Roma, 7/10/11