Strade, stradine, autostrade, cattedrali nel deserto… che la nostra politica locale sia malata se ne sono resi conto ormai un po’ tutti. Invidia, sindrome da protagonismo, velleità personali e via dicendo costituiscono una zavorra difficilmente superabile anche per il futuro. Indicativo di ciò, le continue lotte intestine dell’amministrazione D’Andrea di cui abbiamo detto tanto e forse ancora non abbastanza perché, ci auguriamo di no, il peggio deve ancora venire. Ed in questo clima egoistico da “Homo Homini Lupus”, da “si salvi chi può”, da “tutti contro tutti”, dove gli amministratori sono indaffarati a cercar di salvare la faccia per preservare una nuova possibile candidatura appare abbastanza scontato, anche per chi mastica poco di politica, domandarsi: Ma del “pesce” puzza soltanto la “testa”? Se la testa comanda ed il braccio esegue non si è compartecipi dello stesso problema? D’altra parte, è inutile nasconderlo, quando le cose andavano bene (???) o meglio, quando la popolazione era ancora inebriata delle storie raccontate, tutti erano parti indissolubili di un unico progetto…non dimentichiamolo! A farne le spese ovviamente Teano, sempre più povera in termini di risorse, infrastrutture e servizi. A nulla serve affidarsi a voli pindarici ricordando un passato glorioso. Le macerie della nostra Città sono soltanto l’aspetto esteriore di un problema più ampio che muove da lontano e passa presumibilmente per l’inconsistenza di una classe dirigente e dalla sua inattitudine a rinnovarsi all’insegna delle capacità e dell’onestà intellettuale. Ebbene, dopo poco più di tre anni di amministrazione e a distanza di circa 19 mesi (pandemia permettendo) dalla conclusione del mandato elettivo, a seguito non sappiamo di quante dimissioni – ormai facciamo fatica a contarle – sicuramente può essere tracciato un resoconto in termini di risultati. Al di là di qualche sporadica boccata di ossigeno, riferibile a progetti avviati negli anni scorsi da altra amministrazione o cadeau del Governo Centrale o Regionale causa Covid, poco o nulla è stato fatto e i risultati che da qui alla fine, speriamo, saranno conseguiti non saranno sufficienti a coprire la valanga di promesse fatte e le aspettative createsi intorno ad un progetto politico nato male sin dai primi vagiti. “Il tempo lo trovi” può essere reinterpretato in un più realistico “il tempo lo hai perso”. Le colpe? Varie e figlie di diversi padri di cui alcuni – pochi – realmente pentiti, altri, invece, imperterriti e alla ricerca di un sostituto che possa portare avanti non si sa quale istanze all’insegna di valori sempre più sbiaditi. E qui nasce uno dei problemi più seri: chi avrebbe le carte in regola per fare non è messo in condizione di fare e chi non le ha, invece, pretende di essere assoluto protagonista. La pandemia – che è stata tale per tutti i comuni d’ Italia – non è più una scusa invocabile per coprire fallimenti di questa amministrazione. Teano necessita di forze diverse da quelle frutto della falsa ventata di novità che si è voluto somministrare a tutti i costi mimetizzandola come “rivoluzione”. Dopo svariate possibilità non conseguite, è cosa di qualche giorno fa, infatti, si è aggiunta anche l’esclusione dal bando del governo centrale “Sport e Periferia”. Un progetto di finanziamento che ha consentito a vicine realtà, anche più piccole della nostra, di beneficiare di ingenti fondi da dedicare alla realizzazione di strutture ricreative. Orbene se Caianello, Vairano Patenora, Francolise, Baia e Latina, Dragoni, Raviscanina, Riardo, Cellole, Sparanise, solo per citare alcuni dei Comuni vicini a noi, riescono ad ottenere circa 700.000.00 euro pro capite, perché Teano resta di nuovo al palo? Una chance ghiottissima sprecata che sarebbe servita tantissimo per rinfrescare un comparto in realtà completamente carente di cui la nostra Città necessita come acqua nel deserto. Le vittorie hanno sempre un padre, anzi molti, soprattutto nella politica del protagonismo che viviamo quotidianamente, le sconfitte, viceversa sono orfane, frutto mai di incapacità o superficialità proprie piuttosto di avverse condizioni… almeno così dicono. E così dopo il “modello Teano”, la raccolta rifiuti e la mensa “bio”, il “Monaldi dell’Alto Casertano” , le scuole sicure e quelle irrimediabilmente perdute, le riparazioni ai campanili pendenti a botte da 400 ml euro alla volta, le fogne, l’acqua similperrier nelle tubature comunali, i caselli autostradali volanti o altri miracoli ricevuti con la sola imposizione delle mani, e chi più ne ha ne metta è doveroso riproporre seppur con scottante brutalità la domanda fatta dal chiarissimo amico dr. Claudio Gliottone: siamo (“siamo”) davvero intelligenti? Se questa casa è pericolante sarebbe più conveniente per tutti demolirla e costruire tutto daccapo partendo dalle fondamenta… evitando, questa volta, di commettere errori non più perdonabili…se solo fossimo intelligenti…ma questo soltanto il futuro potrà dircelo.
Carlo Cosma Barra