Fra vent’anni , o forse trenta. O forse 100
Arrivò a Teano un tipo che chiamavano “DREAM”. Un tipo strano e che pare fosse americano . Si raccontava avesse origini sidicine , ma anche che in realtà aveva vissuto sempre a Teano nascosto fra i vicoli che si perdono nel centro storico della Città. DREAM forse però c’era stato davvero un America quando con tutta la sua famiglia si trasferì a bordo dei barconi della speranza a Providence, felice colonia sidicina, per inseguire il sogno americano. Ma gli stava stretta l’America a DREAM. Quel “fottuto” CAMPANILE scava sempre ferite profonde nel cuore di chi è lontano che a volte ti costringono a ritornare. E come tutti gli americani, DREAM era anche un pò spaccone. Si racconta che proprio in questi giorni arrivando a Teano scoprì che i bambini ancora dovevano andare a scuola a causa del covid e delle strutture scolastiche. DREAM non capiva perché alle lamentele anche giuste nessuno contrapponesse l'”occasione” che questo evento causava: immaginare la città del futuro dopo le macerie. Come dopo la guerra.
Allora DREAM si fece presentare i 16 capigruppo che pare avessero costituito gruppo nell’attuale consiglio comunale e inizio:
“Dobbiamo ripartire dalle scuole. Dobbiamo portare quante più scuole possibili nel centro storico. “
I capigruppo iniziarono a ridere sotto i baffi e pensarono” ma questo DREAM ci è venuto o lo hanno mandato” .
Dream però incurante continuò. Avete il retro del complesso dell’Annunziata che dista un passo dal Regina Margherita. Avete palazzi in disuso abbandonati , vecchie chiese abbandonate. La popolazione residente diminuisce e anche la popolazione scolastica. Quante classi potreste recuperare?
I capigruppo si guardarono in faccia e risposero: e che ne sappiamo noi? E poi non si può fare. Le leggi sismiche ecc ecc!!!
Ma DREAM continuò. Se riusciamo a recuperare queste classi sappiate che poi per iniziare dovremmo chiudere da Corso Vittorio Emanuele fino a Piazza Duomo al traffico veicolare. Sara una zona franca pedonale.
“Ma questo Dream è scemo? – pensarono i capigruppo.” Non ci sono parcheggi, come porterebbero i bambini a scuola le mamme? E se chiudiamo al traffico chi verrebbe a spendere nei negozi del centro. Dream senti a noi, TU SI SCEM.
Sollevate problemi , anche giusti, ma non soluzioni. Perchè allora non chiedete a chi potrebbe avere soluzioni? Si chiama concorso di idee? Non costa niente se non l’impegno ( previsto nel bando) di ripagare poi l’idea più utile a chi nella vita per lavoro, trova queste soluzioni. Questi potrebbero aiutarvi anche a partecipare ai bandi. Sarebbe anche interesse loro a quel punto veder finanziata l’opera. Potrebbero proporci parcheggi esterni al centro storico collegati meccanicamente o altro. Vediamo cosa ci propongono. Ci vuole un progetto generale totale. Intanto si potrebbe utilizzare un servizio navetta dai parcheggi esterni al centro. Per i bambini si potrebbe sperimentare quello che si sta facendo in tutta Italia e cioè il “Piedibus”( provate a scriverlo su google) Potremmo utilizzare le bici a pedalata assistita.
I capigruppo si scompisciavano dalle risate. Ma ce lo vedete a “Pacc e sal” ngopp a biciclett a pedalata assistita? CHILL A SCASS.
Ma DREAM continuava.
Potremmo offrire servizi alle mamme per invogliare ad accompagnare i bambini a piedi. Pensate, mettiamo il mercato a KM 0 in questa isola pedonale.Prodotti esclusivamente del territorio e di qualità. Verranno da soli anche gli imprenditori. Vedrete che se gira per il verso giusto verrà il fornaio e forse anche il “verdummaro”. Alle mamme casalinghe converrebbe. Farebbero tutto in un solo posto. E poi qualcuno che vorrebbe vendergli un vestitino ultima moda o quel paio di orecchini di quella modella famosa forse lo aprirebbe un negozio. Basta ingranare all’inizio. Poi c’è già la Posta, verrebbero anche i pensionati, quelli si accontenterebbero di qualche panchina su cui sedersi dopo aver preso la pensione o pagato la bolletta . E poi c’è il Comune, qualcuno verrebbe a fare qualche “carta”. Voi lo sapete, io sono americano, mi dovete concedere un regalo. Nei locali abbandonati dei vicoli mi dovete concedere una cosa: ci dobbiamo mettere “i panni americani” . Come a Resina . Potremmo creare una coperativa di giovani che vende e organizza il riuso di abiti e oggettistica. Altrimenti dite voi. Verrà da se gustare un caffè in queste splendide piazze, con tavolini e sedie rigorosamente intonate al contesto. O mangiare qualcosa in santa pace. D’estate sarebbe uno spettacolo. Passeggiare fra vicoli sapendo che nessuno disturberà con auto o moto la tua passeggiata. Daremo spazi esterni gratuiti ai commercianti che investono e ristrutturano le facciate e deroghe compatibili e uniformi per vetrine ed insegne. C’è tutto il complesso comunale. Quante aule si potrebbero recuperare lì, nel lato dell’ex carcere? C’è anche un giardino pensile. Potreste acquistarlo e farci un parco. È quello che causa il problema a via nicola Gigli? Avevate pensato di acquistare la casa al piano terra? Acquisite anche le altre ( una credo) e fateci un parcheggio multipiano. Da Via Nicola Gigli, fino all’ex carcere.
I 4 a questo punto si alzarono pronti a lasciare il tavolo pensando a quanto folle fosse questo DREAM.
Ma DREAM continuava a parlare.
Poi chiudiamo da Piazza Marconi fino a piazza Xxviii Settembre. Si potrà circolare con le auto solo salendo da via dei calzolai , sbucando da via Nicola Gigli a Porta Napoli. Realizzeremo parcheggi solo per bici e scooter elettrici nel centro. Permetteremo ai primi piani degli edifici del centro, il cambio di destinazione d’uso da appartamenti ad uffici. Agevoleremo un piano per ascensori esterni ed interni chiedendo ai massimi esperti di centri storici. L’ospedale vedete voi. Ma potrebbe inserirsi in questo discorso.
Ora i 4 iniziarono ad urlare: allora dillo che vuoi usare l’ospedale per la campagna elettorale?
Dream non si scompose. Vedete volevo solo dire che potrebbe essere funzionale a quest’idea da realizzare, ma lasciamo stare. ( un centro di specializzazione porterebbe pazienti e familiari da ospitare in bed and breakfast nel centro) . Dimenticavo, per non farci mancare niente , se c’è spazio, l’ Università. È troppo? Allora iniziamo da qualche classe di conservatorio Musicale che ora anche università è. Come ha fatto Marcianise con un protocollo d’intesa con il conservatorio di Salerno. Noi potremmo farlo con Benevento. Vedrete, forse verranno pure ad abitarci nel Centro.
DREAM si fermò voltandosi e si accorse che nel frattempo , dei suoi interlocutori, non c’era più nessuno. Eppure voleva dire altre mille cose. Voleva semplicemente continuare ad essere “DREAM” senza per questo sentirsi in colpa. PENSAVA: se tutto va male ci abbiamo provato . Questi discorsi andrebbero fatti su tutto. Sulla Collina di S.Antonio, sui percorsi archeologici ecc.ecc.
Aprì il Giornale DREAM il giorno dopo e in prima pagina trovò scritto: abbiamo risolto il problema dei posti auto nel centro storico: appena crolla tutto , costruiamo un mega parcheggio e sappiate che l’America l’abbiamo scoperta noi.
Firmato i capigruppo
Massimiliano Stefano