Quod erat demonstrandum (QED). Come volevasi dimostrare, appunto. L’ultimo nostro intervento sulla vicenda dell’Ufficio Giudice di Pace di Teano risale al 29.09.2020. Fu allora che così concludevamo il nostro intervento: “…..e fin qui la cronaca alla quale non possiamo né dare valenza ufficiale e formale, né possiamo offrire un contraddittorio. Semplicemente siamo all’oscuro di ogni cosa. Vero? non vero? Non è dato sapere. Però, già questa cortina fumogena non depone bene per una Amministrazione che tiene a cuore i propri concittadini. O, siamo di fronte ad un “Re Burlone” che gioca a nascondino, a rimpiattino con “falsi” problemi per poi tirare fuori dal cilindro ogni immaginifica soluzione?”. In sintesi, il nostro altro non era che una forma di esorcismo rispetto alla paventata soppressione dell’Ufficio Giudiziario di Teano. Siccome, per mestiere, siamo tenuti a documentarci, relativamente alla vicenda dell’Ufficio Giudice di Pace, siamo andati a leggerci la Delibera di Giunta Comunale n. 137 del 23.07.2018. Assessori presenti: D’Andrea Alfredo (detto Dino), Pinelli Alessandro, De Fusco Carmine, Nicola Palmiero, Natale Carmela; assente, Balbo Bruna. Oggetto della Delibera: Piano Dinamico Ripiano Debiti, Razionalizzazione Spese, Risparmio Costi Servizi, Recupero Crediti Riscossioni Entrate. Dopo i vari “premesso”, i “rilevato”, i “considerato”, i “dato atto”, i “ritenuto”, tra le altre, si “propone” per poi “deliberare” di b) – “valutare l’opportunità di ritirarsi dalla gestione dell’intero Ufficio del Giudice di Pace. Il risparmio quantizzato si riferisce in Euro 7.000,00”. Vivaddio, siamo finalmente venuti a capo di un dilemma che ci stava assillando ormai da troppo tempo! Il Re Burlone e l’intera Giunta, già nel 2018, al fine di rendere un servigio e di tutelare l’intera cittadinanza, risparmiando così la bellezza di 7.000,00 Euro (settemila!), decretarono, già allora di fatto, la soppressione dell’Ufficio del Giudice di Pace di Teano! Perciò, caro Presidente del Tribunale S.M.C.V., Dr.ssa Gabriella Maria Casella, a nulla servivano quelle Sue “nonostante…..ripetute interlocuzioni con il Sindaco….” che la S.V. ha ritenuto esplicitare nel Suo Decreto n. 346 del 01.10.2020. I giochi e la “sentenza”, già erano stati deliberati nel 2018! Di conseguenza, come pretendeva che il Sindaco si fosse adoperato anche del “provvedimento di assegnazione di personale…” a seguito del pensionamento del dipendente comunale Carlo Rossi assegnato alla Cancelleria dell’Ufficio? La perdoniamo, Dr.ssa Casella per il solo fatto che molto probabilmente Lei non poteva essere a conoscenza del fatto che già nel 2018 si era “valutato l’opportunità di ritirarsi dalla gestione dell’intero Ufficio del Giudice di Pace”. D’altronde come poteva saperlo Lei se, quasi sicuramente, pressoché tutta la cittadinanza di Teano non era a conoscenza della parsimonia (risparmio di 7.000,00 Euro) dimostrata dal Sindaco, il quale, così facendo, si è comportato come “il buon padre di famiglia”? Vede Gent.ma Dr.ssa Casella, noi questa, e ce ne assumiamo tutte le responsabilità, la definiamo amministrazione del “Re Burlone”. Sì perché questo modus agendi, come quello dei saltimbanchi (acrobata che si esibisce in pubblico in giochi di forza e destrezza: spettacolo di saltimbanchi; chi cerca di soddisfare la propria vanità o le proprie ambizioni col ricorso a un esibizionismo parolaio e piazzaiolo), non può che procurare danni irreversibili ad una determinata collettività. A nulla servono i Covid Resort, fumo negli occhi per un pubblico incantato “dall’accorrete, non abbiate paura in città è arrivato il circo. Siamo saltimbanchi e viviamo alla giornata. Venite a vedere, grandi e bambini, lasciatevi cullare dalle nostre parole: siamo narratori di favole, mescoliamo magia, illusione e poesia. Sotto il nostro tendone tutto è possibile!”, se non si producono Atti Formali e Solenni su questo o quella destinazione d’uso. Ma il “Re Burlone”, a queste cose, non ci tiene; è troppo impegnato a “soddisfare la propria vanità o le proprie ambizioni….”.
Pasquale Di Benedetto