Su segnalazione dell’avv. Giuseppe Scala attuale Presidente della Proloco Teanum Sidicinum siamo venuti a conoscenza che il Complesso Regina Margherita, i cui lavori di restauro risultano sospesi da tempo in attesa probabilmente di finanziamenti necessari per poter terminare i lavori previsti da un progetto datato alcuni anni fa, aveva il portone aperto. Nessuno sbarramento ne alcuna indicazione di cantiere aperto.
Una volta entrati il Presidente Scala ed i suoi accompagnatori hanno rilevato che alla loro sinistra in corrispondenza di quella che era prima probabilmente una scala, i gradini della scala in pietra antica erano stati letteralmente divelti e portati via.
Immediata la segnalazione al sindaco Di Benedetto che recatosi sul posto ha prontamente provveduto all’acquisto di un nuovo lucchetto antiscassinamento a chiusura del portone di accesso. Domani lunedi 31 ottobre ci sarà un sopralluogo dei tecnici comunali per verificare i danni prodotti e fornire all’autorità comunale gli elementi utili per presentare la denuncia ai carabinieri contro gli sciacalli che imperversano dalle nostre parti. Trattasi di un cantiere non ancora chiuso e dunque andrebbe assolutamente provvisto di misure che vietino il facile accesso anche per problemi di sicurezza nei confronti di ragazzi che vi si possono accedere come luogo di giochi.
Non vorremmo sbagliarci ma sembra che qualche giorno fa un’abitante della zona si sia recata in comune per denunciare il buio assoluto nella zona per una lampadina fulminata che andava sostituita. Non si può escludere che sia stata fatta fulminare proprio dai delinquenti che poi si sono introdotti nel Complesso per trafugare le pietre dei gradini e forse anche altre cose non ancora inventariate.
Il Presidente Scala, interrogato sull’argomento, ha dichiarato con tono severo che:” “Purtroppo, nel corso degli anni i monumenti della nostra città hanno subito numerosi furti da parte di vigliacchi, sciacalli e morti di fame che poi rivendono senza cognizione la nostra storia al mercato nero per pochi spiccioli. Ma il velo del silenzio e dell’omertà deve squarciarsi e le istituzioni devono comprendere, senza se e senza ma, che non si può parlare di valorizzazione se non partiamo, prima, con la tutela”.
Conclude con un invito a tutti i cittadini a denunciare ogni fatto che possa essere ricondotto ad un comportamento climinale.
Come si fa a non condividerlo?
Antonio Guttoriello