Non è stata una bella mattinata quella di oggi. L’unica consolazione poteva esserci regalata dall’ora di recupero del sonno a cui invece abbiamo dovuto rinunciare a causa delle notizie che si accavallavano sulle nuove scosse di terremoto in Italia centrale ma che hanno interessato anche il Lazio e sfiorato anche la nostra Teano.
E’ inutile nasconderlo, siamo tutti preoccupati e ci troviamo a fare delle considerazioni che mai avremmo voluto o avuto occasione di fare. Se questo non bastasse assistiamo attraverso i servizi giornalistici televisivi al crollo di un ponte a Lecco ritenuto non idoneo a sopportare quel peso perché costruito oltre 50 anni fa.
Quest’ultimo episodio non c’entra con il terremoto ma riguarda comunque la solidità di alcune strutture che giornalmente sono messe sotto pressione e non importa se la pressione è solo per il peso che è costretta a sopportare, perché fenomeni naturali ne minano la solidità o per la coincidenza delle due condizioni. Le scosse di terremoto che hanno colpito l’Italia centrale dal mese di agosto ad oggi ci hanno fatto aprire gli occhi anche su alcune situazioni che appartengono alla nostra vita quotidiana.
Alcuni amici lettori ci hanno infatti suggerito la necessità che i vertici dell’Amministrazione comunale dispongano, attraverso i propri tecnici o addirittura utilizzando professionisti esterni esperti di staticità, una verifica della staticità dei vari ponti presenti sul nostro territorio, per esempio il Ponte degli svizzeri, il ponte di Sant’Antonio, il ponte di San Paride, il ponte di Torricelle ed altri piccoli ponti presenti sulla rete stradale comunale e provinciale, tutti con una data di nascita molto lontana (oltre 70 anni) e bisognosi a nostro avviso di un tagliando serio ed approfondito. Non bastasse, sempre in questa giornata, è giunta la notizia che la scossa registrata questa mattina avrebbe prodotto lo scoperchiamento se non addirittura la caduta della cupola della chiesa di S.Maria de Intus ( i Cappelloni).
Siamo in emergenza e sufficientemente coinvolti emotivamente per insistere nel richiedere a chi ha la responsabilità della gestione del territorio di svolgere lo sguardo a 360 gradi perché quando accadono fenomeni come quello dell’Italia centrale niente si può e deve escludere nell’ottica della prevenzione.
La Redazione