Io commemoro mio padre che ne portava il nome. Lo commemoro a modo mio col pensiero rivolgendomi alla sua memoria, con la sua figura carismatica, nella sua persona di splendido padre, maestro, amico.
Era solito mio padre passare le serate specialmente quelle estive a giocare a carte sulla casina allora sede della DC. Si divertiva a giocare qualche birra col suo amico Ernesto Guadagnuolo col suo collega Gigino Minerva detto ,”la vacca Masculu”, con Pasquale Gravina, Amedeo Aversano con Virginio Ferro cognato di don Luigi e qualche altro sciampagnone che non sapeva come passare il tempo.
Enrico De Monaco era persona mite, affabile, cortese, di buona compagnia.
Di professione faceva il maestro elementare, lo faceva con pazienza, con slancio e passione; era figlio di Luca e Giovanna Contestabile a sua volta figlia di Francesco e Concetta Mennillo. A Teano li ricordano ancora come il Beato Ciccio e la beata Concetta per la loro devozione.
Francesco bella figura di uomo, di professione faceva il pittore, non nel senso di imbianchino e a lui si deve la Via Crucis maiolicata in largo Croci, che poi scrostatasi per il rigore invernale fu sostituita da altra più recente. mia nonna andava a Furnolo a fare la maestra elementare con una pluriclasse di 40 ragazzini ruspanti e rumorosi. Ma se la cavava piuttosto bene e quando morì i suoi alunni la portarono a spalla con la bara e la bandiera fino al duomo. Mia nonna ereditò dai genitori oltre a dei terreni due case: una con giardino enorme, distrutta dalla guerra giù a San Pietro l,’altra frantumata dai bombardieri anglo-americani che crocifissero Teano in quel brutale autunno di guerra Mio padre durante la guerra fu comandante di compagnia col grado di capitano e col compito di controllare e difendere le coste della Sardegna, mio zio Capitano medico, preso prigioniero oltremare fu tradotto in Germania, le cui vicende furono pubblicate nel libro La Rosa di Bochum. A guerra finita mio padre sposò quella straordinaria bella donna di mia madre dedicandosi ai suoi alunni. Aveva la passione della matematica, quella per le lunghe passeggiate campestri per la lettura dei gialli, per la storia dell’arte e quella per il.proprio paese che mi passo’ e che amava di un amore intramontabile.
Aveva diversi amici e le serate con loro lo sappiamo come le passava. Di fede politica era democristiano mentre suo fratello Nicola passo’ da un socialismo rullante a un’annacquata simpatia per la destra Liberal progressista. Non è una biografia di mio padre che voglio fare, a chi potrebbe interessare d’altra parte? Voglio invece ricordarlo con affetto e nostalgia mentre passeggiava per le strade di questo nostro paese fermandosi qui e la’ ,a conversare piacevolmente con i suoi conoscenti.
Ciao papà, ci incontreremo nel paese della luce.
Giulio De Monaco