L’assenza non giustificata della maggioranza manovrata da Picierno alla convocazione di consiglio comunale del 10 novembre 2010, pone seri interrogativi. Gli antefatti sono che la conferenza dei capigruppo, composta da D’Aiello, Corbisiero, Cirelli, De Fusco, Scoglio con il presidente del consiglio Pinelli, stabilì di convocare il consiglio comunale in data 9 o 10 novembre . E’ giusto sapere che il capogruppo è colui che decide in nome e per conto del gruppo, che lo ha scelto. Fatto certo è che D’Aiello e la sua maggioranza non si sono presentati al consiglio comunale né hanno prodotto valide motivazioni.
La domanda che si pone l’osservatore è la seguente: il capogruppo della maggioranza avv D’Aiello, noto principe di foro, politico di lungo corso, oggi vicesindaco, assessore e capogruppo consiliare di ben 12 menti pensanti, perché è venuto meno ad un impegno concordato assieme ad altri capigruppo? Quale recondita necessità superiore ha prevalso per cui è venuto meno alla promessa pubblicamente e liberamente data ? Quale possa essere il motivo tanto eccelso da barattare la onorabilità politica e personale di uno come D’Aiello ? Perché uno come lui, forte per voti e per studi , temprato alle bagarre politiche , ha ubbidito agli ordini di scuderia ? E’ pensabile che nel 2010 esiste nella maggioranza una eminenza grigia che si concede lo sfizio di gestire i consiglieri a proprio piacimento ? Se D’Aiello fosse stato presente in aula , avrebbe salvato almeno l’onore personale ; invece è stato costretto a mettersi sotto i piedi la propria credibilità , venendo meno ad un impegno preso in prima persona .
In futuro quale garanzia di affidabilità potrà far valere nei confronti degli altri capigruppo e nei confronti degli stessi cittadini che lo hanno eletto ? I punti all’ordine del giorno riguardavano i cittadini non i fatti personali dei consiglieri di opposizione : 1- la stasi dell’edilizia a Teano , 2- le agevolazione per le attività commerciali di ex largo Croci, fortemente penalizzate dai lavori per la riqualificazione della piazza, 3- la nomina del vicepresidente del consiglio. Si tratta di pressione politica ? di un “ do ut des” ? di soggezione ? di mancanza di coraggio ? di incapacità a determinarsi ? A ciascun lettore la libera considerazione di tale comportamento !
Carmine Corbisiero