Domenica sera, dopo cena, decidiamo di "salire in piazza" per un gelato, e fare quattro passi per "frischiare" un pò. Da poco, sono passate le 21.30, e come noi, altre famiglie si godono la serata. Il corso è vuoto. Le feste e festicciole sono ormai passate. Il traffico di auto è incredibile. Chi ha la musica "a palla", chi invece passando suona il clacson come se la sua squadra avesse vinto l’ennesimo scudetto. Diventa difficile, se non pericoloso, lasciare la mano ai bambini, per farli correre in quella strada, che un tempo era il cuore della città. Dopo le 20.00, ci chiediamo se non sia il caso istituire il divieto di circolazione, se non altro per salvaguardare la salute, e magari il sonno, di quegli anziani che vivono da quelle parti.
Con le ultime elezioni, si è voluto dare un segnale di svolta: abbandonare definitivamente il passato, per tentare di ricostruire un futuro migliore. Riteniamo che potranno avvicendarsi altre dieci, cento amministrazioni, ma quello che deve cambiare è la mentalità. Il nostro passeggiare, ci ha nel frattempo portato in Viale Italia. Le lancette dell’orologio hanno da qualche minuto salutato le 22.00. Lo spettacolo che si presenta ai piedi di quei platani, che maestosi di giorno regalano un riparo naturale dal sole, è desolante. Sacchetti dell’immondizia ammonticchiati tutt’intorno. Neri, blu. Non fa differenza. I cani, alla ricerca di qualcosa da sgranocchiare, hanno già provveduto a romperli. Il marciapiede è invaso dai rifiuti. Quei sacchetti contengono residui di plastica. Il calendario della differenziata, prevede la raccolta di umido, ma di secchielli verdi nemmeno l’ombra. Non può essere che quelle buste siano ferme li da qualche giorno, perché siamo passati per quella stessa strada in mattinata e non c’erano!!
Le cavità dei platani sono ormai delle piccole discariche a cielo aperto, dentro c’è di tutto !! Ma è così difficile rispettare le regole ? Ma nelle vostre case, fate altrettanto ?
"Dalle Alpi alle Piramidi, dall’Asia ai Pirenei: dammi la tua munnezza e ti dirò chi sei". Questo era Il pensiero poetico del "Mistero di Bellavista". Nel nostro caso, c’è poco da dire.
Luciano Passariello
E no caro Luciano! Di cose da dire ce ne sarebbero tante. A partire dal fatto che la situazione di viale Italia, proprio da quelle parti, è una storia vecchia di anni. Questo è un fenomeno che prescinde dal funzionamento dello smaltimento dei rifiuti, per quella parte assegnata alla responsabilità comunale, questo è un fenomeno, come dici tu che appartiene al senso civico dei singoli, di quelli che producono questo spettacolo e di quanti assistono, magari occasionalmente o dietro le finestre o balconi, allo spettacolo.
Nessuno parla, ognuno si fa i fatti propri e poi però, forse gli stessi, diranno:" Questo paese non cambia mai!"