Di Benedetto perde la pazienza e sbotta…
É passato un mese da quando la giunta si é insediata. In questi primi 30 giorni ho cercato di parlare poco, ma mi sono dedicato all’ascolto e all’osservazione, calmando i miei istinti e facendo abuso di camomilla. Avevo bisogno di capire e valutare gli approcci dei gruppi e delle lobby dichiaratamente ostili alla nostra proposta politica, avevo la necessità di capire se la contrapposizione precon…cetta si fosse tramutata in normale dialettica, dovevo rendermi conto se gli sguardi dall’alto in basso si fossero trasformati in coraggiosi e leali confronti oculari. Non penso che sia necessario attendere ancora. Chi non ha voluto capire sinora la portata del cambiamento che la gente vuole ed esige, non penso proprio che possa digerire volontariamente ragionamenti e comportamenti a cui non é abituato.
Ora si deve andare avanti dritti per la nostra strada, abbandonando il fioretto e impugnando la sciabola. Non penso sia possibile coinvolgere chi non lo vuole. É meglio recidere i rami secchi e bonificare a fondo. Rimettiamo al giudizio dei cittadini i comportamenti di chi pensa anacronisticamente di essere inamovibile, di chi fantastica di poter avere ancora un diritto di veto, di chi immagina di poter continuare a tenere in pugno le sorti di una comunità, di chi pensa di poterci esporre al pubblico ludibrio con menzogne e pettegolezzi. Vediamo se la spocchia di costoro sfiorisce. Proviamo a verificare se l’essere scaraventati per la prima volta di fronte allo specchio delle proprie reali responsabilità, permetterà l’attecchimento di quel minimo di senso civico, di quel senso di appartenenza alla propria comunità che oggi hanno purtroppo completamente smarrito.
Nicola Di Benedetto