Molto probabilmente la fase due partirà da maggio e pian piano il Paese si aprirà. Fondamentale in questa scelta sarà il fattore R0, cioè la velocità con cui si diffondono le infezioni. In fase acuta di coronavirus era oltre a 2, cioè ogni contagiato faceva ammalare almeno altre due persone. Ora si sta avvicinando a 1 ma solo quando scenderà a 0,5 comincerà la nuova vita degli italiani. Una vita di convivenza con il virus, fatta di guanti, mascherine e detergenti, di diffidenza e di distanza. Superata la quarantena si tornerà in fabbrica e negli uffici, ma alcune attività, resteranno efficienti anche ai “domiciliari”. Un vantaggio per molte famiglie. Un rischio per molte situazioni di precariato. Gran parte della popolazione durante la quarantena si è abituata a fare acquisti a distanza, ciò potrebbe forzare negozi e piccoli punti vendita di trasformarsi in piccoli centri di distribuzione a domicilio. Dopo anni di campagne promozionali per scoraggiare l’uso dell’auto, ora bus, metropolitane e treni sono i nuovi “nemici”. Per tutelare pendolari e passeggeri le società di gestione stanno studiando nuovi spazi delimitati per l’attesa e corse a “numero chiuso”in modo da garantire le distanze. Inevitabile l’aumento dei tempi di attesa e una buona dose di pazienza per affrontarli. Il settore più rivoluzionato sarà il trasporto aereo. Le compagnie dovranno riprogettare le procedure: termo scanner agli imbarchi, guanti e mascherine per i passeggeri, posti assegnati ad adeguata distanza, sanificazione e pulizia e sterilizzazione degli ambienti a fine volo come faranno le altre categorie di trasporto. Scuole e università dovranno riorganizzarsi: distanze, buone pratiche e disinfettanti, maggior uso della tecnologia, con corsi e lezioni online. Le università in particolare adotteranno il numero chiuso per chi la lezione vuole seguirla dall’aula, predisponendo sale di ascolto o accessi da remoto per gli altri. Esami frammentati in più date, per gestire piccoli gruppi, limitando allo stretto necessario gli scritti. Per i ristoranti verrà limitato il numero di clienti che vi accedono, con distanza di oltre due metri tra i tavoli e camerieri in guanti e mascherina. Le prenotazioni diverranno la norma e le file per entrare dovranno essere distanziate.
Sara Finocchi