È stato approvato oggi in Consiglio dei ministri il decreto “misure urgenti sulla regolare conclusione e l’ordinato avvio dell’anno scolastico e sullo svolgimento degli esami di Stato”. Il decreto prospetta due scenari che erano già circolati nelle ultime ore, ma soprattutto l’ipotesi che per quest’anno la scuola per come la conosciamo non riprenda più. Nella prima ipotesi, per la maturità ci sarà una prova nazionale di italiano e la seconda prova sarà semplificata e preparata dalla commissione interna. Nella seconda ipotesi invece sarà previsto un esame orale on line. Per quanto riguarda invece l’esame di Stato nella scuola media, nell’ipotesi in cui non si dovesse tornare in aula entro il 18 maggio, niente esame vero e proprio, ma valutazione dei professori su elaborati degli studenti. I ragazzi verranno promossi all’anno successivo, e ammessi anche quelli con insufficienze registrate nel primo quadrimestre, ma come ha più volte detto la ministra Azzolina non ci sarà “nessun 6 politico”: infatti i ragazzi saranno valutati con voti finali corrispondenti all’impegno dimostrato durante l’anno e nella didattica a distanza. Il decreto stabilisce che le commissioni di esame siano composte dai professori interni e da un presidente esterno. A fine giugno si parte con la prova orale. Oltre alle decisioni sugli esami, in Consiglio dei Ministri arriva anche il via libera alle assunzioni chieste dal ministero dell’Istruzione per recuperare parte dei posti liberati nell’estate del 2019 da quota 100: 4.500 posti che andranno ad altrettanti insegnanti, vincitori di concorso o presenti nelle Graduatorie ad esaurimento, che non hanno potuto occupare questi posti lo scorso settembre perché non erano stati messi a disposizione.
Sara Finocchi