Editoriale del 19 luglio 2014
Cari amici lettori,
Antonio Guttoriello
Caro Tonino ,
l’ editoriale di questo ultimo numero de IlMessaggio che mi è appena arrivato mi ha messo tanta tristezza con quel titolo :"Ma chi ce lo fa fare". Per chi pratica questa passionaccia del giornalismo ,so che questa non è una dichiarazione di resa ma ancora una volta di amara denuncia . Fare un giornale in un contesto così difficile è un’ impresa ardua, ma tu sei stato capace di farlo, di farlo bene e di andare avanti con la forza della passione e dell’onestà intellettuale, guadagnandoti la stima di tanti . Il tuo giornale , per me e credo per tanti altri che vivono lontano da Teano , rappresenta l’unico e forse anche l’ultimo legame che ci lega a lontane comuni radici .
Il Messaggio, caro Tonino,è una voce che non deve assolutamente mancare.
Aspetto di leggerti a settembre , al ritorno dalle vacanze. Un caro abbraccio, e un saluto a tutti i tuoi bravi collaboratori,
Bruno Rubino
Caro direttore,
Le scrivo soprattutto per ringraziare Lei e i suoi collaboratori per le notizie che ogni giorno ci date sulla nostra amata città. Sono un teanese che vive a Roma da circa vent’anni e pur non vivendo più a Teano, ho sempre vivo il ricordo degli anni passati in città con la famiglia e con gli amici.
Devo essere sincero vengo poco a Teano ma ogni volta devo constatare che la Teano di una volta non c’è più. Quanti bei ricordi, sono tanti, nel volere elencarli non saprei da dove iniziare. Come posso dimenticare le lunghe passeggiate per il corso, le soste ai poggetti di piazza Duomo oppure sui gradini della casina, le battaglie con le pistole ad acqua nelle serate della festa di SAN PARIDE, le partite di calcio tra rioni che duravano ore al vecchio campo di calcio in viale italia, la festa di Montelucno (mi sa oramai sparita e dimenticata), le battaglie con gli amici alle rocce del diavolo, le tante feste che animavano la città, e tanto altro ancora. Quanta spensieratezza e quanta gioia, ricordi che conservo nel mio cuore, Teano è parte della mia vita e sarò sempre legato a Lei, ma una cosa voglio, se mi permette, dire a Lei e quanti vivono ancora in città, siate orgogliosi di essere teanesi, lottate e non lasciate che amministratori incapaci distruggano la città che è e sarà sempre la casa di tutti i teanesi, anche di quelli che come me sono lontano e non possono difenderla. Rinnovo i miei ringraziamenti a tutti voi e, mi raccomando lottate e fatevi rispettare.
SALUTI ENZO
NON C’ E’ DUE….. …senza il tre.
Seconda stella a destra questo è il cammino e poi dritto, fino al mattino poi la strada la trovi da te porta all’isola che non c’è. …E ti prendono in giro se continui a cercarla ma non darti per vinto perchè chi ci ha già rinunciato e ti ride alle spalle forse è ancora più pazzo di te!
Caro Tonino,
evito le formalità del " Caro Direttore", perché sei molto di più: un faro nella notte della confusione e dei confusi, la prima stella del mattino che orienta i naviganti nella nebbia di mari infidi, potrei continuare all’infinito, rischiando di cadere nell’ovvietà. Dopo le parole illuminate di Rubino e quelle dismaganti di Enzo il mio resto è proprio un resto. Ma i moti del cuore non si possono frenare. Non ho la "passionaccia del giornalismo". Sono una flebile voce che sta in sintonia con tutti i malati di Teano. Incurabili, inguaribili, cronici." Non c’è alternativa, se questo non ci sarà più concesso non ci sarà più motivo di pubblicare una sola pagina di questo giornale ed allora si che questi personaggi, presenti in tutti i settori, potranno sentirsi davvero liberi di fare quello che ca… vogliono tanto non ci sarà più Il Messaggio a rompere i co…." E dirò di più con i tuoi ca…. e co… sei stato più espressivo di Piero della Francesca, più guerriero del Gattamelata (Erasmo da Narni) eternato nella statua equestre di DOnatello in piazza del Santo a Padova, più musicale del Prete rosso (Vivaldi)
Dopo la splendida manifestazione di adesione di Enzo:"Come posso dimenticare le lunghe passeggiate per il corso, le soste ai poggetti di piazza Duomo oppure sui gradini della casina, le battaglie con le pistole ad acqua nelle serate della festa di SAN PARIDE, le partite di calcio tra rioni che duravano ore al vecchio campo di calcio in viale italia, la festa di Montelucno (mi sa oramai sparita e dimenticata), le battaglie con gli amici alle rocce del diavolo, le tante feste che animavano la città, e tanto altro ancora. Quanta spensieratezza e quanta gioia, ricordi che conservo nel mio cuore, Teano è parte della mia vita e sarò sempre legato a Lei, ma una cosa voglio, se mi permette, dire a Lei e quanti vivono ancora in città, siate orgogliosi di essere teanesi, lottate e non lasciate che amministratori incapaci distruggano la città " Non ci resta che "lottare, lottare e lottare" con una tigre in più nel cuore, con la passione divorante della leonessa che difende i figli teneri e inermi, col fuoco sacro del drago dei guerrieri della Cina.
Ciao Giulio.