Non vorremmo apparire dei Maramaldo che infieriscono su situazioni ormai incancrenite e putrescenti, ma il cumulo dei disservizi pubblici nella nostra città ha superato i limiti di ogni umana sopportazione ed inizia a generare una patologica estesa rassegnazione. E questo è fatto socialmente pericoloso, perché ogni rassegnazione significa, e paradossalmente legittima, oltre che un regresso materiale, un regresso “ideologico”: e questa è cosa inaccettabile in ogni contesto sociale contemporaneo, perché frena fino ad annullare ogni volontà e possibilità di riscatto morale e materiale.
Per questo continuiamo a denunciare con forza e costanza le mille cose che quotidianamente mortificano la gestione pubblica della nostra città, che pure meriterebbe ben altro; e lo fanno, e questo è gravissimo, tra la esultanza generale di gente che, come abbagliata e sedotta da un pifferaio magico, non si rende conto del baratro in cui quotidianamente precipitiamo.
Dai primi mesi del 2018 tre punti luce della parte più alta della frazione Tuoro, fatti istallare ex-novo dalla amministrazione Di Benedetto, si spengono; buio totale nella piazzetta per oltre due anni. A metà di gennaio scorso (2021),improvvisamente quanto inaspettatamente, nel ritirarmi a serata inoltrata, vengo quasi abbagliato da un piacevole chiarore: avevano riattivato i tre punti luce.
Stentavo a crederci, ma era così; e non vi nego che ogni sera apprezzavo sempre più le comodità che l’uomo ha saputo inventare per rendersi la vita più godibile e piacevole, specie quando sono di semplice attuazione.
Ma la mia goduria è durata molto poco: dopo non più di dieci giorni, dico dieci giorni contati, ai primi di questo febbraio, le tre luci si spengono nuovamente, tutte e tre in sincronismo, ed ancora restano inesorabilmente spente, nonostante una amichevole pacata segnalazione a qualche Consigliere “che conta”.
La cosa può sembrare di non seria gravità, ed invece lo è. Lo è perché sono stati, dopo anni di incuria, spesi dei soldi pubblici per riattivare un servizio che dopo dieci, dico dieci, giorni, si è disattivato nuovamente.
C’è stata imperizia della ditta appaltatrice nella esecuzione dei lavori, o c’è stato un mancato controllo sulla giusta esecuzione dei lavori da parte del tecnico comunale? Sicuramente entrambe le cose, sulle quali troneggia la incuria civile degli amministratori che riattivano dopo “soli” tre anni dei punti luce per vederseli di nuovo spenti dopo dieci giorni!
Ed allora è proprio il caso di esclamare, come dice un mio caro amico: “...E mò chi ti fa luce?!!!”.
Claudio Gliottone