Mai con il PD; mai con la Lega; mai con i 5 Stelle; mai con Forza Italia; mai con Italia Viva; mai con i Populisti; mai con i Progressisti; mai con gli Antieuropeisti; mai con gli Europeisti; mai con i Filo Cinesi; mai con i Filo Russi; mai con i Filo Americani; mai con il Capitalismo; mai con gli Anticapitalisti. Che coro di belati! Sembra di stare in uno stazzo per le pecore! O no? O, forse, meglio ancora, ai bagherini per accaparrarsi i biglietti per spettacoli di cui si prevede un’elevata richiesta, per poi rivenderli ad un prezzo più alto una volta che questi sono esauriti sul mercato; pratica detta appunto “bagarinaggio”? Nel caso specifico, poltrone e prebende per i prossimi due anni!? Da qui Il relativismo politico, cioè quella “posizione filosofica che nega l’esistenza di verità assolute, o mette criticamente in discussione la possibilità di giungere a una loro definizione assoluta e definitiva”. Quella impossibilità di giungere ad una definizione assoluta e definitiva (progetti, programmi, piani, visioni) resi inapplicabili dal relativismo etico (in politica appunto), cioè quella “tesi per cui i principi e i giudizi etici sono relativi alle norme stabilite dagli individui o a quelle vigenti in determinate culture (etnico-geografiche), cosicché non esisterebbe alcuna morale universale. Strettamente associato al relativismo etico è il relativismo morale, per il quale i giudizi di valori, le regole di condotta adottate da un determinato gruppo sociale (o anche da singoli individui) sono legati ai loro specifici bisogni (antropologia politica) e non hanno quindi alcun fondamento di assolutezza o necessità”. Premesso ciò, per essere più immediati e chiari siamo costretti a fare qualche esempio tangibile ed incontrovertibile. E per essere più immediati e con rappresentazioni più vicine a noi, proviamo a verificare se Teano e la sua politica sono immuni dal relativismo politico, da quello etico e da quello morale. Senza andare troppo in là con i tempi, atteniamoci alla vigente Amministrazione. Atteniamoci, quindi, alla sua recente storia politica, programmatica, di visione generale delle cose da governare, da pianificare, da calendarizzare ed, eventualmente da realizzare.
Era il 6 febbraio dell’anno in corso, quando il Sindaco Dino D’Andrea si è sentito in dovere di ringraziare pubblicamente (Facebook…) il Vice Sindaco, Francesco Magellano, e tutta l’Amministrazione per quanto fatto e prodotto (?) in materia di lotta al Covid 19 ed in particolare alle ordinanze sulla chiusura del mercato settimanale. Fin qui, direte voi, cosa c’è di tanto straordinario? E qui entrano in gioco i citati relativismo politico, etico e morale. Perché? Semplicemente perché le parole di plauso di oggi del Sindaco nei confronti del Vice Sindaco acquistano un vago sapore di ipocrisìa o addirittura di “falsità”. Perché? Perché solo il 19 novembre del 2019, lo stesso Sindaco, sempre lo stesso poiché non è cambiato, e sempre attraverso Facebook, faceva “un sincero in bocca al lupo ai Consiglieri Compagnone e Magellano, ma li ritengo fuori dalla maggioranza del governo cittadino” (sic!). “Gli ho fornito mezzi e risorse economiche – continua il Sindaco – per poter lavorare per il paese, hanno avuto per più di un anno le deleghe….in particolare Magellano…..ma non ricordo di particolari innovazioni messe in campo….fa niente lo farà qualcun altro di buona volontà!…….Riguardo all’improvvisazione e alla poca serietà della mia amministrazione risponderemo con i fatti…..e con la nostra serietà e lealtà nel difendere e costruire il paese” . Ora rileggendoci ed approfondendo il significato ed i principi che muovono il relativismo politico, quello etico e quello morale e rileggendo queste lapidarie enunciazioni del Sindaco di Teano, così come affermava Corrado Augias, allo stesso modo ci sentiamo di affermare noi che “il Sindaco D’Andrea è un ragazzo molto simpatico, ma non gli affiderei nemmeno l’amministrazione del mio condominio”.
Infatti, se andiamo a leggere le cronache politiche di questi giorni, qualche Sindaco (Succivo) motiva le proprie dimissioni asserendo che “non è più possibile salvaguardare la coesione di indirizzo dell’azione amministrativa per continuare a perseguire unitariamente la piena governabilità dell’Ente, visti i contrasti all’interno della maggioranza e vista l’impossibilità di attuazione del programma elettorale da tutti condiviso e sottoposto ai cittadini“. A nostro parere un atto di lealtà e sincerità senza giochi da circo equestre e ben lontano da quei fantasiosi concetti di “serietà e lealtà” espressi dal Sindaco di Teano. Definiremmo, quindi, questo atto (Sindaco di Succivo) come esempio politico, etico e morale rispetto ad una chiara situazione di ingovernabilità ed improduttività amministrativa. Non certamente atto di relativismo politico, etico e morale. O no? E su questo tema e le sue conseguenze sul governo della Città di Teano, torneremo con altri esempi (sempre documentati) nella prossima puntata.
Il Direttore