Chi si aspettava che avremmo dedicato il nostro Editoriale della Domenica ad un qualche commento sui nomi e la caratterizzazione delle Liste per l’elezione a Sindaco di Teano e presentate solo ieri, si sbagliava. E sì perché, forse, non si è capito che l’accettare la Gerenza di questo Giornale, per noi altro non è stato che donare un ulteriore contributo disinteressato alla causa della Città di Teano, verso la quale abbiamo qualche debito, non fosse peraltro che ivi ci sono le nostre origini. Lì riposano i nostri cari, lì abbiamo trascorso parte della nostra gioventù, da lì siamo partiti per la nostra avventura professionale e di uomini maturi. Perciò, oggi, complice la Manifestazione di Popolo che si è tenuta il giorno 12 c.m. per dire “Basta” alla condizione terzomondista in cui è stata precipitata la nostra gloriosa Teanum Sidicinum, vogliamo dedicare queste nostre righe all’insperato e ritrovato orgoglio della Città. E che Manifestazione di Popolo si è dipanata ai nostri occhi!!! A rovinarla, però, lasciatecelo passare, è stata la solita mancanza di tatto di qualche candidato che non ha perso occasione per mostrare il petto…. E che ‘o dicimmo a fa…. Tanto li aspettiamo al varco delle loro probabili azioni politico-amministrative. Lo sanno, vero? E pensare che noi, non abbiamo volutamente sprecare un solo rigo per pubblicizzare la Manifestazione, onde evitare facili strumentalizzazioni! Noblesse oblige!
Ad ogni buon conto, qualcuno seppur sofferente per la condizione in cui versa la Città, ha avuto parole di critica per il momento in cui si è deciso di scendere in Piazza. “Dovevate farlo prima, ora a che serve…”. Noi, dal canto nostro, invece, affermiamo: “Meglio tardi, che mai!”. Conosciamo i nostri Concittadini, un po’ guasconi, un po’ indolenti, un po’ remissivi, forse pigri e, forse un po’ troppo riverenti nei confronti di chi li (A)mministra. Un retaggio storico che ha visto Teano governata da Conti e Baroni (…e ce ne sono ancora oggi)? Eppure, i Teanesi ebbero l’ardire di appiccare il fuoco al Municipio durante una rivolta contro le tasse, addirittura sotto il “temibile” Regime Fascista (1924)! Evidentemente, il sentimento guerriero non si è mai sopito. Vivaddio! E, la affollatissima Manifestazione del 12 Maggio, ne è testimonianza attuale. Una Manifestazione che ha sintetizzato la condizione in cui versa la Città. Il simbolo per antonomasia della Città cadente è l’umiliante fasciatura del Cinquecentesco Campanile dell’Annunziata. Per non parlare della condizione in cui versa tutto il reticolo stradale, dal Centro cittadino, alle Vie di accesso, a quelle per le Frazioni o interpoderali. Per non parlare della condizione igienica (sic!) di cui è causa l’organizzazione ed il “servizio” della raccolta dei rifiuti urbani, compresi gli ingombranti. Per non parlare delle condizioni minime (minime) di vivibilità in genere.
Per non parlare del languore in cui boccheggia l’attività dei Commercianti (vedi il patetico Sidicinum). Per non parlare delle condizioni dell’assistenza sanitaria su tutto il territorio. Per non parlare delle Scuole. Per non parlare dello “stitico” funzionamento della macchina amministrativa o quella del controllo del territorio (VV.UU.). Per non parlare della totale assenza di ogni visione e promozione turistica della Città. Una visione impossibile a causa dell’inestricabile velo di ragnatela “culturale” che ha avvolto fin qui le (A)amministrazioni. (A)amministrazioni ingessate dal vecchiume. Vecchio ed anacronistico concetto della Politica (familistico e clientelare). Vecchia e stantìa, rancida ed ammuffita concezione di borgata. Vecchia e stantìa, rancida ed ammuffita concezione del proprio “orticello di guerra” da coltivare. Padri ed (A)mministratori che offendono ed umiliano figli (anche i propri), i quali, sono avanti di decenni rispetto al loro “vecchiume” concettuale. E non se ne avvedono! Talmente sono invasati dai propri galloni di “caporali di giornata”! Ridicoli, patetici, fuori tempo, provincialotti di borgata. Altro che sviluppo economico, demografico, turistico, e chi più ne ha, più ne metta! Ecco, forse costoro non si sono avveduti che la Città di Teano, con questa Manifestazione ha voluto gridare “Basta” a tutto ciò. Lo avranno capito o si aspettano un qualcosa, e non ce lo auguriamo mai, come “…quando una folla di contadini, muniti di pertiche e randelli, invase il centro del paese….”? Costantino Lauro (da Il Sidicino – Anno I 2004 – n. 6 Giugno).
Ecco, noi proponiamo questo nostro Editoriale a quanti si accingono a guidare la Città di Teano. Affinché sia da monito e da faro. Affinché Teano ritorni ad essere ciò che fu. E noi ci saremo sempre. Lo sapete, vero?
Pasquale Di Benedetto