Settembre, pronti, via! Si parte per la lunga maratona che ci porterà alle provinciali del.21 e 22 marzo prossimo. Ma questa volta le premesse per un’affermazione nostrana dovrebbero essere più concrete, almeno in teoria.
Il panorama dei partiti si è drasticamente semplificato con l’accorpamento di alcune importanti sigle in due forti schieramenti contrapposti che alle ultime elezioni politiche nazionali ed europee si sono fronteggiati raccogliendo circa l’ottanta percento di tutto l’elettorato.
Purtroppo le cose non andranno proprio così perché gli assestamenti in terni ai due grandi partiti non si sono completati e le diverse anime non si sono fuse al punto da creare un corpo unico, anzi i segni di impazienza sono sempre più evidenti e non si può prevedere come si evolveranno.
Ma se la legge elettorale ha pensato di semplificare da una parte non ha fatto i conti con i pruriti individuali che da molti anni provocano danni ai risultati ed agli interessi del nostro territorio.
A Teano si sa, può mancare l’acqua, la luce, il gas, il lavoro ma, non mancheranno mai i candidati. Non ci risulta che gli schieramenti siano sufficientemente organizzati e assimilati, le varie anime interne al PDL continuano a darsi battaglia e figuriamoci se sono disposte a concedere un centimetro a quelli che ancora non riescono a considerare militanti dello stesso partito. Nel PD ormai gli ex DS sono stati letteralmente ingoiati dagli ex Margheritini ed il boccone è coinciso con la nomina di Carlo Giorgio, ex segretario DS, a Presidente del Consiglio Comunale. Poi, ammesso che trovino la convergenza su di un nome ecco il problema con gli altri due comuni, insomma un bel problema che in altri momenti risolvevano le segreterie dei partiti ma ora non si sa chi ha effettivamente questa autorità.
Per fare una panoramica molto superficiale, tra le cose già verificate, le ipotesi attendibili e le supposizioni, proviamo a fare un primo elenco di possibili candidati:
PDL: in quota AN Roberto Conca e Fabiano Girelli (Quest’ultimo però precisa che accetterebbe la candidatura solo se richiesta da tutta
In quota FI c’è la solita candidatura di Mario Toscano o in alternativa quella del figlio Flavio, mentre si fa anche il nome di Gino Gelsomino. Ma se un Toscano non la spunterà con
Per il PD: Nicola Palmiero (giovane e valente segretario PD), Franco Magellano non ha digerito di cedere la vicesindacatura a Gianpaolo D’Aiello e dunque potrebbe sollecitare un appoggio della maggioranza per questa nuova avventura, spendendosi la raccolta di consensi alle ultime amministrative
Le voci si rincorrono, tra conferme e smentite, sembra, per esempio, che la campagna d’autunno dell’attuale vice sindaco, Gianpaolo D’Aiello sia partita però senza una meta precisa, con navigazione a vista, puntando una volta alla poltrona di sindaco, un’altra ad una candidatura provinciale certamente non sostenuta dal PD ma neanche dal PDL, insomma in cerca di padrino. E se tentassero la sorte contemporaneamente Picierno alle regionali e D’Aiello alle provinciali?
Per l’UDC ancora Carmine Corbisiero , ma se dovesse decollare prima di marzo l’Unione per l’Europa altri due nomi autorevoli, in alternativa tra loro, potrebbero essere quelli di Emiddio Scoglio e Ciro Balbo. C’è poi Pino Pasquale che si è risistemato, giusto in tempo, presso l’UDEUR ma, se dovesse verificarsi l’ipotesi Riccardo Ventre quale responsabile regionale del partito, c’è già un impegno in questo senso con Claudio Pilotti che certamente non è intenzionato a farsi da parte. E per finire, almeno per il momento, ci viene suggerito il nome di Gabriele De Angelis in collocazione centro destra ma ancora da definire.
E’ quantomeno sospetta l’equidistanza che assume il consigliere comunale Dante De Fusco che non ha aderito ad alcun partito lasciandosi libero di scegliere all’ultimo momento la migliore offerta sempre in funzione provinciale.
Ma, a nostro avviso, ancora una volta sarà determinante, oltre al numero dei candidati, come si muoverà la maggioranza consiliare in particolare il sindaco Picierno che, essendo a fine mandato sta decisamente e legittimamente puntando ad una candidatura regionale ma qui sembra che i veti o le difficoltà siano più all’interno del suo partito che altrove. E sempre per le regionali possono risultare determinanti, nel centro destra, le ipotesi di candidatura a Governatore dei vari Casentino, Bocchino e Carfagna per gli effetti a cascata.
C’è da lavorare e molto per scongiurare un’altra mortificazione che ci viene puntualmente inflitta se si dovesse ancora verificare che gli altri due comuni, con la metà dei nostri voti, riescono puntualmente ad eleggere un rappresentante provinciale e noi invece restiamo qui, per mesi ed anni a leccarci le ferie.
Come si vede i giochi non solo non sono ancora fatti ma risultano estremamente più complessi perché sarà proprio il sistema maggioritario a rendere il quorum dei due grandi partiti talmente elevato che, anche se dovessero giungere ad una discreta prova di maturità, non è detto che le liste di disturbo non tolgano risorse ai due partiti principali i quali sarebbero inevitabilmente penalizzati nella conta delle preferenze provinciali.
Forse sarebbe il caso che gli strateghi si mettano al lavoro.
Figueras