Se si andasse a curiosare nella vita di ognuno, scopriremmo chissà quante strane coincidenze la vita ci riserva e che sembrano immaginate da una regia veramente superiore che non sia solo il fato. Una di queste coincidenze ci è stata raccontata da una gentile signora della nostra città, che, appena l’anno scorso fu protagonista di una vicenda particolare, fortunatamente, non drammatica anzi una di quelle che si può definire a lieto fine.
La protagonista involontaria di questa storia si chiama Montaquila Rosetta di anni 43. Nel lontano 1980, a seguito del tremendo terremoto che sconvolse l’Irpinia e parte della Campania, i genitori la mandarono ad Aosta presso alcuni parenti già trasferitisi in quella regione da molti anni, dove avevano avviato anche una discreta attività commerciale. Rosetta viene accolta amorevolmente e iscritta alle scuole medie che lei frequentò per due anni, il tempo della sua permanenza ad Aosta. In questi due anni Rosetta conobbe molte compagne di scuola con alcune allacciò anche una bella amicizia che però si interruppe presto perché, ormai superara l’emergenza terremoto, i genitori pretesero che facesse ritorno nella sua Teano.
L’anno scorso, cioè a distanza di trent’anni, il fratello di Rosetta, Marco, di anni 40, in seguito alla separazione con la moglie, si trasferisce anch’egli ad Aosta e qui cerca di farsi una nuova vita. Dopo qualche mese conosce una bella donna del posto di nome Cinzia Avati, anch’essa separata ed i due avviano una relazione che ben presto si trasforma in convivenza.
Marco, uomo del sud, educato con certi sani principi, dopo qualche mese di frequentazione ritiene opportuno presentare la sua Cinzia ai genitori e agli altri familiari. Decidono quindi di recarsi a Teano presso la casa paterna. Cinzia fa la conoscenza con i futuri suoceri e mentre prende confidenza con la casa, prima ancora di incontrare gli altri fratelli e sorelle di Marco, una foto incorniciata e posta sul mobile del salotto, attira la sua curiosità. Si tratta di un gruppo di scolari con la loro insegnante.
Cinzia resta sconvolta ed emozionata nello stesso tempo alla vista di quella foto. Il motivo lo spiega lei stessa ad un incuriosito Marco che la osserva ormai impaziente. Cinzia si riconosce in quella foto come una delle scolare ritratte con l’insegnante di cui riconosce il volto e ne ricorda il nome. Confida tutto a Marco. Gli spiega che quella foto risale al 1981 quando lei frequentava la scuola media di Aosta e chiede come mai si trovi in quella casa. Marco allora ancora più perplesso chiarisce a Cinzia che in quella foto è ritratta anche la sorella Rosetta. Cinzia la riconosce e, palesemente commossa, ricorda di come sia stata amica con quella brunetta venuta dal Sud che sapeva sempre sorridere, anche se aveva un fondo di tristezza perchè soffriva la lontananza dai propri genitori.
Confessa che in tutti quegli anni avrebbe voluto tanto incontrarla di nuovo quella ragazza venuta dal sud ma, le vicende della vita, non glielo avevano mai consentito.
Dopo i primi momenti di evidente ed inevitabile imbarazzo Marco capisce che si sta verfificando una coincidenza troppo speciale e fa partire subito una telefonata verso la casa della sorella Rosetta che, appresa la notizia, non ha neanche il tempo di realizzare effettivamente cosa stesse accadendo, si precipita a casa dei genitori e qui, dopo aver fatto le scale di corsa, solo un attimo, il tempo di scrutarsi negli occhi con Rosetta e riconosce Cinzia la sua migliore amica di scuola. Parte un lungo commovente, interminabile abbraccio.
Quando si dice il fato!
A.G.