Consegnate le elezioni agli archivi è opportuno e doveroso analizzare anche qui a Teano il dato elettorale. Infatti se questa volta ride Sparta (il CDX) altrettanto non può essere detto per il Atene, dove il Centro Sinistra, e qui si legge soprattutto PD – che costituiva il vero motore della coalizione rispetto agli altri -più che leccarsi le ferite in silenzio e recriminare verso il cielo, dovrebbe aprire una seria riflessione non tanto sul modus conducendi la campagna elettorale quanto sulla fidelizzazione ai propri colori che ora sembra quanto mai sbiadita. Se il Pd questa volta non è penetrato nell’elettorato sidicino pur avendo un candidato fortissimo un motivo ci sarà. Che il Centro Destra Sidicino, dopo molti anni, sottolineiamolo pure, abbia raggiunto un risultato straordinario è sotto gli occhi di tutti; così come altrettanto evidente è il dato che su questo carro dei vincitori cercheranno di salire i soliti personaggi ambigui la cui partita è caratterizzata dal mantenersi a galla. Nel centro sinistra, invece, le cose sono, nella loro brutalità, più semplici e possono essere ricondotte a due considerazioni fondamentali: 1. l’elettorato non ha risposto come doveva, seppur storicamente schierato; 2. qualcuno non ha fatto il proprio dovere fino in fondo. Più realisticamente, e sbaglieremo sicuramente, preferiamo la seconda ipotesi! A ciò si aggiunga pure un altro elemento di fatto indiscutibile, come dire di tipo “numerico”, che va necessariamente raccordato e raffrontato alla potenza di fuoco e al contributo elettorale che l’Amministrazione Comunale Sidicina ed il proprio entourage, di chiara matrice PD, scesa pure in pubblica piazza per inneggiare la presenza della propria Europarlamentare e degli alti vertici Dem, ha ceduto ai propri alfieri.
Leggendo tra le righe di questa campagna elettorale, preliminarmente è d’obbligo evidenziare anche come lo stesso De Simone sia stato il vero salvatore della patria della debacle subita a livello locale dal Partito Democratico. Che il Pd qui a livello locale, sia il vero sconfitto delle elezioni è presto detto. Ci rendiamo conto che la sottesa analisi farà storcere la bocca ed irritare qualcuno ma cercheremo, nell’immediato, più che esprimere opinioni, di parlare con i numeri. Ebbene la coalizione di Centro Sinistra nel capoluogo Sidicino e nelle Frazioni ha conseguito un totale di 1164 voti alla Camera dei deputati e 2056 al Senato. Il candidato Dem al Senato dunque ha totalizzato 2056 preferenze a fronte di 1796 del candidato di area cdx. Nella coalizione di csx tra camera e senato ballano quasi mille voti! Facendo una lettura del dato, e non pretendiamo sia per forza “la lettura” reale, risulta facile ipotizzare che una quota parte dei voti al senato sia stato “prestato” dallo elettorato di cdx che ha voluto omaggiare lo spessore del candidato locale De Simone. Non sappiamo, come testè detto, se questo dato sia reale, ma appare quanto mai suggestivo supportare tale ipotesi con il seguente calcolo aritmetico: 2056 (voti De Simone) – 1796 (voti Petrenga) = 260; 260(differenza Petrenga –De Simone)+1796 (voti Petrenga)= 2056 (voti totali De Simone)!!! Ironia della matematica potemmo dire! Altro dato inconfutabile – e che lascia pensare – è che il risultato raggiunto dal Pd sia molto lontano dal budget elettorale conseguito dall’amministrazione Scoglio, schierata formalmente(?) a supporto dei candidati Dem, appena tre mesi fa. Ed infatti degli oltre tremila voti – per la precisione 3560 – quanti sono stati trasferiti ai propri candidati di camera e senato? I numeri come sempre sono asettici ed impietosi e parlano di appena 803 voti alla camera e 1119 al senato a cui vanno registrate in difetto le oltre 600 preferenze squisitamente personali ottenute dal dr. De Simone (610 elettori hanno apposto il segno solo sul candidato senza preferenza partitica!). Se pur volessimo tenere in considerazione la differenza di percentuali di affluenza tra comunali e parlamentarie (rispettivamente il 59% conseguito il 12 giugno e circa il 55% con le elezioni del 25 appena trascorso) la sconfitta, chiamiamola ancora così, politica è elevatissima. Continuando su questo segmento e raffrontando il potenziale elettorale individuale espresso dai rappresentanti del popolo in seno all’amministrazione il problema si acuisce di tento. E spieghiamo presto perché. L’Amministrazione Scoglio è una amministrazione, come detto, a chiara matrice PD e nel dettaglio: il Sindaco Scoglio è stato consigliere comunale PD durante l’amministrazione Di Benedetto, è, o è stato, un tesserato del partito, il Vice Sindaco Laura Laurenza ( eletta con 996 voti), figlia di uno storico membro del direttivo locale, è stata candidata, al pari del consigliere Giudo Zanni (eletto con 244 voti) , alle amministrative come espressione del locale circolo del Partito Democratico; l’assessore Esposito ( eletto con 743 voti) è un tesserato PD, l’assessore Matano (eletto con 494 voti) è da sempre vicino alla area Pd, rispettivamente i consiglieri Laurenza ( eletto con 365 voti) e Rapa ( eletta con 341 voti) sono uno espressione politica del Consigliere Regionale Zannini, l’altra del candidato alle scorse elezioni Regionali, nonché membro del direttivo provinciale e regionale del Partito Democratico, Massimo Schiavone da Sessa Aurunca; ed ancora: le Consigliere Melese (eletta con 564 voti)e Compagnone (eletta con 307 voti) sono espressione politica di uno storico rappresentante sidicino del PD ed in ultimo lo stesso Presidente del Consiglio Comunale Tammaro (eletto con 333 voti), già espressione locale e provinciale dei Giovani Dem, rientra a pieno titolo nelle fila del Partito Democratico. Non conteggiamo nel computo il peso elettorale degli altri assessori esterni, anche loro vicini alle istanze di csx e del Consigliere Stefano anche egli figlio della “sinistra “ giovanile sidicina. Detto ciò, se volessimo sommare parte dei voti conseguiti dai soli consiglieri comunali di maggioranza eletti avremmo numeri molto distanti da quelli ottenuti in questa tornata elettorale.
Un’altra riflessione, che preferiamo non approfondire, suggeriscono che il risultato raggiunto sia semplicemente il frutto e la logica di lotte intestine ed avversione malcelata nei confronti di energie fresche e spendibili provenienti dalla società civile e che risponde alla vecchia dinamica: meglio di me nessuno mai!
Magari le nostre sono solo farneticazioni…e come tali si aggiungeranno alle altre, ma se ciò non fosse? Quale sarebbe la chiave di lettura di queste elezioni all’ombra del ramoscello d’ulivo democratico?
La lezione, purtroppo, che traiamo è sempre la stessa: quando vedi tante ciliegie, vai con il paniere piccolo…
Carlo Cosma Barra