E’ ormai dallo scorso mese di giugno che gli abitanti di questa frazione soffrono una grave carenza idrica soprattutto nelle ore serali in particolare verso le ore 21 nella parte bassa e verso le ore 17 nella parte alta dell’abitato urbano. La mancanza d’acqua permane fino alle ore 6,00 del mattino costringendo le donne di casa a fare il bucato durante le ore diurne e non notturne come è consigliabile per ottenere un giusto recupero energetico.
Il disagio è praticamente diffuso tra l’intera comunità che in questo periodo è incrementata da qualche turista e dai tanti emigrati che in questo periodo raggiungono la loro terra di origine. I disagi sono immaginabili e vanno dalla carenza di acqua potabile a quella per tutte le esigenze di igiene ma non occorrono certamente tante spiegazione per spiegare il disagio igienico sanitario particolarmente aggravato dall’ondata di calore che ha investito l’intera penisola.
“Tutto ha un limite” è quanto avrà pensato una delegazione di venti persone che, in rappresentanza dell’intera comunità, oggi alle ore 15,00 presso il Palazzo comunale incontrerà il sindaco Ing. Nicola Di Benedetto per manifestare tutte le perplessità e disagi per questa situazione che resiste ormai da oltre tre mesi, conoscere i motivi di tale disservizio e possibilmente cosa l’Amministrazione Comunale ha intenzione di fare per eliminare questo grave disagio.
Ad allarmare ulteriormente gli abitanti di Casi è la circostanza che fino ad alcuni mesi fa la carenza idrica veniva attribuita alle numerose perdite delle condutture dovute anche alla sua vetustà ma, in questi giorni circola invece la spiegazione che probabilmente tutto sarebbe conseguenze della ridotta capacità del serbatoio.
La delegazione che incontrerà il Sindaco ha come obiettivo intanto di conoscere le vere cause del disservizio e cosa intende fare l’Amministrazione ed in quali tempi, per risolvere il problema che è ormai diventato il vero problema di questa comunità che pretende la pari dignità con le altre che compongono il territorio del nostro comune perché come le altre pagano gli stessi contributi ma non ricevono gli stessi servizi.