La delusione era palpabile sui volti dei componenti la delegazione, prevalentemente femminile, che questo pomeriggio è stata ricevuta dal sindaco Di Benedetto per esporre la grave situazione venutasi a creare nella comunità della frazione Casi a seguito di una prolungata (sono ormai tre mesi) interruzione giornaliera dell’erogazione dell’acqua potabile.
L’approccio che i partecipanti all’incontro è stato quanto mai civile, come è costume di questa civile comunità, la esposizione del problema è stata illustrata direttamente al sindaco il quale ha mostrato di conoscere la situazione ma purtroppo non è stato in grado di garantire soluzioni al problema in tempi brevi.
E’ stato lo stesso sindaco che, con l’intendo di dare risposte vere, ha intanto annunciato che l’intervento più immediato che si potrà fare sarà quello di intervenire sulle perdite e poi di verificare la capacità del serbatoio che alimenta la frazione, ritenuta da molti insufficiente a garantire la normalità nella erogazione di acqua soprattutto nel periodo estivo. Ma nella ricerca delle possibili cause non è mancato un riferimento anche alle perdite e furti ‘acqua. Resta come soluzione più concreta la installazione di un secondo serbatoio ma, secondo lo stesso sindaco, questo sarà possibile solo se e quando ci saranno le risorse economiche. Cioè non ora. Non è mancata da parte del sindaco una ulteriore stoccata ai dipendenti tecnici che a suo avviso non garantiscono la necessaria collaborazione.
I rappresentanti della comunità hanno avanzato anche l’ipotesi che potrebbe trattarsi della portata d’acqua e dunque utilizzare un misuratore di portata.
Ma tra ipotesi e analisi, la conclusione prospettata dal sindaco è stata quella di far visionare il serbatoio, fare i calcoli dei metri cubi, misurare la portata d’acqua e valutare l’impegno di spesa.
In conclusione la delegazione è stata salutata dal sindaco con una affermazione che la dice lunga sullo stato del nostro ente comune: Non intendo prendervi in giro l’attuale situazione è complessa e durerà ancora per molto tempo. Preso atto della onestà intellettuale del Sindaco, la domanda è: quanto tempo? non si sa! forse si potrebbe puntare su di una moderna danza dell’acqua.
E il cittadino di Casi si chiede come sia possibile fare arrivare la situazione ad un tale livello di criticità senza che i responsabili dell’acquedotto comunale, spesse volte sollecitati, si rendessero conto di quanto stava accadendo, soprattutto nel settore delle risorse idriche, sostanza vitale per la vita degli esseri umani, e questo vale anche per gli abitanti della frazione di Casi.