“Io non sapevo allora cosa frate Guglielmo cercasse, e a dire il vero non lo so ancor oggi, e presumo non lo sapesse neppure lui, mosso com’era dall’unico desiderio della verità, e dal sospetto — che sempre gli vidi nutrire — che la verità non fosse quella che gli appariva nel momento presente.”
La minoranza fa sentire la sua voce attraverso un manifesto pubblico. Un manifesto teso a sottolineare le inefficienze dell’amministrazione Di Benedetto. E allora l’indefesso ed insostituibile Assessore alle finanze invita tutti i cittadini ad un pubblico dibattito nell’Annunziata.
Capirà bene caro assessore che per noi poveri monaci è problematico ed imbarazzante raccogliere il suo invito visto che trattasi di chiesa sconsacrata. In verità non ne comprendiamo appieno il senso. Tutto ci saremmo aspettati da lei che è il creatore, lo stratega occulto e persino il realizzatore della lista “Un’Opportunità per Teano. Va da se che di opportunità, in realtà ne vediamo sin troppo poche. Ci lasci dire che a monte di tutte le difficoltà che l’Ente sta attraversando c’è un sindaco che si era impegnato a mettersi in aspettativa e dedicare tutte le sue energie al perseguimento degli interessi della città (https://www.youtube.com/watch?v=UXLE4Gl6lb4) e che risultava in ferie quando si approvavano atti propedeutici al bilancio di previsione. Rivolgendoci a Lei sappiamo bene di rivolgerci al vero sindaco della città di Teano e lo facciamo con il doveroso rispetto e la dovuta considerazione. Pur non avendo ancora compreso quale sia lo scopo dell’incontro. Avremmo compreso i motivi di questo che Lei, impropriamente, definisce dibattito, senza, peraltro, averne comunicato le regole di attuazione, se si fosse tenuto prima dell’approvazione del bilancio. Perché lei lo sa bene che le idee possono essere frutto di qualunque mente. Anche della più insospettabile. Se il dibattito si fosse tenuto prima dell’approvazione vi avremmo letto la Sua volontà di trovare un rimedio in extremis al poderoso aumento delle tasse, gabelle e balzelli vari. Ed invece siamo costretti, nostro malgrado a concludere che non vuole essere questo né il fine, né lo scopo.
Questo invito ha il sapore del miele inacidito che è teso solo ad inasprire il palato di chi si ritrova ad ingurgitarlo. Un dibattito del genere può avere solo due possibili spiegazioni o siamo difronte ad un tentativo di giustificare l’ingiustificabile visto che c’era il tempo e le competenze a Lei tanto care per porre in essere azioni di taglio delle spese strutturali dell’ente, oppure siamo difronte all’ennesima, ingiustificata e neppure richiesta, azione di comunicazione elettorale. Il 5 settembre il bilancio risulterà essere già stato approvato con i soli voti della maggioranza, i cittadini saranno già stati vittime dell’aumento smodato delle tasse. A cosa mai potrebbe servire questo incontro? Ci scusi ma questo dibattito con la comunicazione dei relativi atti di indirizzo posti in essere dalla giunta e le risposte dei funzionari comunali ci appassionano veramente poco se non producono risultati concreti e miglioramento dei servizi al cittadino. Per il futuro eviti di convocarci “a babbo morto”.
Frate Guglielmo Tempera