Con una nota interna l’assessore al bilancio dr. Eduardo Sacco prende carta e penna e scrive alla Segretaria Comunale, ai componenti la Giunta ed ai consiglieri di maggioranza. Una lettera molto articolata e che sotto certi punti di vista sorprendente per la sua fredda analisi sull’attuale situazione venutasi a creare in questi ultimi trenta giorni, a causa delle vicende legate al bilancio preventivo anno 2015.
Un grido di allarme ma anche un preciso atto di accusa indirizzato alla struttura burocratica dell’Ente (parte gestionale) che spesso si oppone alla struttura politica (Giunta comunale e maggioranza comunale). In pratica ci è sembrato di capire che la eventuale responsabilità del fallimento del nostro comune sarebbe da addebitare solo al personale dipendente perché la parte politica avrebbe voluto fare quello che serve ma non glie è stato concesso dai propri dipendenti.
Leggiamola insieme questa interessante nota:
Nota dell’assessore Sacco:indirizzata alla Segretaria Comunale, ai componenti la Giunta Comunale ed ai consiglieri di maggioranza:
“E’ mio dovere, dopo averlo fatto diverse volte sia verbalmente che per iscritto, richiamare con forza e perentorietà l’attenzione dell’intera Amministrazione e del Segretario Generale sulla situazione finanziaria dell’Ente.
Le criticità e gli “scontri” registrati nella predisposizione del bilancio di previsione 2015 hanno evidenziato una netta contrapposizione fra la volontà dell’Amministrazione e quella dell’apparato burocratico-amministrativo del Comune, circostanza che rende ancora più complesso il tentativo di ricercare una soluzione ai tanti problemi; ciononostante non possiamo rassegnarci e permettere che il decorso del tempo porti ad un inesorabile default dell’Ente, bisogna invece analizzare nel dettaglio i numeri che contano e fissare, immediatamente, priorità e termini di intervento, sia per quanto attiene l’organizzazione/riorganizzazione della struttura amministrativa (rendendo operativi tutti secondo le necessità dell’Ente) sia razionalizzando le spese, che spesso diventano veri sprechi (si vedano le mie precedenti note del 3.6.2014, del 5.2.2015 e del 20.3.2015).
Avrete notato che non viene fatto alcun cenno alle entrate tributarie, perché ritengo che i tributi e le tariffe attualmente vigenti nel Comune non possano più essere ritoccati al rialzo, sia per vincoli di natura giuridica, che, e soprattutto, per questioni morali, atteso che non si può e non si deve “scaricare” sui cittadini l’inefficienza di un sistema che non riusciamo, al momento, a scardinare!
Per le entrate è necessario rendere efficace l’azione di riscossione ed accertamento dei tributi (cosa che attualmente versa in uno stato precario di avvio/impostazione), senza dimenticare l’altrettanto urgente riscossione dei tanti crediti vantati nei confronti di altri Enti, Istituzioni e privati (già oggetto di diverse sollecitazioni, si vedano le mie note del 13.10.2014 e del 5.2.2015) e rendere maggiormente proficuo l’utilizzo del patrimonio immobiliare.
I numeri sui quali vi invito a riflettere sono i seguenti :
ENTRATE
Totale euro 8.550.017,00
USCITE (solo quelle più significative)
Totale euro 8.663.813,00
L’ammontare delle uscite sopra elencate, pur non comprendendovi i costi per le scuole, la manutenzione ordinaria delle strade, la gestione della casa comunale e degli uffici, la quota per le politiche sociali e gli altri oneri e spese generali di gestione, evidenzia un saldo negativo, che il prossimo anno non si dovrà “coprire” con l’odioso aumento delle tasse, ma solo ed esclusivamente con la riduzione della spesa !!!
Pertanto bisogna, da subito, intervenire sul costo del personale, rivedendo l’intera pianta organica sulla scorta degli effettivi carichi di lavoro, già richiesti dallo scrivente con nota del 2.10.2013 – prot. n. 307- e mai completamente forniti; analizzare ogni singola componente del costo del servizio raccolta e smaltimento dei rifiuti per individuare possibili revisioni e miglioramenti (la riduzione del costo non migliorerebbe gli equilibri di bilancio, ma consentirebbe l’invarianza delle tariffe o addirittura, cosa auspicabile, possibili riduzioni delle stesse); attuare un immediato e capillare progetto di efficientamento della pubblica illuminazione (vi sono società che propongono, a proprie spese, di censire sia l’intera rete che redigere il relativo progetto di razionalizzazione); rivedere il sistema idrico-acquedottistico comunale, provvedendo semplicemente ad utilizzare al meglio le nostre tante risorse idriche (con altri pozzi che portino l’acqua nelle case della gente “per caduta” e non col massiccio impiego di pompe di sollevamento, da cui spese energetiche e di manutenzioni enormi ed insostenibili); nell’immediato, occorre rivedere la potenza energetica contrattualizzata e non impiegata, monitorare l’erogazione dell’acqua da parte della società “Acqua Campania” (si veda la mia nota del 2.10.2013 n.308), da cui l’Ente si deve gradualmente svincolare, anche proseguendo l’iniziativa, solo intrapresa, di acquisizione di alcuni pozzi presenti sul nostro territorio della ex Cassa del Mezzogiorno (si vedano le lettere già inviate al Prefetto di Caserta e alla Regione Campania).
E’ necessario inoltre, e con l’impegno di tutti, ridurre le spese gestionali dell’intera macchina amministrativa (si veda la mia ultima nota del 20.3.2015 n. 124), quali: spese di condizionamento; spese software (impiegando un solo gestionale per tutti gli uffici, più volte richiesto con specifiche delibere di Giunta); spese di cancelleria ed utilizzo delle macchine elettroniche (utilizzando in modo sistematico la posta elettronica, non solo per comunicare con l’esterno, ma anche per trasmettere comunicazioni e documenti fra i vari uffici comunali e verso gli organi istituzionali); spese di manutenzione in genere, privilegiando la manutenzione risolutiva (ovvero il rifacimento o sostituzione) piuttosto che l’intervento estemporaneo non programmato.
Anche l’entità degli interessi passivi va tenuta in debita considerazione, in relazione alla quale bisogna sia incrementare le riscossioni (di crediti e tributi), migliorando così la liquidità dell’Ente e limitando, nel contempo, l’anticipazione di tesoreria ed altri oneri finanziari a cui l’Ente dovrà farsi carico allorquando si registreranno ritardi nei pagamenti dei fornitori di beni e servizi, che rivedere i mutui esistenti mediante una loro ponderata rinegoziazione.
Dalla razionalizzazione della spesa si dovranno conseguire, nella prima fase, risparmi per almeno 400/500 mila euro, pari a meno del 4% delle spese correnti (che nel 2015 sono previste per complessivi euro 14.118.705,00).
E’ indispensabile, infine, migliorare la percentuale di riscossione dei tributi locali per contenere gli effetti deleteri del fondo crediti di dubbia esigibilità, cosa che si potrà realizzare attraverso un programma di sensibilizzazione dei cittadini/contribuenti ed anche mediante l’attuazione del cosiddetto “baratto amministrativo”, introdotto dalla legge 164/2014, che può portare dei benefici anche sul versante delle spese correnti (sul punto mi riservo di predisporre una proposta di deliberazione alla Giunta e al Consiglio).
Eduardo Sacco
In pratica l’assessore Sacco ha cercato di giustificare l’aumento dei tributi decisi con il nuovo bilancio 2015 per coprire una massa di costi che però lui promette di ridurre nel prossimo anno finanziario del 2016 (La lettera contiene anche un impegno a non aumentare i tributi per il prossimo anno, ma comunque non potrebbe perché sono già fissate alle tariffe massime).
Da sprovveduti quali siamo ci viene spontaneo chiedere all’assessore ma:
- Se avete le idee così chiare perché queste misure non le avete prese in questa che ormai è la metà legislatura?
- Se dopo due anni e mezzo continuate a lamentarvi per la scarsa collaborazione dei dipendenti ma non vi sorge il dubbio che in questo senso forse qualche responsabilità potrebbe anche esservi attribuita?
- Se la situazione è così grave come è possibile che si è arrivati solo agli ultimi giorni utili per presentare la bozza di bilancio preventivo per poi deliberare che l’unica misura era l’aumento dell’IRPEF?
- Lei Assessore afferma che questi problemi possono essere risolti solo dalla politica, come dire io sono un assessore esterno, sono quindi un tecnico, non sono stato votato dai cittadini, vi ho segnalato varie volte, sia verbalmente che per iscritto, i rischi che stiamo correndo indicando anche le misure da adottare, ma la politica (cioè sindaco e colleghi di Giunta) non è stata in grado di adottarle, ma allora perché non ha preso carta e penna e si è dimesso?
- Lei assessore è la figura che si è assunta l’onere di rispondere alle pressanti critiche all’operato della Giunta esponendosi in prima persona e addirittura sfidando le minoranze consiliari ad una confronto pubblico ma, non avrebbe dovuto essere il Sindaco, rientrato dalle ferie, ha svolgere un ruolo simile?
Ci fermiamo con le domande che sarebbero molte di più, ma chi scrive ha il dovere di interpretare anche quello che il lettore vorrebbe sapere e però non ci illudiamo che le nostre domande riceveranno una risposta. Ci basta esprimere l’auspicio che nei prossimi giorni dal Palazzo Municipale arrivino segnali rassicuranti sul fronte del recupero di efficienza ed economicità nella gestione della cosa pubblica ma anche una maggiore apertura al confronto da parte di chi è stato chiamato a rappresentarci nella buona e nella cattiva sorte.
Figueras