In un precedente articolo pubblicato sul portale internet di questo giornale, avevamo annunciato l’uscita dell’ultimo libro di Carlo Antuono. Lo stesso autore teanese, già nella precedente sua pubblicazione “Nuovi spunti sull’Incontro”, aveva affrontato la questione sul luogo dello Storico Incontro sostenendo fermamente la tesi di Taverna Catena ma, in particolar modo per il titolo “Garibaldi non fu mai a Teano”, la sua ultima pubblicazione ha suscitato grandi polemiche tra i cittadini teanesi. Infatti, a prescindere dal merito della questione, la stessa netta affermazione di copertina, è ritenuta per molti un po’ una trovata pubblicitaria, una frase d’effetto che si presenta brusca, risulta irritante e irrispettosa della tradizione teanese.
Per far luce sulla vicenda e anche per avere un suo parere su altri aspetti della questione, abbiamo richiesto ed ottenuto dal dottor Carlo Antuono la breve intervista che qui riportiamo:
Dalle sue ricerche storiche è giunto a delle conclusioni che noi rispettiamo, così come rispettiamo quelle diverse sostenute dalla Commissione comunale per la tutela della memoria storica della città di Teano. Ma come mai ha scelto un titolo così forte, così d’effetto? Non ha pensato che, a prescindere dai contenuti, potesse urtare la suscettibilità dei suoi stessi concittadini?
“Prima di rispondere vorrei fare una premessa: amo, come tutti, la mia terra e la mia città e anche per questo ho scelto di indirizzare i miei studi e la mia passione per la storia alla discussa questione dello Storico Incontro. Ho impiegato oltre cinque anni per svolgere accurate ed approfondite ricerche e le conclusioni sono apparse così evidenti che non ho difficoltà ad affermare che, purtroppo, ormai da un secolo, si è radicata una tradizione basata su di una vicenda artatamente ricostruita a tavolino dal professor Vincenzo Boragine. All’epoca, partendo dalla approssimazione che l’incontro era avvenuto nei pressi di Teano (cosa comunque vera in quanto Teano era la città più vicina al luogo dell’Incontro: Taverna Catena), ha letteralmente spostato e riportato alla memoria il fatto come accaduto in un luogo piuttosto che in un altro. Per quanto riguarda la Commissione per la tutela della memoria storica della città di Teano da lei citata, mi permetto di osservare che, nel documento da essa stilato, ho riscontrato, mio malgrado, una serie di palesi contraddizioni, confutate contestualmente con indiscutibili prove documentali che si posso leggere nel mio testo. Ma veniamo alla domanda: nella fase conclusiva dei miei studi è emerso, tra l’altro, che il Generale Garibaldi aveva lasciato il Re prima di entrare in Città. Dunque il titolo del mio ultimo libro può darsi che sia anche un titolo d’effetto ma certamente è un titolo di sintesi fra un “Incontro” mai avvenuto in tenimento di Teano ed una “Sosta a Teano” di Garibaldi inesistente. Tuttavia, non era certamente mia intenzione urtare la suscettibilità dei miei concittadini. Quel titolo vuol essere anche un pungolo, per stimolare, con prove alla mano, la rottura con un passato in cui si è voluto ciecamente far sopravvivere un clamoroso falso storico. E allora, non mi si può accusare di aver offeso le tradizioni locali o i concittadini, poiché la dignità della tradizione è stata lesa dalle falsità perpetrate, non certo da chi, come me, cerca di affrancarsi da tali manipolazioni. Su questo dovrebbe riflettere chi ha le competenze, per affrontare seriamente il problema. Le soluzioni sono due: o si riesce a smentire ciò che è sostenuto da me e da quasi tutti gli storici, oppure vanno per forza rivisitate le tradizioni, le lapidi e quant’altro, sia per il luogo dell’Incontro che per la presenza del Generale Garibaldi a Teano”.
Allora, secondo lei, come e dove andrebbe commemorato lo Storico Incontro?
“L’Incontro va commemorato nel luogo dove è avvenuto. Nel 1908 si unirono i sindaci di Teano, Vairano Patenora e Caianello ed istituirono un’apposita commissione per stabilire dove erigere un cippo con una lapide che ricordasse l’avvenimento. Nel 1911 il cippo fu eretto al quadrivio, dinanzi a Taverna Catena. Ed è proprio lì che i reduci della Campagna della guerra Italiana andranno per deporre la corona della commemorazione dell’Incontro, partendo proprio da Teano, ove erano in corso i festeggiamenti del cinquantenario dall’Unità d’Italia. Appare ovvio che Teano non è esclusa dallo Storico Incontro, nessuno metterà mai in discussione che il Re vi ha soggiornato e che resta una città protagonista dell’evento. Pertanto è auspicabile che tutte le Amministrazioni interessate, nel rispetto delle proprie peculiarità, prendano finalmente coscienza dell’opportunità di proporre festeggiamenti unitari.
Sarebbe disposto a promuovere o a partecipare ad un incontro di confronto tra esperti sulla questione?
“ La ringrazio della domanda. In verità non solo sono disposto a farlo ma mi auguro che avvenga. Questo perché, tra i vari giornalisti che mi hanno intervistato, non ho ancora trovato nessuno che abbia voluto avere contezza degli aspetti storici della questione, nessuno che abbia messo sul tavolo valide controprove ai documenti esibiti a sostegno della mia tesi. Dopo aver esaminato e raffrontato pile di documenti, posso assicurare che Taverna Catena figura in dozzine di cronache o di documenti, mentre del ponte di San Nicola, San Cataldo o Borgonuovo, non vi è traccia alcuna se non nel libro del Professor Vincenzo Boragine e di Cesari che riprende maldestramente dallo stesso testo del Boragine. Posso infine, senza presunzione, dire che: quella uggiosa mattina del 26 ottobre 1860 il Re sardo, a capo delle sue armate di occupazione, incontrerà Garibaldi davanti a Taverna della Catena al così detto quadrivio di Caianello. Questo è il luogo che ci indica la ricca documentazione (per chi la vuol leggere), ogni cronaca coeva, chi scrisse di quegli avvenimenti e la stessa logica, diversamente la storia viene falsata”.
Ringraziamo quindi il dottor Carlo Antuono per la sua disponibilità a questo confronto, che riteniamo sia stato utile a rendere più chiare alcune sue posizioni.
Tuttavia è bene precisare che questo giornale, sulla disputa del luogo dell’Incontro, resta imparziale, si limita a riportarne la cronaca e continua, come sempre, a schierarsi solo ed esclusivamente a favore dell’Unità d’Italia, di quel sentimento che non ha luogo e che da queste parti – tra Teano e Vairano – sembra offuscarsi più che mai, proprio intorno al 26 ottobre, ogni anno puntualmente.
Gerardo Zarone