L’ingresso dell’ex fabbrica di bombe La Precisa di Teano
La vicenda di cui parliamo in questo articolo si sarebbe svolta nel tardo pomeriggio di venerdì 16 ottobre e le versioni che sono state trasferite di bocca in bocca hanno assunto a seconda dei relatori, contorni sempre più diversi e drammatici, versioni che si sono distaccate molto dalla realtà dei fatti.
Il fatto di cui parlano le cronache cittadine riferiscono che, nel tardo pomeriggio di venerdì scorso, una famiglia di Teano, abitante nel Borgo S.Antuono, composta da padre, madre, un figlio adolescente ed un altro bambino di circa sette anni, si aggiravano ai confini dell’ex area industriale La Precisa a Teano Scalo, probabilmente con il proposito di raccogliere i frutti caduti dalle numerose piante di noci presenti nell’area.
Come però spessa accade, quando ci si aggira senza una meta precisa, sono penetrati nell’area ex Precisa che sembra non essere sufficientemente recintata e qui è accaduto quello che nessuno poteva prevedere. Il bambino, momentaneamente lasciato solo, avrebbe individuato un aggetto lucente e la curiosità dei bambini sappiamo che è molto forte, lo avrebbe preso tra le mani e involontariamente ne avrebbe provocato l’esplosione. Si trattava presumibilmente e fortunatamente di una bomba a mano del tipo destinato alle esercitazioni che però ha avuto un effetto devastante sul corpicino di quella creatura. I genitori allarmati dallo scoppio sono prontamente intervenuti e allertato il 118 che è intervenuto quasi contestualmente ai carabinieri della stazione di Teano.
Il bambino, è stato prontamente trasportato all’Ospedale di Sessa Aurunca per le prime cure ma successivamente trasferito al Santobono di Napoli ove trovasi tuttora ricoverato.
Le condizioni del bambino sembrano fortunatamente migliori di quanto poteva immaginarsi in un primo momento che si ipotizzava l’asportazione di quattro dita di una mano, ferite all’occhio ed allo stomaco. I medici che lo hanno tenuto in cura questa settimana hanno suggerito di trasportare il bambino in un ospedale specializzato di Verona, la partenza sembra sia prevista per la giornata odierna, per effettuare un urgente intervento all’occhio per tentare di salvarlo. Le dita della mano sono state ripulite e si dovrà attendere qualche giorno per verificare la possibilità di effettuare interventi di chirurgia plastica.
Una vicenda dolorosa, risultato di una vita familiare costantemente alle prese con esigenze di sopravvivenza ma anche con situazioni che meriterebbero una maggiore attenzione da parte degli organi destinati alla vigilanza di aree dismesse contenenti residui pericolosi e nocivi. La Precisa si è sempre detto che doveva essere bonificata, questo era un impegno che avevano assunto i proprietari subentrati al curatore fallimentare.
Comitati di cittadini della popolosa frazione, numerose petizioni e articoli di stampa hanno avuto solo l’effetto di richiamare l’attenzione delle autorità preposte giusto il tempo per assumere impegni, puntualmente andati nel dimenticatoio.
Le indagini dei carabinieri sono in corso per accertare l’esatta dinamica dei fatti, le eventuali responsabilità dei genitori del bambino ma anche di capire come sia possibile che un’area definita ad alto rischio sia così facilmente penetrabile e soprattutto a che punto sono le operazioni di bonifica e se mai sono state effettuate.
Severino Cipullo
3 Comments
Anonimo
Sig. Severino Cipullo, il suo articolo si avvicina molto alla verità dei fatti..d’altronde ci sono delle mezze verità che andrebbero approfondite. La famiglia di cui parla lei è stata, circa 20 anni, sottoposta ad osservazione da parte degli assistenti sociali per via del loro modo di “comportarsi da genitori”e forse lei non sa che la famiglia era composta da madre, padre e ben 9 figli, 7 dei quali affidati a famiglie adottive. Bisognerebbe quindi chiedersi come mai gli assistenti sociali abbiano smesso di svolgere il loro lavoro e come mai questi due bambini siano rimasti in questa famiglia. Spero che lei approfondisca la sua indagine e possa pubblicare un articolo molto più dettagliato riguardo l’incidente e lo stile di vita che conduce questa famiglia
Antonio Guttoriello
Egregio Signor Domenico, prendo atto delle sue osservazioni e come lei ritengo che forse non c’è molta attenzione da parte delle strutture pubbliche verso questo tipo di problematiche. Purtroppo nel caso specifico non è stato facile accertare alcune verità perchè le fonti non sono state molto disponibili in tal senso e questo perchè probabilmente si preferisce tacere su certe situazioni e non segnalarle per sensibilizzare chi di dovere. Lei si immagini che abbiamo pubblicato l’articolo dopo una settimana che si era verificato il fatto, però in giro tutti ne parlavano ma ognuno forniva la sua versione dei fatti.
Noi siamo una piccola redazione di paese, non abbiamo molti mezzi per approfondire certe situazioni, anche se vorremmo farlo proprio per raggiungere lo scopo che suggeriva lei. Ci auguriamo almeno che come ha fatto lei, qualcuno che dovrebbe intervenire provveda a farlo soprattutto nell’interesse di quei bambini. La ringraziamo per la segnalazione e la salutiamo cordialmente.
Severino Cipullo
Anonimo
Sig Severino Cipullo se fosse stato facile segnalare questo problema alle autorità competenti lo avrei fatto, la burocrazia di oggi è complicata, ma credo fermamente che i media siano un ottimo strumento di divulgazione ed è grazie a voi che le cose ingarbugliate si smuovono rapidamente. Credo di essere una fonte abbastanza certa essendo io stesso uno di quei 7 bambini dato in adozione. So che la signora Anna e il signor Giuseppe tutto fanno tranne che essere dei bravi genitori; questo è un ruolo che a loro poco si addice. In passato Andrea, questo il nome del bambino coinvolto nell’esplosione è stato vittima di altri incidenti dovuti alla poca responsabilità dei genitori. L’altro figlio che è con loro di nome Giuseppe non frequenta nemmeno più la scuola da molti anni ormai è mi chiedo come mai gli assistenti sociali non abbiano ritenuto opportuno un loro intervento. Le porgo i miei più cordiali saluti rimanendo a sua completa disposizione per ogni futuro chiarimento
Domenico Ciaburri