Da un giornale online, molto vicino ai vertici amministrativi del nostro Comune, riferimento delle veline autocelebrative di singoli personaggi che lo rappresentano, ci ha informati che presso tutte le scuole del paese sono stati consegnati 3400 rotoli di carta igienica e 350 litri di sapone. Un dono di Babbo Natale? Macchè è stato l’assessore esterno Eduardo Sacco che ha rinunciato alla sua indennità mensile di carica per consentire ai nostri studenti di poter andare in bagno e poi lavarsi le mani.
La storia della rinuncia alle indennità mensili da parte dei nostri amministratori è una storia nota perché periodicamente veniamo informati di quello che è stato realizzato con questi fondi, soprattutto con quelli del sindaco che ha preteso di decidere e gestire personalmente a quale intervento destinare parte o tutte le risorse, ma almeno gli interventi risultano tutti indirizzati a risolvere situazioni singole per interventi strutturali o manutentivi.
Questa volta invece non è così. Il sacrificio economico dell’assessore servirà a risolvere un problema di igiene personale all’interno degli istituti scolastici. Riflettendo, ma senza giungere ad una razionale spiegazione, ci si chiedeva: Ma se non ci fosse stato l’assessore Sacco i nostri giovani studenti non avrebbero potuto frequentare i servizi igienici (perché privi della carta igienica?) e non si sarebbero potuti lavare le mani ( perché privi del sapone?). Questi servizi, almeno per le scuole di primo grado, sono a carico del Comune, per una spesa annua inserita nel bilancio comunale in un apposito capitolo di spesa.
Come spiegare allora che addirittura un assessore decide di rinunciare ad un suo legittimo diritto, l’indennità di carica, per garantire la fornitura della carta igienica ed il sapone alle scuole? Un atto di generosità spontaneo, una mancanza di fondi (altra ipotesi preoccupante) o un atto di propaganda personale? In quest’ultimo caso occorrerebbe controllare intanto che sulla carta igienica, al posto dei fiori o della camomilla, non ci sia l’immagine del donatore con relativa dedica.
Il giornale online pensava forse di essersi garantita un’altra medaglia pubblicando questa notizia ricevuta evidentemente perché tutti sappiano e apprezzino ed invece noi ci sentiamo indignati perché, con tutto il rispetto per chi non vive la nostra realtà, noi non pensiamo di meritare che gli alunni delle nostre scuole potranno andare in bagno e lavarsi le mani solo grazie alla generosità dell’assessore alle finanze, ma sopratutto rivendichiamo il rispetto dell’immagine della nostra città da parte di quanti, lontani dalla nostra comunità, si trovino a leggere questa notizia di cui avremmo fatto volentieri a meno.
Nessuno si vanti di questa iniziativa, anzi l’aver appresa questa notizia ci ha confermato che è assolutamente allarmante lo stato di salute delle finanze del nostro Comune se i nostri figli hanno bisogno della generosità dell’assessore alle finanze per potersi curare l’igiene personale quando sono impegnati nell’attività scolastica.
In una società civile questa situazione sarebbe etichettata come sintomo di grave degrado in cui versa la scuola pubblica e manifestazione di generosità sospetta ed esibizionistica come quella ostentata dalla persona che si ritiene generosa ma attende che qualcuno sia testimone della sua elemosina prima di depositare qualche soldo sulle mani protese del mendicante.
Queste sono le considerazioni sulla forma e l’assenza di stile che hanno caratterizzato l’iniziativa ma ci sarebbero altre considerazione molto più sostanziali che riflettono lo stato di salute della nostra finanza locale, dal cui fronte arrivano segnali assolutamente poco tranquillizzanti.
Severino Cipullo