Il Professor Cioccolantonio De Simono libero da impegni presidenziali prolocheschi con agile e commovente prosa stende una Vescovocronaca sulla cerimonia del bell’albero di Natale fortemente voluto dal nostro Vescovo e da lui stesso “‘ncignato ” in piazza del Duomo. Lo fa col consueto stile tra il sentimentale e il cronachistico. Lo fa da giovane vecchia marmotta e ci intenerisce. Albero di ben nove metri e mezzo che ben si combina in diagonale con una policroma cometa. Da contrappunto a questo simbolo fa da gemella la luminaria giù ai giardinetti della Signora di Lourdes.
Sere magiche queste che precedono il Natale. Atmosfere serene che si stemperano in una Teano sempre bella per chi la osserva e la considera con gli occhi del cuore. Per chi le vuol bene con tutta l’anima. Piazza Duomo è uno sfolgorio tra albero e stella e avvertiamo nell’aria rarefatta della sera gli spiriti degli Antichi Padri che volteggiano danzando al suono di misteriosi quasi inudibili strumenti musicali.
Poco fa alle 22 più o meno, seduto nella mia poltrona del cuore con la piccola gattina certosina in grembo, pisolavo negli sterminati campi della fantasia. Trilla il telefono : mia figlia Rosa risponde, poche parole e mi passa l’infernale arnese. Non era Mefistofele era la voce zufolante del Vescovo che mi faceva gli auguri di Felice onomastico. Mi sono complimentato per la splendida realizzazione dell’alberone che va oltre la bellezza formale e la perfezione del contesto estetico.
Teano vive ancora e risplende e ci conforta e ci benedice con le sante mani del Successore del Vescovo Paride. Mons. Aiello ai miei complimenti ha fatto una piccola pausa tipo gli intervalli della vecchia televisione e ha soggiunto con voce melodiosa: “Noi sogniamo ancora” E si è congedato con una benedizione augurale e un dolce Buona Notte-
Sogniamo continuiamo a sognare con amore i sognatori non sono degli acchiappanuvole dei perdigiorno degli zuzzerelloni qualsiasi.
I SOGNATORI sono gli amanti del bello, del buono, del vero. Sono il sale della terra. La pioggia gentile del domani.
Giulio De Monaco