Quasi come un malanno di stagione, la città di Teano viene investita da nuove voci che rassicurano la popolazione circa una prossima e futuribile (soprattutto futura!) riapertura dei servizi sanitari dell’ormai, prediamone coscienza, dismesso nosocomio. Di recente, tuttavia, a tambur battente, udite, udite, questa volta, si è riaffacciata e comincia a girare per le vie della nostra città l’idea della istituzione, presso i locali dell’Ex Ospedale sidicino, del famigerato servizio di Day Surgery, ovvero quel servizio ospedaliero, già inserita nella programmazione sanitaria regionale negli anni passati, che garantirebbe interventi chirurgici o procedure diagnostiche e/o terapeutiche invasive, in regime di ricovero limitato. Ovviamente se la cosa andasse in porto ne saremmo lieti. E così leggo non solo della costituzione di un nuovo comitato cittadino ( a cui va un vivo incoraggiamento), ma pure un articolo, a firma di un nostro collaboratore, che parla di un nuovo interessamento politico sulla questione. Ebbene il titolo è tutto un programma: Graziano alla corte di D’Andrea! Altro giro, altra corsa! Avanti un altro, insomma. Per me che sono solito associare i termini a “figure”, immediatamente mi vengono alla mente scene medievali, dove vassalli, valvassori, valvassini, allineati tutti, omaggiano il gran signore in visita per l’occasione. Oppure, parlando di corte e cortigiani, la memoria evoca quei ricevimenti settecenteschi organizzati dal Re Sole per rendere omaggio alle visite delle autorità straniere ALLEATE. Ciò posto, forse, è il caso di prendere coscienza che con le “visite politiche” non si cantano messe. A Teano, da sempre ormai, fanno capolino politici regionali che promettono la lieta novella senza poi lasciare altro che un pugno di mosche. Qualcuno in un passato non troppo lontano, infatti, scippando a questa comunità circa mille voti, con il patrocinio e la garanzia di un altro esponente politico di levatura ultra regionale e di uno locale, promise addirittura la riapertura della intera struttura ospedaliera. Ma poi? Finita la campagna elettorale, liberi tutti. Ricordo, in vero, anche le lacrime di coccodrillo di chi si era impegnato in quella campagna elettorale che, dopo il misfatto, chiosò una frase del genere: ci ha preso in giro tutti quanti… con lui mai più! E così fu…forse. Ma la storia, si sa, è fatta di eventi che ciclicamente con apprezzabile ironia (almeno in politica) si ripetono. E così, tornando ai giorni nostri, ora che sono ormai alle porte le elezioni regionali, viene in peregrinaggio nelle nostre lande ormai desolate l’On.le Graziano, membro e presidente della Commissione Sanità della Regione Campania. L’incontro alla Corte di D’Andrea, per rievocare il titolo dell’articolo di questa testata, c’è stato realmente, ma purtroppo non è stato pubblico, né tantomeno si è parlato esclusivamente di servizi sanitari. Un incontro pubblico sarebbe stato innanzitutto chiarificatore di ciò che effettivamente può essere realizzato presso il nostro ex ospedale, dei tempi e dei modi in cui portare a termine i progetti, dei servizi concretamente attivabili. Un incontro pubblico sarebbe stato garanzia stessa dell’impegno del politico di turno, mentre ora non ci resta che credere a quanto ci viene raccontato da terzi. Un Incontro pubblico avrebbe finalmente tolto l’alea che dura da troppo tempo, avrebbe consentito a questa comunità di avere coscienza del problema. Ciò non è stato. Ma in politica così funziona: una parola mormorata si moltiplica per tre e poi diventa una promessa. Meglio una cosa “pensata” che un fatto chiarito! La nostra città ha la necessità di non credere più a promesse assurde; si faccia il possibile, dunque, sarebbe già tanto. Si rivolga interesse alle esigenze della comunità nella sua interezza e la città ne sarà grata. Si faccia quello che si vuole, ma si torni a rispettare la dignità dei cittadini. La passerella di rito c’è stata, i politici locali hanno goduto dei tanto desiderati flash e si sono fatti la foto ricordo con il proprio beniamino, tuttavia, nonostante tutto: del domani non vi è certezza e chi vuol essere lieto, lieto sia… In fondo di promesse (altre ancora) il popolo sidicino mica può morire.
In alto i cuori!
Carlo Cosma Barra