Otto anni fa, a causa di un incidente stradale, la signora Rosetta perse il giovane figlio Emilio. Da otto anni, ogni giorno questa inconsolata madre, ancora straziata dal dolore, raggiunge la tomba del figlio e qui vi sosta per lungo tempo. A quella pietra di marmo, freddo come il gelo anche d’estate, dedica le più amorevoli cure perché è quella pietra che custodisce i resti del proprio sangue.
Ogni tanto compra un vasetto nuovo, di ceramica, di vetro, di porcellana, qualcosa che le sembra bello da portare al proprio figlio e lo riempie di fiori, freschi d’inverno e di seta d’estate. Poi con modi gentili e delicati pulisce tutto ciò che c’è, toglie la polvere dove c’è e sfiora, anzi accarezza delicatamente, l’immagine del suo Emilio.
Questa donna, questa mamma, è stata vista, l’altro giorno, già al cimitero, imprecare contro tutti perché qualcuno aveva ancora una volta rubato qualcosa che lei apparteneva al suo Emilio. Prima una piantina, poi un vasetto di ceramica e poi ancora un portafiori, uno stillicidio continuo e ogni volta una fitta al cuore perché qualcuno aveva profanato quella tomba che per lei rappresenta, ormai da otto anni, il luogo di appuntamento con l’amore della sua vita.
L’esasperazione si è impadronita della signora al punto che le urla sono arrivate fino al cielo, non si dava pace e non si spiegava come sia possibile che di fronte al suo immenso amore ci potesse essere tanta crudeltà d’animo. Ha richiesto la presenza dei Carabinieri e dei vigili Urbani perché si rendessero conto di quanto accade ormai da mesi presso il cimitero di Teano Centro.
I carabinieri hanno disposto intanto di chiudere il cancello d’ingresso nella parte nuova del cimitero in modo da avere un solo ingresso, meglio controllabile dall’unico custode. Poca cosa in attesa che qualcuno decida di affrontare in modo risolutivo questo problema che, come dicevamo prima, sta dilagando ormai da mesi. Prima rubavano solo gli oggetti di rame, oggi portano via anche le piante, i fiori finti, addirittura le scope, insomma o ci troviamo di fronte a dei disperati o sono solo dei criminali nell’animo prima ancora che nelle azioni che compiono. Intanto, non sappiamo se è solo una coincidenza o ha riferimento ai fatti che stanno accadendo, nel viale principale del cimitero sono stati rinvenuti un cucchiaino ed un batuffolo di ovatta impregnato di sangue. Se è quello che pensiamo forse una traccia si potrebbe individuare e forse anche capire le motivazioni di queste azioni barbare.
La signora Rosetta si è recata questa mattina presso gli uffici comunali per parlare con il sindaco ma, in sua assenza, è stata ricevuta da alcuni assessori che non hanno potuto fare altro che fissarle un nuovo appuntamento per lunedì prossimo. Siamo sicuri che di fronte a tanto dolore anche il nostro Sindaco saprà dare le giuste risposte anzi, avviare le giuste soluzioni.
E’ tutto molto triste, la comprensione umana è giunta a giustificare le cose più impensate, non ci potrà mai essere invece comprensione per chi offende la memoria ed i luoghi dove sono custodite le spoglia dei nostri affetti più cari.
Forse, questa sera, a pregare per il figlio Emilio, non ci sarà solo la signora Rosetta.
Antonio Guttoriello